martedì 22 giugno 2021

Il Kiu Sao e le distanze di combattimento nel wing chun



Nel combattimento possiamo distinguere varie distanze di lotta. Potremmo arrivare a parlare anche di cinque distanze, ma quelle principali che ci interessano sono tre. Nel Wing Chun distinguiamo tre fasi di combattimento: c'è una fase di contatto a distanza lunga, una media ed una corta.
Per fare un paragone, la fase media è quella che assomiglia di più alla distanza in cui si esegue il Chi Sau
All'interno del sistema Wing Chun troviamo presente anche il principio del Poon Sau ("braccia che ruotano e si piegano"), che si sviluppa sul Poon Kiu. Il Kiu Sau che definiamo Poon è la strategia di riuscire a piegare ed abbassare le braccia dell'avversario.
Anche il footwork (passi, posizioni dei piedi, principi di movimento delle gambe) e la gestione del peso, così come il controllo del corpo, si studiano per essere applicati in concomitanza con il principio sopra esposto.
Le fasi di un combattimento, non sono mai statiche, poiché si passa continuamente da una fase all'altra, riducendo e dilatando la distanza, a seconda dell'abilità dei lottatori, che mettono in pratica le loro tecniche migliori (ciascuno le sue). Ad un livello puramente didattico, i principianti si allenano principalmente su una determinata distanza, ma questo non può durare in eterno, dovranno impare a gestire tutte le distanze, per arrivare ad una più completa comprensione dei confini tra l'una e l'altra, durante il combattimento.
Durante l'allenamento dei Kiu Sau, specialmente in un contesto non collaborativo, capita spesso di dover rompere il ponte, di non riuscire a mantenere il contatto con l'avversario, per colpire o per allungare la distanza. Significa che si può indietreggiare, o spostarsi di lato? Certo che sì! Ci teniamo ad evidenziare questo principio in piena contrapposizione (ce ne rendiamo conto) con certi insegnanti che dicono ai loro allievi che non si indietreggia mai nel Wing Chun...

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