sabato 19 giugno 2021

IL WING CHUN E I TORNEI


Di tanto in tanto riceviamo domande sul Wing Chun, e come si applica nei tornei. Molti sono scioccati quando rispondiamo che non sosteniamo la sua partecipazione ai tornei, poiché il Wing Chun non è stato progettato per tali eventi. Vorrei approfondire questo argomento, in modo che coloro che cercano di saperne di più sul Wing Chun possano avere una maggiore comprensione.
Ci sono due ragioni per le quali il Wing Chun non funziona bene in un torneo: Uno, il Wing Chun e le sue forme non sono stati progettati per essere spettacolarizzati, o per manifestare grazia e bellezza. Due, le regole che esistono nei moderni tornei.
Per vedere la prima ragione, si deve capire che le forme del Wing Chun sono di natura esoterica, e non rimandano neanche lontanamente all'idea di danza o di shadowboxing, come le forme della maggior parte delle arti cinesi, o le arti del Giappone e della Corea. Le forme per il wingchunman non sono davvero niente di più che degli strumenti, che hanno lo scopo di servire a creare una migliore (Sau Chi) abilità nel combattimento, e le competenze nel lavoro del Qigong. La stessa cosa vale per le forme con le armi. La forma al manichino di legno è vista da alcuni come una forma in cui il praticante di Wing Chun "combatte" contro il manichino, ma non è questo il caso: piuttosto, il praticante impara la posizione corretta, la sequenza dei colpi. Inoltre nel wing chun manca tutta quella parte scenografica calci, salti, urla, e così via, che si trovano in altre arti marziali, le forme Wing Chun risultano monotone ai più. Quando partecipiamo a seminari organizzati da altre realtà marziali, per cercare di introdurre il Wing Chun al pubblico, molti dopo averci visto eseguire le nostre forme ci dicono "Accidenti, non fate molti calci" e "Non sembra molto efficace!"
Tenete a mente, però, che l'apparenza inganna! Le forme sono molto efficaci, e sono un tutt'uno con le informazioni. Nel Wing Chun, essendo un sistema basato sull'efficacia, mancano semplicemente le cose che sono inutili nel combattimento.
La seconda ragione, è che le regole che si possono trovare nei tornei, offrono molte restrizioni ai partecipanti per prevenire le lesioni. I tornei sono destinati ad ospitare incontri amichevoli, per sportività e competitività, con trofei e altri premi che vengono consegnati al "vincitore". Anche nei tornei che offrono "pieno contatto" si limita ciò che può essere fatto.
Il problema dell'apprendimento di un'arte marziale con questo scopo è che uno studente apprende soltanto quelle cose che si riferiscono a tornei, competenze che non hanno alcun valore quando si tratta di un combattimento di strada. Un combattente di strada utilizzerà qualsiasi tecnica e tutti gli strumenti a sua disposizione per vincere. Nei tornei i calci e i pugni devono essere tirati in un certo modo per evitare lesioni. Una volta apprese queste dinamiche, lo studente le applicherà automaticamente, e si perderà in un vero combattimento.
Nel Wing Chun, gli studenti apprendono ad attaccare tutti i bersagli del corpo, agli studenti è insegnato a colpire con forza, in caso di necessità. Lo studente Wing Chun impara a rispondere con ciò che gli viene insegnato, senza regole. In una situazione da torneo, il praticante Wing Chun verrebbe certamente squalificato sulla base che egli cercherebbe di vincere l'avversario con qualsiasi mezzo. Il combattente Wing Chun mantiene un attacco fino a quando l'avversario si arrende di sua spontanea volontà, o fino a quando non gli vengono procurate gravi lesioni che lo condurrebbero ad essere effettivamente fuori combattimento. Non c'è "tornare alla posizione di partenza" nelle regole del Wing Chun, e, soprattutto, per strada. Come si potrebbe effettivamente giudicare un combattente di Wing Chun, che ha scagliato 10-20 attacchi in una manciata di secondi, quando in un torneo, come ho visto, ci vogliono alcuni secondi per portare un solo colpo!
Lottare in modalità Wing Chun, in un torneo, non è efficace, poichè lui o lei verrebbe espulso/a dalla gara per un uso eccessivo della forza.
Pertanto, se siete alla ricerca di un'arte che enfatizza la partecipazione a tornei, e vi porti trofei e gloria, il Wing Chun non è per voi. Se, invece, si vuole imparare un'arte marziale per sopravvivere ad un'aggressione il Wing Chun è l'arte per te.

1 commento:

  1. Pratico il Wing Chun, e sono orgoglioso di ciò, ma non condivido minimamente quel che è scritto nell'articolo.
    Lo sparring collaborativo praticato in palestra, tipico del Wing Chun, non serve assolutamente a preparare i praticanti ad uno scontro reale. Nessun vero contatto con l'avversario, nessuna cognizione di cosa comporti ricevere un vero pugno, esercitazioni svolte sui attacchi concordati...
    Insegnato così, ed interpretato così, il Wing Chun è solo una farsa, e capisco come molti mettano in dubbio la reale efficacia di questo meraviglioso stile.
    Lo sparring serio, con il contatto fisico, insegna a mantenere l'equilibrio dopo un colpo assestato per davvero (non per far male, sia ben inteso...), permette di memorizzare efficacemente come evitare di ripetere gli errori (perché un cazzotto lascia il segno nella memoria), e da cognizione di quante e quali siano le variabili in uno scontro reale.
    Allenarsi sistematicamente su tecniche applicate ad attacchi preconfezionati, non serve assolutamente a nulla, se non a dare un falso senso di sicurezza nel praticante, che è convinto di possedere gli strumenti per la difesa, senza rendersi conto che si tratta esclusivamente di una sicurezza fittizia, più psicologica che reale.
    E smettiamola di dire che il Wing Chun non può salire sul ring perché non ha regole, ed è basato su colpi potenzialmente anche letali. Tutte le arti marziali pensate per l'autodifesa comprendono colpi "proibiti" perché potenzialmente molto pericolosi.
    Anche un pugno ignorante, dato da "uno qualsiasi" alla testa o alla gola può essere letale. Quindi non prendiamoci in giro, un po' di onestà è d'obbligo, specialmente quando c'è di mezzo il concetto di difesa personale.
    Ben venga il confronto, lo sparring serio, come nelle discipline sportive. Non per snaturare questa meravigliosa arte, ma per fortificarla, preparando ad un vero scontro il praticante, che solo applicando a contatto pieno (full-contact) certe tecniche, può imparare davvero a padroneggiarle.
    Se poi vogliamo ridurci a fare i guerrieri "teorici", allora il discorso è diverso. Ma non accetto che questo modo di fare possa ridicolizzare il Wing Chun, e chiunque pratichi con reale convinzione quest'arte marziale secondo me di estrema efficacia, il cui insegnamento dovrebbe però essere necessariamente attualizzato, secondo più moderne concezioni. Non, ovviamente, sostituendo la tradizione, ma affiancandola con concetti capaci di integrarla.
    Smettiamola di prenderci in giro, ed apriamoci al confronto, sia tra noi dei vari lineage (il mio è il Chow Tze Chuen), che con i praticanti di altre discipline.
    Altrimenti i dubbi circa la reale efficacia in combattimento del Wing Chun, che sempre più spesso vengono diffusi, troveranno sempre e solo terreno fertile.

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