martedì 29 giugno 2021

Come faccio a capire il concetto del “wu wei”?


Ecco alcuni pensieri e spunti tratti da un testo taoista che danno il senso del Wu-wei, come inteso dagli antichi maestri taoisti.

Per essere in armonia con il Tao, affermavano, è necessario "non agire" – il famoso - Wu-wei; non fare cioè niente di artificioso o forzato. Se ci si abbandona agli impulsi della propria natura e ci si libera da qualsiasi indottrinamento, si giunge all'unità con il Tao che consente di superare le contraddizioni tra i vari aspetti della realtà.

Seguendo la natura e accettando le circostanze senza voler primeggiare - indossare un vestito, non perchè di moda, ma perchè lo esige la natura – non forzare la mano e fare più del necessario ma lasciare che le situazioni favorevoli maturino con il tempo – un momento propizio arriva per tutti, ma chi è troppo indaffarato se lo lascia sfuggire.

Collaborare quindi al farsi delle cose e mai strafare perchè tutte le volte che noi puntiamo i piedi e pretendiamo, siamo in pericolo di sbagliare; di qui l’esaltazione dell’inconscio, dell’intuitivo, dello spontaneo e del naturale.

Il segreto dell’elisir di lunga vita consiste nell’accettare con tranquillità tutte le cose che avvengono nella pienezza del loro tempo, nell’accordarsi pacificamente con la sequenza naturale degli eventi, nell’essere al di là della presa disturbante sia del dolore che della gioia. Tutto questo crea quell’alchimia che lentamente trasforma chi si dedica a questa maniera di vivere.

Gli uomini del nostro tempo agitati e tarantolati fan pensare ai torrentelli di montagna che spumeggiano, ribollono tra continue cascate in maniera vorticosa - ma via via che il letto del torrentello si fa più largo, ecco che diventa silenzioso e calmo fino a sfociare nel fiume dove non si avverte più la velocità dell’acqua la quale, con calma giunge a destinazione e porta sollievo ed energia alle creature della pianura.

Certo che la vita dell’uomo moderno è lungi da somigliare anche lontanamente a quel modello ma qualche spunto lo possiamo utilizzare per tenerci lontano dai rumori e dallo stress cui la vita di oggi ci sottopone. Possiamo quindi, almeno nel fine settimana, andare a fare un pieno in mezzo alla natura; i botanici affermano che un albero con una chioma di 7 metri produce giornalmente tanto ossigeno da soddisfare l’esigenza di sette persone.

Già i Celti conoscevano i benefici della silvoterapia; oggi la scienza conferma che stare in mezzo agli alberi, è come immergersi in un bagno di ioni negativi notoriamente rilassanti e rigeneranti per il sistema respiratorio e migliorano di molto le capacità cognitive. Chiudo con due citazioni:

“Le disgrazie vengono dalle troppe cose fatte; più armi affilate, più torbidi nel paese – più ingegnosi artigiani, più macchine belliche – più leggi promulgate, più ladri e banditi circolanti”.

“Tintinnando e scintillando i ruscelli di montagna portano alla mente il liuto di un cortigiano; vorticando e roteando le foglie dell’autunno spargono oro sulla terra. Gli abitanti di queste colline boscose si preoccupano poco del rango e della ricchezza; com’è triste che gli uomini della valle non sappiano nulla di questa saggezza”.


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