sabato 3 settembre 2022

Il terzo cuneo





Con terzo cuneo facciamo solitamente riferimento al triangolo che deve formarsi nel momento in cui colpiamo la linea della spalla avversaria. Stante il fatto che il cuneo è uno dei primi principi di attacco che si studiano nelle palestre di Wing Chun, attraverso il quale si insegna all'Allievo ad entrare nella guardia avversaria, pur rimanendo coperto da eventuali attacchi, mi pare giusto notare che del secondo e del terzo non se ne parli mai, né sul web né nella realtà (che ho conosciuto finora).
Diciamo che i cunei possibili sono essenzialmente tre, divisi tra il centrale (corrispondente alla linea verticale mediana del corpo), il secondario (sulla linea verticale che passa tra il capezzolo ed il ginocchio dell'avversario) ed il terziario, che è il più esterno, il cui vertice si situa sulla linea verticale che dalla spalla tocca terra, passando per il piede.
Quando ci difendiamo con la spalla da un attacco dell'avversario, a corta distanza, stiamo creando il 'terzo cuneo'. Quando attacchiamo digonalmente l'avversario dalla piattaforma del Chi Sau con un Fak Sau, stiamo lavorando sul terzo cuneo. Quando il vertice del triangolo che formano le linee di forza che partono dal nostro corpo cade sulla spalla dell'avversario, stiamo lavorando sul terzo cuneo.
La base del cuneo/triangolo rimane il nostro corpo, la linea orizzontale che unisce la spalle, per intenderci. I lati variano di volta in volta, a seconda dell'azione. La punta, invece, cade, sempre sulla spalla.
Come esempio posso portare l'uscita dalle leve che si studia nella seconda sezione di Chi Sau della Chum Kiu, con Gum Sau laterale (della Siu Nim Tau), spallata e pugno. Ovviamente è necessario un buon lavoro sui passi per ottenere il cuneo e rimanere in sicurezza.
La questione del cuneo è stata a lungo dibattuta, ma se ci fate caso, da nessuna parte, su internet, si parla del 'terzo cuneo'. Eppure in ogni movimento dovremmo portare avanti il concetto spiegato, perché quando attacchiamo siamo spesso in un angolo tale da poter puntare solo verso la spalla...
Ogni volta che ci muoviamo, per colpire, per difenderci o per spostarci, dobbiamo coprire le sei linee verticali, sia superiori che inferiori, che il nostro corpo crea (immaginariamente) e che non devono essere in balìa degli attacchi dell'avversario.

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