Se si è stati istruiti adeguatamente, nelle tecniche del Wing Chun ciò può fare la differenza fra essere tagliato e essere ucciso. Intanto la prima cosa che ti dicono: se sei di fronte a un coltello, scappa; se vuole i soldi, daglieli. Anche queste sono tecniche di difesa. Il coltello non si inceppa e non si scarica, infatti è l'arma che fa più vittime al mondo. Se questo non è possibile, perché l'aggressore ti vuole ferire e tu sei chiuso, o perché sei intenzionato a difendere una persona aggredita che non è in grado di fuggire né di difendersi, sicuramente le tecniche del Wing Chun tornano utili per avere più possibilità di non essere ammazzati.
Tra le tante cose che possono aiutare, alcune sono: sapere che è necessario ripararsi, facendosi scudo con l'avambraccio che non contiene organi vitali ed è duro da tagliare, meglio se protetto da un maglione o un giubbotto arrotolato; sapere che chi ha un coltello sicuramente attaccherà col coltello, dando un minor margine di imprevedibilità e facilitando la difesa; sapere che bisogna accettare nella migliore ipotesi di finire tagliati; cercare nei dintorni oggetti per proteggersi, come una sedia, o da lanciare all'aggressore, come una bottiglia, per distrarlo e aver modo di allontanarsi, o anche per contrattaccarlo efficacemente, come un bastone o un manico di scopa. Con un bastone in mano la situazione cambia radicalmente, perché il difensore può colpire prima l'attaccante. E ovviamente, se si ha la possibilità di farlo in sicurezza o in caso disperato, tentare di colpire l'aggressore in organi delicati o vitali (un calcio ai genitali, un colpo alla gola).
L'attacco medio con un coltello si svolge in questo modo: il tuo attaccante ti afferra per il braccio o per i vestiti e, con la mano libera, ti infila il coltello dentro e fuori ripetutamente, come un ago di una macchina da cucire che entra e esce dal tessuto.
Potresti aspettarti di essere pugnalato 10 o 20 volte o anche di più.
Le vittime affermano che spesso le pugnalate non sembravano altro che colpi al corpo, poi hanno visto il sangue uscire dalle ferite e hanno avuto le vertigini per la perdita di sangue.
In uno scenario del genere, devi reagire e reagire violentemente.
Anche se non sei afferrato dall'aggressore, probabilmente verrai tagliato, anche se sei una cintura nera di 88° grado.
E, se il tuo aggressore ha già il coltello fuori, e non hai un'arma a portata di mano - ti prenderà OGNI volta. Pensaci: ogni volta.
Ci sono alcune tattiche di difesa che sono buone, ma non funzioneranno se la tua mente sarà sconvolta al primo taglio o pugnalata, o se sarai super intimidito dalla vista di una grande lama lucida.
In una lotta con i coltelli, la distanza è tua amica e dovresti usare ogni oggetto disponibile per respingere l'aggressore fino a quando non riesci a liberarti.
I coltelli sono in qualche modo persino più mortali delle pistole. È improbabile che tu venga colpito più di una volta da un aggressore con pistola, mentre la maggior parte degli aggressori con coltelli ti pugnalerà più volte. La perdita di sangue da un proiettile, a seconda di dove colpisce, può essere molto inferiore rispetto a 10-20 ferite da taglio profondo.
Nel caso peggiore possibile (es. presi di sorpresa alle spalle, vestiti alla leggera e senza vie di fuga vicine) c'è poco da fare: verrai ferito in modo più o meno grave e forse ucciso.
Io so come usare il coltello per uccidere (non che ci voglia molto eh) e sono piuttosto sicuro ti infilerei la lama un bel po' di volte nel corpo prima che tu possa anche solo capire cosa stia succedendo. Figurati un qualsiasi criminale a cui importa zero di te.
L'unico modo in quella situazione lì è tirare fuori la rabbia primordiale e cavare gli occhi al bastardo o assestargli un colpo alla gola, sempre se tu non sia già a terra in una pozza di sangue…
In una situazione più decente, dove ti accorgi del pericolo puoi scappare, tenere le distanze o impiegare delle contromisure, es. un ombrello può fungere da ottima arma improvvisata, così come una valigetta o borsa, che possono pure fungere da "scudi".
Se poi porti delle "armi" con te ancora meglio, tipo uno spray al peperoncino o torcia in grado di abbagliare un aggressore.
Esistono metodi di resistenza passiva che possono offrire maggiore protezione che il vestiario normale.
Aggiungo una o due cose. Il coltello ha dei vantaggi: estende la portata dell' offensiva, è letale nei combattimenti ravvicinati non rallenta significativamente l'aggressore perché leggero e soprattutto, non richiede una grande maestria per essere usato decentemente. Il coltello viene usato quotidianamente da tutti, per mangiare, in alcune professioni ecc. Inoltre si presta ad una quantità enorme di usi diversi, con molte tattiche e tecniche diverse, anche a seconda delle proprietà del coltello stesso. Pensiamo al solo modo di impugnarlo, le guardie, le varietà di fendenti e combinazioni, pugnalate ecc. Questo significa che se uno scarso nel combattimento corpo a corpo prende in mano in coltello e minaccia una persona anche più esperta, quella esperta deve comunque prestare moltissima attenzione, e non é detto che ne esca illesa, anzi, molto probabilmente ne uscirebbe comunque ferita, anche in modo grave. Ti immagini se il possessore del coltello fosse mediamente capace o addirittura molto abile? Anche nella mia palestra di Wing Chun facciamo delle tecniche di autodifesa, e pure sparring, ma onestamente dubito che molti di noi uscirebbero vivi o illesi da un'aggressione con coltello. E come me, molti hanno praticato anche altre arti marziali. Se addirittura le tecniche di autodifesa che si applicano non sono sperimentate, ma solo simulate, la situazione diventa molto, molto brutta.
Partiamo dal presupposto che il grosso
problema per una persona inesperta è la non fluidità nella
realizzazione delle tecniche. Un neofita decide che vuole fare una
determinata cosa e, nel tentativo di riuscirci, non presta attenzione
a tutte le altre possibilità che gli si presentano davanti.
Questo
perché è abituato a praticare le tecniche in maniera "scolastica",
su un partner che gliele lascia fare.
Nella vita vera (e parlo
dentro ad una palestra, fuori da essa il tutto è amplificato)
l'avversario capisce subito cosa vuoi fare non permettendotelo e
lavorando di conseguenza.
Se hai praticato quelle tecniche in situazioni reali, e il tuo aggressore no, hai qualche possibilita', nelle condizioni giuste. Se hai imparato solo in palestra, un buon istruttore, Sifu nel mio caso, quando ti insegna la prima tecnica ti dice sempre che e' meglio evitare. Se non puoi evitare, meglio evadere, se non puoi evadere, usa quel che trovi, e comunque cerca di evadere.
Il
Wing Chun praticato per anni, permette di apprendere tecniche di
autodifesa.
Quando le impari e le provi coi
compagni, sembrano utili, efficaci e anche piuttosto semplici a
volte.
In una situazione reale però non è
come in palestra e non è come nei film.
Chi attacca non si para
davanti a Noi sguainando il coltello e dicendoci un paio di frasi a
effetto da cattivo di strada, prima di tentare un singolo
affondo.
Chi
ci aggredisce non ci vuole sfidare secondo le regole del bushido.
Non
ce ne accorgiamo finché non è troppo tardi o siamo comunque presi
alla sprovvista, a meno che il Wing Chun non sia il nostro lavoro o
che viviamo in una zona talmente degradata da essere stati aggrediti
molte volte.
Diciamo appunto che un coltello in mano a un uomo può equivalere agli artigli di un leopardo, per cui è meglio stare alla larga dall'idea di potersi difendere a mani nude.
Per difendersi con efficacia contro un avversario più grosso servono anni di allenamento fisico, tecnico e psichico specifico. E benché si possa essere bravi in palestra, bisogna anche possedere il sangue freddo in situazioni di stress necessario per combattere con efficacia in una situazione del genere.
In compenso se il tuo addestramento è stato valido ti permette di usare praticamente qualsiasi cosa a portata di mano per riequilibrare la situazione.
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