Un Tulpa è una “forma di pensiero” molto potente; è il risultato di un processo mentale - di un atto di volontà, quindi.
Il termine è di origine tibetana ma in tutto il mondo - adepti del Buddhismo -affermano di essere in grado di creare entità simili - attingendo dall’energia dell’universo - trasferendovi un pò della propria energia vitale.
Per creare un Tulpa, l’adepto sceglie una divinità dal pantheon tibetano, eleggendola a sua protezione; si ritira in un luogo isolato per meditare sul suo Yidiam - il dio protettore - contemplando gli attributi spirituali attribuiti a quel dio.
Per comprendere la natura di un Tulpa, occorre ricordare che i tibetani ritengono che il pensiero non sia solo una semplice funzione intellettuale; secondo loro, ogni pensiero è legato ad una energia spirituale che permea il mondo della materia e usano - come metafora - i cerchi prodotti da una pietra gettata nell’acqua di un laghetto.
Una convinzione che spiegherebbe il fatto che in un luogo in cui è stato commesso un omicidio, resterebbe abitato da forme di pensiero dell’assassino e della sua vittima per mesi o anni.
Gli specialisti dell’occulto affermano che i famosi fantasmi, non sono altro che forme di pensiero impresse nell’etere del luogo in cui sono avvenuti fatti delittuosi. Nel mondo occidentale non mancano esempi di case infestate nelle quali nessuno osa più abitare per la presenza di fantasmi o di rumori strani provenire da chissà dove.
Adepti con le sembianze del loro nume tutelare:
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