Quando si pratica arti marziali bisogna distinguere i differenti tipi di "scenario" in cui ci troviamo. Quando l'istruttore mostra delle tecniche e il suo assistente è collaborativo, ci troviamo di fronte a uno scenario, quando eseguiamo una "skill" (un esercizio) con un compagno che può essere collaborativo ci troviamo in uno scenario simile al primo, quando il compagno non è collaborativo ma applichiamo la medesima "skill" lo scenario cambia. Quando si fa dello "sparring" quindi nessuna collaborazione e nessuna tecnica pre-determinata lo scenario cambia ancora, se poi siamo aggrediti in un pub piuttosto che sulle scale, a scuola, in metropolitana e così via gli scenari cambiano ancora e sono molteplici, c'è l'effetto sorpresa, arriva la paura che ti provoca irrigidimento, non c'è un arbitro o un istruttore che ferma "l'incontro", non ci sono regole, ne va della tua vita: in poche parole cambia tutto e non può funzionare ciò che fai in palestra esattamente come lo fai in palestra. Se poi ti alleni male e senza il giusto atteggiamento (mente, corpo e spirito insieme, un tutt'uno) allora non ti serve a nulla in uno scontro reale.
Allora è importante capire che se ti alleni nel modo giusto, in palestra costruisci un "sistema automatico" che ti permette di reagire nel modo migliore ad un'aggressione, ma ciò non significa ne che le tecniche siano applicabili o che non lo siano, probabilmente non farai le stesse cose che fai in palestra, ma magari porterai a casa la pelle, ed è già moltissimo.
Nessun commento:
Posta un commento