Il termine Qì Gōng si
riferisce a una serie di pratiche e di esercizi collegati alla
medicina tradizionale cinese e in parte alle arti marziali che
prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo
della respirazione e particolari movimenti di esercizio fisico. Il qi
gong si pratica generalmente per il mantenimento della buona
salute e del benessere sia fisici sia psicologici, tramite la cura e
l'accrescimento della propria energia interna (il Qi).
Etimologia
La parola 氣
(cinese semplificato 气,
pinyin qi) significa sia aria sia spirito,
esprimendo così un concetto di "soffio vitale", con
un'accezione simile a quella del greco antico pnéuma (πνεῦμα)
e del sanscrito prana (प्राण).
La parola 功 (pinyin gōng)
significa tecnica o abilità. Il termine completo qi
gong vuol dire quindi tecnica del respiro o tecnica
dello spirito, indicando l'arte di far circolare l'aria nel modo
più adatto per raggiungere e mantenere il benessere psicofisico.
Caratteristiche generali
Esistono molte tecniche diverse di qi
gong. Il qi gong si può praticare in modo statico oppure
in movimento e prevedere movimenti prefissati (qi gong energia
lavoro). In Cina, molte forme di qi gong tradizionale sono
collegate con la medicina, con correnti filosofiche come il taoismo,
il buddismo e con le arti marziali.
Anche i princìpi di riferimento
cambiano a seconda della finalità con cui si pratica il qi gong.
Per finalità terapeutiche o igieniche il qi gong attinge ai
princìpi della medicina tradizionale cinese. Se praticato con
finalità spirituali, si basa su principi collegati all'alchimia
cinese e alle indicazioni del pensiero spirituale o religioso a cui
fa capo. Anche nel caso di pratica come arte marziale, molti stili di
qi gong fanno riferimento alle corrispondenti correnti di
pensiero culturali e spirituali in cui l'uso marziale si è venuto a
sviluppare.
Le reazioni di fronte alla pratica del qi gong sono
variegate. La maggior parte dei medici occidentali, una parte dei
dottori della medicina tradizionale cinese e il governo cinese
considerano il qi gong essenzialmente dal punto di vista
dell'esercizio fisico, vedendolo come una pratica congiunta di
tecniche di controllo di respirazione e del movimento che può
contribuire a mantenere la forma e il benessere fisico. Altri si
pongono da un punto di vista più metafisico, arrivando a sostenere
che la respirazione e gli esercizi di movimento avrebbero
un'importante influenza sulle forze dell'universo; questo risvolto
del qi gong tuttavia viene generalmente considerato una
credenza.Storia
Il qi gong ha una storia molto
antica, invece l'origine del qi gong moderno si colloca nel
1955 in corrispondenza dell'apertura di un ospedale di qi gong
a Tangshan e della pubblicazione dei libri La pratica della
terapia Qi Gong (Liao Fa Shi Jian) di Liu Guizhen e Qi
Gong per la salute (Qi Gong Ji Bao Jian Qi Gong) di Hu
Yaozhen.
L'influsso della medicina cinese
La descrizione di alcuni esercizi
fisici atti a mantenere la salute si trova già nello Huángdì
nèijīng Suwen (黄帝内经素問
Il libro interiore dell'Imperatore Giallo -
Domande semplici), risalente al 200 a.C. e scritto sotto forma di
dialogo tra l'imperatore e un suo consigliere. Il testo è anche il
trattato di medicina cinese più antico di cui si è tramandata la
versione integrale.
Nel 1973 presso il villaggio di
Mawangdui 马王堆, vicino a
Changsha 长沙 (capitale della
provincia dell'Hunan 湖南省),
vennero ritrovati all'interno di una tomba risalente al primo periodo
della dinastia Han 汉朝 (all'incirca
2500 anni fa) diversi frammenti parzialmente illustrati uno dei quali
mostra quarantaquattro uomini impegnati in esercizi di controllo
della respirazione e del movimento. Le posizioni portano il nome di
animali selvatici che simboleggiano il tipo di malessere o di
malattia che l'esercizio serve a contrastare. Sebbene questi
documenti rappresentino chiaramente elementi in seguito entrati a far
parte del qi gong, non è tuttavia possibile desumere da essi
che all'epoca esistesse già un metodo completamente strutturato.
Nella sua evoluzione, la medicina
cinese ha sviluppato una concezione del corpo umano come
rappresentazione di un universo in miniatura. In questo contesto, ha
assunto importanza anche la funzione del Qi inteso come
energia interiore la cui qualità e il cui flusso più o meno
armonico influenzano lo stato di benessere o l'insorgere della
malattia. Da questo filone di pensiero derivano direttamente i
concetti di Yin e yang 阴阳 e
dei cinque elementi taoisti.
Fu durante il periodo delle dinastie
Sui 隋朝 e Tang 唐朝
(tra il 581 e il 907 d.C.) che le teorie mediche e il concetto
di Qi della letteratura taoista Yangsheng si
collegarono insieme a formare una vera e propria specializzazione
medica.
Secondo questa teoria, il Qi è
presente negli organi del corpo umano e circola al suo interno
seguendo i meridiani vitali, producendo un effetto protettivo sia
all'interno che alla superficie del corpo umano. Dal punto di vista
della medicina, la salute è protetta e mantenuta dall'opera
congiunta delle sostanze Qi, ossia Jīng (精
l'essenza), Xuè (血 il
sangue) e Jīnyè (津液
letteralmente saliva o sudore, in senso più lato i fluidi
corporali) e l'esercizio serve per garantire questo corretto
funzionamento complessivo. L'accrescimento e il controllo del Qi
acquista così un ruolo fondamentale.
Seguendo il principio che è meglio
mantenere la buona salute piuttosto che curare la malattia, il qi
gong terapeutico prevede un'elevata quantità di serie di
esercizi finalizzati a prevenire gli squilibri del Qi. Un
esempio è la serie del Dao Shi Qigong (qi gong
ordinato o taoista) che prevede esercizi diversi in armonia con le
stagioni dell'anno, a evidenziare l'influenza reciproca e
inscindibile tra l'ambiente interiore e quello esteriore.
L'influsso del taoismo
Alle origini di quel che si definisce
taoismo c'è il Dàodéjīng (道德經
Il libro del Tao), un testo risalente al 400 a.C. circa
e attribuito tradizionalmente al filosofo Lǎozǐ 老子
la cui stessa esistenza è incerta. Il libro è una raccolta
di pensieri di origine più antica, fino a quel momento tramandati
soltanto oralmente, integrati da una serie di riflessioni a commento.
I circa 5000 logogrammi di cui è composto parlano del Tao (in pinyin
Dào) (道, cammino) e
della virtù (德, dé),
usando una formulazione enigmatica e aperta a molteplici
interpretazioni. Questo carattere criptico dei contenuti è formulato
chiaramente fin dalla frase iniziale del testo: "Il Tao di
cui tratto non è un Tao eterno".
La civilizzazione del confucianesimo
viene vista solo come un'estraneazione dall'ordine naturale. Il libro
invece suggerisce uno stile di vita semplice e la cura del Qi,
indicando come regola ottimale quella del non intervento (无为
wúwéi), ossia lasciare che le cose seguano il loro
corso naturale. In modo ancor più radicale, il filosofo Zhuāngzǐ
庄子, nel quarto secolo a.C.,
si spinge a rifiutare regole e convenzioni sociali in nome della
libertà dell'individuo.
Nel corso del terzo secolo a.C. si
diffuse la corrente di pensiero dell'Huang Lao, basata su una
combinazione degli insegnamenti medici di Huángdì 黄帝
con quelli spirituali di Laozi. In questa forma di taoismo si
manifestano un forte significato politico e una certa scienza in
merito alla preservazione del corpo. Nello stesso periodo di tempo,
si diffuse in parallelo la convinzione che alcune tecniche di qi
gong potessero portare all'immortalità fisica. L'ideale
dell'immortalità in effetti è in relazione diretta con il postulato
di base dell'integrità dell'ordine cosmico: il corpo continuerà a
funzionare stabilmente e in modo sicuro come l'intero universo se si
comprende come mantenerlo secondo le regole del Tao.
A partire dal 200 d.C., il medico Hua
Tuo formalizzò così la cosiddetta "arte dei cinque animali"
(五禽戲 Wŭ Qín Xì):
"... gli antichi saggi curavano l'arte della respirazione.
Allungavano gli arti e i lombi e muovevano i muscoli dell'addome.
Così fermavano l'avanzare del tempo. Possiedo un metodo che è
chiamato l'arte dei cinque animali: la tigre, il cervo, l'orso, la
scimmia e l'uccello".
Fra le diverse tecniche per prolungare
la vita, nel taoismo gioca un ruolo fondamentale l'alchimia. In
particolare, vengono distinte due categorie: l'alchimia esterna
(waidan) e quella interna (neidan). L'alchimia esterna
tenta di rendere il corpo incorruttibile tramite elisir ottenuti per
distillazione o miscelazione di sostanze. L'alchimia interna invece
si basa su tecniche meditative e di controllo del respiro e dei
movimenti del corpo per ottenere l'immortalità dello spirito.
L'insieme di queste possibilità, il prolungamento della vita, il
ringiovanimento e il mantenimento della salute, viene riassunto nel
termine Yăngshēng (养生
nutrire il corpo), che oggi si usa anche per indicare le
tecniche di Qi gong di carattere medico.
Il termine non va confuso con quello
quasi analogo Yăngshén (养神
nutrire lo spirito), che si riferisce a tecniche più
meditative, nelle quali l'alchimia viene intesa come mezzo di
trasformazione della consapevolezza. Una delle principali scuole di
questo tipo di qi gong alchimistico fu il Tai Yi Jin Hua
Zong Zhi (Il segreto del fiore d'oro). La tecnica risale
probabilmente al primo taoismo ed è descritta per la prima volta nei
lavori di Wei Bo Yang (circa 140 d.C.). Nelle sue evoluzioni
successive compare un'evidente influenza buddhista tanto che il
metodo è diventato un componente importante in alcune varianti dello
Zen. Questo tipo di qi gong è puramente meditativo e inizia
con il controllo e il pilotaggio del respiro, senza prevedere alcun
tipo di esercizio fisico. Da questa stessa tecnica, nel secondo
secolo d.C., derivò una forma religiosa di taoismo (Il signore
del cielo), probabilmente anche come risposta al rapido
diffondersi del buddhismo.
Un ruolo importante giocava anche la
cura delle malattie mediante rituali e talismani, così come erano
importanti le pratiche divinatorie. A differenza del taoismo
filosofico, il taoismo religioso andò sviluppando un ampio pantheon
con una miriade di divinità difficilmente inquadrabili in un quadro
sistematico e mentre nei templi divenne operante una forma di
religiosità più popolare, nei monasteri, specie in quelli più
isolati, a partire dal XII secolo si evolsero le tecniche di Yangshen
Qi gong.
A partire dalla fine del VI secolo,
l'impatto del buddhismo sulla vita intellettuale della Cina fu
considerevole così come lo fu quello del taoismo, apprezzato e
promosso soprattutto nelle classi sociali più elevate. Durante
questo periodo particolarmente travagliato della storia cinese, che
durò fino alla fine della dinastia Tang (907), i contenuti delle due
filosofie religiose si mescolarono nel processo di collegamento con
le teorie della medicina tradizionale. Fu così che pratiche rituali,
ideali spirituali e tecniche di cura si combinarono insieme dando
vita a una serie di nuove concezioni. Probabilmente fu proprio in
questo periodo che si svilupparono gli esercizi di qi gong
collegati alle stagioni dell'anno sul concetto di mantenere il qi
e in generale il mondo interiore in armonia con le fasi del mondo
esteriore.
All'inizio del primo millennio, lo
Yuanqi Lun (raccolta di testi sul Qi originario) insiste
continuamente sull'importanza di mantenere il cuore vuoto e quindi
sull'efficacia degli esercizi di controllo della respirazione e del
corpo come precondizione per accedere al Qi originario. Oltre al
cuore, inteso come sede dello spirito, nel Qigong taoista giocano un
ruolo essenziale anche i tre Dan tian e le cosiddette Piccola
circolazione celeste e grande circolazione celeste. In una
serie di indicazioni complesse
e spesso contorte, l'adepto viene
istruito a purificare il proprio qi e a fondere insieme i tre
Dan tian per ricomporne l'unità originaria.
Con l'inizio della dinastia Song, le
idee neoconfuciane divennero il nuovo punto di riferimento per lo
sviluppo intellettuale cinese. Il qi venne così studiato in
modo più sistematico e scientifico, con importanti ricadute positive
sulle teorie mediche. Le pratiche taoiste rimasero confinate
nell'ambito di templi e monasteri. I centri principali di questa
cultura sono Wudang, nella provincia di Hubei, Emeishan nel Sichuan e
Laoshan nello Shijingshan.
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