giovedì 18 agosto 2022

Ulteriore approfondimento del pugno del Wing Chun e nei pugni a catena




Il pugno del Wing Chun è un colpo molto particolare e ci vuole moltissima pratica per eseguirlo correttamente.
La mia prima lezione di Wing Chun è stata complicata, ho visto questo strano pugno molto diverso dal classico colpo della boxe e della maggior parte delle discipline marziali e onestamente ero decisamente scettico sulla sua efficacia.
Dopo alcuni mesi di pratica ho iniziato a percepirne le potenzialità e solo dopo un annetto di allenamento costante e giornaliero ho iniziato a tirare un pugno del Wing Chun decente.
A differenza dei pugni della Boxe e di altre Arti Marziali, il pugno del Wing Chun è meno "forte" (è importante iniziare con questa precisazione). La prima cosa da fare sarebbe cominciare a capire cosa si intende per "forte", ma questo lo rimando ad un'altra occasione e un altro giorno. Possiamo dire, semplificando, che i colpi possono essere divisi in due grandi tipologie: pugni portati e pugni lanciati, la maggior parte delle volte il buon praticante tira un colpo che è più o meno a metà tra le due tipologie.

I pugni portati

Questo tipo di pugno viene accompagnato per tutto il tragitto fino al punto di impatto e, quando raggiunto, viene ulteriormente spinto con la forza di tutto il corpo risultando quindi "travolgente" e devastante. Immaginate il classico gancio della Boxe tirato a corpo compatto, che dopo aver colpito il volto dell'avversario continua a "travolgerlo", appunto. Oppure immaginate il pugno cross (diretto da mano arretrata) che dopo aver impattato continua a spingere con tutto il suo impeto.
Un camion che dopo aver incidentato con un altro veicolo continua a procedere per la sua strada trascinandolo con se.

I pugni lanciati

In questa categoria identifichiamo il pugno del Wing Chun. A differenza di quelli portati, questi pugni non vengono accompagnati fino alla fine, ma esplodono arrivando al punto di impatto senza spingere ulteriormente e lasciando il bersaglio esattamente nel punto in cui era, in modo tale da poterlo colpire ulteriormente con altri colpi identici.
Una freccia che viene scoccata e arrivata al bersaglio penetra all'interno.
E' evidente che i primi saranno più "forti" (se così vogliamo identificare la "forza"), mentre i secondi saranno molto più veloci. Ecco che nascono i pugni a catena (o pugni concatenati) del Wing Chun.
Il pugno del Wing Chun, in particolare, utilizza una linea di energia differente da quella classica che si appoggia su spalla e si basa fortemente sulla rotazione del busto (molti colpi nel Wing Chun utilizzano quest'altra linea).
L'energia presa da terra passa per le gambe grazie principalmente alla spinta dei quadricipiti che la portano verso l'alto (come se si volesse saltare), passa per il bacino che, grazie alla retroversione, porta la spinta verso la colonna vertebrale fino a metà schiena (altezza sterno, plesso solare) e da li passa ai gomiti (qui manca il soggetto dell'articolo) che, visti frontalmente, rimangono all'interno del busto (comunemente identificato come gomito chiuso o stretto), per poi essere sprigionata dai tricipiti e lanciata nel pugno verso il bersaglio.
Ho scritto che mancava il soggetto dell'articolo: riusciamo a trasmettere l'energia correttamente ai gomiti solo grazie all'apertura del torace, diversamente i nostri pugni non saranno frutto dell'energia di tutto il corpo, ma solo delle braccia (quello che si vede normalmente).
Il torace è una delle parti del corpo più forti e possenti ed inoltre, se non si vuole utilizzare la linea energetica della rotazione del busto e della spalla, è l'unica cosa che può portare l'energia fino ai gomiti. L'apertura e la chiusura del torace è il modo per far circolare l'energia sia in uscita che in ingresso quando dobbiamo assorbire la pressione che riceviamo. L'intera struttura del corpo gestita in questo modo permette di eseguire in modo energetico ogni tecnica del Wing Chun.
Quindi l'energia dalla schiena passa ai gomiti grazie all'apertura del torace che si richiude al termine dell'azione, poco prima dell'impatto finale.


Come è possibile però sfruttare il movimento di tutto il corpo quando si lancia una scarica di pugni a catena?
Ovviamente il nostro corpo non potrebbe muoversi con tale rapidità da "molleggiare" ad ogni pugno tirato, quindi l'energia del corpo fino ai gomiti arriva tramite una pressione costante. Il corpo si comporta come se fosse un grande pistone dalle gambe al torace che "spinge" i gomiti e la pressione durerà per tutta la scarica di pugni. Poco prima dell'ultimo impatto la struttura del corpo riprenderà il suo assetto.



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