Con terzo cuneo facciamo
solitamente riferimento al triangolo che deve formarsi nel momento in
cui colpiamo la linea della spalla avversaria. Stante il fatto che il
cuneo è uno dei primi principi di attacco che si studiano nelle
palestre di Wing Chun, attraverso il quale si insegna
all'Allievo ad entrare nella guardia avversaria, pur rimanendo
coperto da eventuali attacchi, mi pare giusto notare che del secondo
e del terzo non se ne parli mai, né sul web né nella realtà
(che ho conosciuto finora).
Diciamo che i cunei possibili
sono essenzialmente tre, divisi tra il centrale (corrispondente alla
linea verticale mediana del corpo), il secondario (sulla linea
verticale che passa tra il capezzolo ed il ginocchio dell'avversario)
ed il terziario, che è il più esterno, il cui vertice si situa
sulla linea verticale che dalla spalla tocca terra, passando per il
piede.
Quando ci difendiamo con la spalla da
un attacco dell'avversario, a corta distanza, stiamo creando il
'terzo cuneo'. Quando attacchiamo digonalmente l'avversario dalla
piattaforma del Chi Sau con un Fak Sau, stiamo
lavorando sul terzo cuneo. Quando il vertice del triangolo che
formano le linee di forza che partono dal nostro corpo cade sulla
spalla dell'avversario, stiamo lavorando sul terzo cuneo.
La base del cuneo/triangolo rimane il
nostro corpo, la linea orizzontale che unisce la spalle, per
intenderci. I lati variano di volta in volta, a seconda dell'azione.
La punta, invece, cade, sempre sulla spalla.
Come esempio posso portare
l'uscita dalle leve che si studia nella seconda sezione di Chi Sau
della Chum Kiu, con Gum Sau laterale (della Siu Nim
Tau), spallata e pugno. Ovviamente è necessario un buon lavoro
sui passi per ottenere il cuneo e rimanere in sicurezza.
La questione del cuneo è stata
a lungo dibattuta, ma se ci fate caso, da nessuna parte, su internet,
si parla del 'terzo cuneo'. Eppure in ogni movimento dovremmo portare
avanti il concetto spiegato, perché quando attacchiamo siamo spesso
in un angolo tale da poter puntare solo verso la spalla...
Ogni volta che ci muoviamo, per
colpire, per difenderci o per spostarci, dobbiamo coprire le sei
linee verticali, sia superiori che inferiori, che il nostro corpo
crea (immaginariamente) e che non devono essere in balìa degli
attacchi dell'avversario.
Nessun commento:
Posta un commento