A parità di livello non si può
vincere una partità a scacchi senza perdere alcun pezzo.
In uno scontro fisico limitato a calci
e pugni le parti del corpo a cui “si può rinunciare” sono il
muscolo pettorale, la spalla ed il gluteo e, più in generale, il
lato esterno di braccia e gambe, come ad esempio gli avambracci.
Anche in allenamenti di palestra si può scaricare con tecniche di
mano all'altezza dei pettorali, ma naturalmente con il costato, il
fegato, la milza, il plesso solare o la mandibola bisogna stare
invece leggeri.
Coprire il viso con la spalla su una
tecnica di pugno è una strategia di protezione molto utilizzata.
Per quanto riguarda i calci i glutei,
come nel classico calcio nel sedere, possono assorbire forti urti.
Già l'esterno coscia, così tanto usato negli incontri sportivi,
accusa molto di più. Per non parlare dei genitali e
dell'articolazione del ginocchio che può seriamente danneggiarsi con
un calcio potente.
Anche nella difesa da armi da taglio
vale la regola della parte esterna degli arti: meglio subire un
taglio alla spalla che all'ascella, all'esterno avambraccio che
all'interno del polso, all'esterno coscia che un taglio all'altezza
della femorale.
È sempre una buona strategia di
sopravvivenza deviare i colpi pericolosi verso le zone a cui si può
rinunciare.
Quanto scritto si può
sintetizzare, nelle arti marziali cinesi, con il detto: 保护内门
Bǎohù nèi mén, “proteggi la porta interna”
e trova il suo archetipo nella posizione fetale: chiusura del
delicato lato interno, 阴
yin, ed esposizione del più coriaceo lato
esterno, 阳 yang.
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