Il bossing come inteso in questo
post è un pseudo anglicismo utilizzato molto raramente solo in
Italia per indicare una forma specifica di mobbing che ricorre quando
il soggetto agente non sia un pari grado e/o, bensì un superiore
gerarchico, in diversi contesti sociali (come ad esempio un
capoufficio, un dirigente, un manager, un ufficiale nelle forze
armate).
Caratteristiche
Il bossing consiste in una forma
peculiare di molestia psicologica che viene attuata con il preciso
scopo di indurre il dipendente alle dimissioni, spesso per
l'impossibilità di poterlo licenziare senza dovere versare costosi
incentivi all'esodo. Il bossing può concretizzarsi in modalità
differenti ma con lo scopo comune di creare un clima di tensione
intollerabile attraverso atteggiamenti severi, minacce e rimproveri
costanti, la revoca di benefit meritati e utili (la macchina
dell'azienda, il telefono cellulare, abuso eccessivo di strumenti di
controllo eventualmente previsti, azioni di sabotaggio, ecc.), oppure
affidando alla vittima compiti degradanti e dequalificanti rispetto
al profilo professionale del lavoratore, privandolo così di ogni
opportunità di crescita personale e di carriera.
Si tratta in sostanza di una forma di
persecuzione attuata attraverso una strategia di vessazioni
psicologiche e disciplinari, volta a costringere il dipendente
sgradito all'autolicenziamento. Le cause che portano ad una strategia
di questo tipo possono essere personali (come l'invidia da parte dei
superiori o la paura del capo di essere superato dal dipendente),
oppure organizzativi (come la necessità di ridurre o ringiovanire il
personale o di diminuire le risorse umane in rami aziendali
improduttivi). La ratio di questa strategia è evidentemente nel
vantaggio di potersi liberare di un dipendente o sottoposto senza
dover sottostare alle norme e ai procedimenti spesso lunghi e onerosi
previsti dal diritto del lavoro o da accordi sindacali, o
semplicemente dalle clausole contrattuali.
Conseguenze
Le persone soggette a bossing
presentano notevoli rovesciamenti d'umore, spesso soffrono
d'insonnia, perdita di fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità
sino a sviluppare depressione. Di conseguenza, si assiste ad un
aumento dell'uso di psicofarmaci, alcol e sigarette. Quindi, oltre ad
un grande danno psicologico, si rileva anche un danno fisico non
trascurabile.
Tipologie
A seconda dei vari contesti, possono esservi diverse tipologie di bossing:- job bossing, corrispondente alla classica e più diffusa forma di mobbing "dall'alto" sul posto di lavoro;
- port bossing, praticato all'interno di una organizzazione sportiva, di solito da un allenatore, o da un direttore tecnico, che intende indurre la vittima all'autoallontanamento o più semplicemente a uno stato di soggezione;
- school bossing, praticato da un insegnante che usa sistematicamente frasi o espressioni denigratorie, atte a indurre insicurezza o un calo dell'autostima, oppure mette in atto provvedimenti persecutori ingiustificati a carico di un allievo;
- military bossing, tipicamente diffuso all'interno delle forze armate e messo in atto, attraverso espressioni irriguardose e/o provvedimenti disciplinari persecutori, da un superiore a carico di uno o più subordinati;
- club bossing, praticato all'interno di società o
associazioni del genere più vario (amatoriali, professionali,
parrocchiali, artistiche, di beneficenza, ecc.), da membri anziani
autorevoli o con ruolo dirigente a danno di membri più recenti, o
comunque in posizione più debole, la cui attività o presenza non
risulti gradita.
Strategie offensive
Il fenomeno del bossing è
caratterizzato da numerose strategie che servono per indurre i
lavoratori di un'azienda a presentare le proprie dimissioni in modo
volontario e spontaneo.
La lista nera
Una strategia molto diffusa sarebbe
quella di far circolare una lista nera in cui vengono inseriti i nomi
delle persone che non svolgono delle mansioni utili per l'impresa e
quindi non sono indispensabili ma solo di intralcio. Queste liste
nere vengono generalmente redatte in più copie e non sono mai rese
"ufficiali", bensì cercano di mantenere una certa
segretezza al riguardo dei nomi delle persone che l'azienda ha scelto
di eliminare. Questa strategia provoca nel personale dell'azienda un
notevole stato di stress, di tensione e di insicurezza e di
conseguenza si ha un aumento di conflitti interni che realizzano lo
scopo di incentivare le dimissioni dei lavoratori esasperati.
Il demansionamento
Una seconda strategia scorretta che ha
l'impresa o il datore di lavoro è quella di fornire al lavoratore
degli incarichi che rappresentano per lui stesso motivo di degrado e
di dequalificazione perché attraverso questi compiti lui non riesce
a realizzare qualcosa di costruttivo. Quest'ultima modalità è
definita "demansionamento", disciplinata nei vari
ordinamenti giuridici e spesso sanzionabile.
Potrebbe essere adottato dal datore di
lavoro che voglia liberarsi legalmente di figure lavorative non più
utili al disegno aziendale perché ritenute obsolete o per altri
motivi deve pagare a questi lavoratori delle somme di indennità
molto elevate; pertanto le imprese a volte preferiscono attivare il
fenomeno del bossing.
Strategie difensive
È necessario anzitutto che il soggetto
non si demoralizzi mai, ma prenda coscienza dei propri diritti di
lavoratore e li difenda denunciando i fatti agli apposti organismi di
tutela. È necessario inoltre che egli adotti tutte le strategie di
autodifesa e di autotutela del caso per neutralizzare gli attacchi;
un metodo potrebbe essere il raccogliere in modo ordinato quanto più
materiale sia possibile, come ad esempio le email di lavoro, le
comunicazioni interne, gli sms, acquisire registrazioni audio, come
strumento di prova per dimostrare le angherie subìte e cercare di
ottenere giustizia.
Tutela legislativa
Non tutti gli ordinamenti giuridici si
sono dotati di una normativa specifica sul mobbing "dall'alto",
o bossing, e spesso la legge o gli accordi sindacali prevedono i
relativi strumenti e procedure operative a tutela di chi ne è
vittima. La letteratura giuridica sull'argomento è ormai
sufficientemente vasta ed articolata, e anche la casistica comincia
ad essere studiata dal punto di vista giuridico e psicosociologico
con una certa sistematicità.
Spesso però risulta molto difficile
dimostrare di essere vittime di tali attività, perché si tratta di
una zona dove le persone senza scrupoli né morale si muovono
indisturbati, sicuri di non essere mai colpiti dalla legge proprio
perché si tratta di fatti che moltissimi individui subiscono, ma che
poi la grande maggioranza di essi non denuncia.
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