sabato 27 agosto 2022

Qual è il punto debole di una persona che si allena molto nel Wing chun ma che non ha un compagno di allenamento

 



Una qualità che non si sviluppa è sicuramente il senso di distanza dall'avversario, fondamentale nella gestione del combattimento per sapere come puoi attaccare e come devi difenderti. Ciò implica anche il mancato senso della misura, ossia non si acquisisce la facoltà di sapere tirare una tecnica al meglio della propria efficacia, evitando che non arrivi proprio o che arrivi troppo corta e quindi indebolita.


venerdì 26 agosto 2022

Le lezioni di Wing Chun quanto sono efficaci

 



Da ex praticante di arti marziali e sport da combattimento ed appassionato della materia, posso dirti che tutti i corsi di Wing Chun separati da un rigido allenamento o da una vera e propria pratica, sono inutili. Nei corsi di Wing Chun, nella maggior parte dei casi, non fanno altro che insegnare tecniche ripetitive, spesso con avversari immobili o semi mobili, che sono assolutamente inefficaci e pericolose perché possono rendere più sicura di sé una persona in un contesto pericoloso che poi si troverà a fare degli errori che possono costare caro. Per imparare a difendersi bisogna affrontare la questione a 360°, fare un allenamento vero e proprio, sviluppare il fiato e la resistenza, e anche soprattutto la corsa, che spesso è l'unica vera arma di difesa. Non solo: i movimenti ripetitivi vanno bene quando si è all'inizio e se sono inseriti in un contesto più flessibile dove è prevista l'improvvisazione, la prontezza di riflesso. Altra cosa fondamentale è saper tirare colpi reali, quindi provandoli davanti a un sacco o un avversario che risponde in un combattimento: i colpi all'aria per la difesa servono a ben poco. Ci tengo molto a sottolineare che, a prescindere dalla corrente della scuola, se non si lavora sul corpo, sulla velocità, sulla forza, sulla prestazione, sul fiato, non esiste tecnica che regga in uno scontro reale. In più, per sapersi difendere, bisognerebbe avere delle buone abilità sia di striking (che per definizione sono i colpi che si tirano in piedi, tipo pugni, calci, gomitate, ginocchiate ecc) che di grappling (la lotta corpo a corpo a terra), ma per apprendere in maniera adeguatamente questi due aspetti del Wing Chun servono anni di pratica, e questo solo quando si parla di lotta a mani nude. Se il tuo aggressore possiede un'arma e tu no, beh sicuramente i riflessi e il sangue freddo temprato da una vera pratica possono aiutarti, ma sei svantaggiato e basta, non ci sta magia che tu possa compiere.

Quelli che ne capiscono minimamente del mondo del combattimento serio, ovvero tutto ciò che ha a che fare con l'autodifesa fine a sé stessa è una truffa anche molto pericolosa ai danni di chi vi si affida. Per imparare a difendersi bisogna affiancare ad un serio corso di Wing Chun la pratica di pugilato, kickboxing, MMA, muay thai, jiu jitsu, sambo, ecc. e praticare seriamente.




giovedì 25 agosto 2022

L'anello del Wing Chun per la coordinazione e la fluidità




Un'aspetto fondamentale dell'allenamento, che spesso manca totalmente, è quello della coordinazione e della fluidità dei movimenti.
L'esecuzione della tecnica, oltre ad essere "esplosiva", deve anche essere fluida ed è importante essere sciolti.
Se durante un movimento ci si irrigidisce nel tentativo di essere più veloci o di colpire più forte, avremo il risultato opposto, saremo appunto rigidi e l'esecuzione della tecnica sarà mediocre spesso nemmeno accorgendocene.
Eseguendo un movimento, o ancora meglio una sequenza di movimenti, nel tempo acquisiremo confidenza e riusciremo a muoverci sempre più velocemente, in modo sempre più esplosivo e irrigidendoci sempre meno.
Inoltre non dovendo pensare e ripensare ai movimenti questi diventeranno automatici e riusciremo ad interiorizzarli in modo tale che all'occorrenza riusciremo ad eseguirli senza nemmeno pensarci.
Dopo anni e anni di Arti Marziali se non riusciamo ad interiorizzare quello che studiamo è come non sapere nulla. Possiamo eseguire perfettamente delle tecniche in palestra, in fase di studio o con il compagno, ma in una situazione di reale necessità o siamo in grado di muoverci istintivamente o non riusciremo certamente a pensare, scegliere la tecnica ed eseguirla.
In una situazione di stress il nostro corpo si muove autonomamente come se fosse qualcun'altro a guidarci, quindi intervengono principi, tecniche, sequenze che il nostro corpo ha metabolizzato: la memoria muscolare.
Le forme solo il primo allenamento che porta ad interiorizzare le tecniche, prima singolarmente, poi eseguendole contemporaneamente con i diversi arti e infine coordinando tutto il corpo come avviene per la gestione energetica.
Subito dopo ci sono esercizi di Lat Sao e Chi Sao che puntano proprio a far apprendere meccanicamente sequenze di tecniche in modo tale che rimangano nella memoria muscolare, migliorando la coordinazione e la fluidità e rendendoci più capaci.

mercoledì 24 agosto 2022

Cosa significa il termine "dojo", relativamente alle arti marziali orientali?

 



Letteralmente è il luogo “jō” in cui si segue la via “dō”, praticamente è il luogo in cui la via ha inizio.

Il dojo è uno specchio perché al suo interno difficilmente ci si nasconde da noi stessi, al contempo esso è anche un faro, un luogo a cui rivolgere lo sguardo quando ci si smarrisce.

Il dojo è il luogo in cui la forma diventa sostanza.

Dōjō, 道場, vuol dire "luogo della via", da (dō), via, che poi è lo stesso dō che si trova alla fine delle parole ken-dō (via della spada), jū-dō (via della cedevolezza), karate-dō (via delle mani nude)…; e da (jō), luogo.

Anticamente la parola indicava il luogo in cui i monaci buddhisti meditavano aspirando al raggiungimento dell'illuminazione. Il termine è passato poi, attraverso l'influsso dello Zen, ad indicare il luogo in cui si praticano le arti marziali (che in Giappone, ironia della sorte, è considerato al pari di un santuario shintō, uno dei tanti esempi di sincretismo diffusi nella cultura giapponese).

Prima dei maestri Kanō e Funakoshi, che hanno portato rispettivamente il jūdō e il karate nell'istruzione pubblica, i dōjō erano situati presso castelli e luoghi di culto, in modo da tenere segrete le tecniche.

Nei dōjō, in quanto luoghi dello spirito, oltre che del corpo, sono presenti spesso i butsudan, altari buddhisti, e i kamidana, altarini shintō dedicati al culto di un kami (parola priva di equivalente in italiano, che indica una via di mezzo tra una divinità, un antenato, e uno spirito naturale, in parte assimilabile al concetto di lare romano), spesso lo spirito in cui confluiscono tutti i maestri che hanno insegnato nel dōjō.

In alcuni dōjō, gli allievi puliscono dopo l'allenamento, per rispetto verso chi si allenerà dopo di loro.





martedì 23 agosto 2022

Per vincere bisogna sacrificare i pedoni



Il titolo potrebbe suscitare qualche sorriso ma se si parla di Wing Chun morbido non possiamo fare altro che parlare anche di Wing Chun duro.
Spesso le accademie di Wing Chun concentrano il loro programma sul chi sao, sulla sensibilità, sull'essere leggeri e "delicati". Questo è sicuramente un ottimo allenamento per migliorare le proprie capacità percettive ed imparare a rimanere morbidi e sopratutto flessibili.
Aumentare la propria sensibilità ed imparare ad assorbire le energie che riceviamo però non è l'unico allenamento in cui abbiamo bisogno. Nella realtà i colpi non ci arrivano leggeri e quindi dobbiamo anche essere abituati a reggere l'impatto ed essere potenti senza irrigidirci. Per questo motivo ciclicamente preparo alcune lezioni dove ci si concentra maggiormente sulla potenza dei colpi allenando la forza esplosiva e il condizionamento al dolore.
Nel Wing Chun bisogna imparare a tagliare e spezzare le linee dei colpi intercettandoli, e quindi è fondamentale seguire anche allenamenti di questo tipo oltre quelli per migliorare le proprie capacità percettive.

Diversamente si rischia di diventare morbidi ma completamente inadeguati alla realtà.



lunedì 22 agosto 2022

Obiettivo: il miglior corso di Wing Chun gratuito

Wing Chun: l'Arte Marziale Tradizionale più semplice, completa ...



Ormai sono alcuni anni che il corso di Wing Chun gratuito è aperto, sono molto soddisfatto, ma non basta.
Purtroppo io sono un testardo, non mi accontento facilmente, e anche in questo caso non ho nessuna intenzione di farlo. Quando ho aperto il corso l'idea era quella di fare una cosa seria, molto seria.
Ho dato il via al corso con un programma semplicissimo e schematizzato ed eravamo già in molti. Oggi il programma è molto diverso, e volendo, più "profondo". E' diventato via via sempre più intenso e ho puntato molto sulla qualità delle lezioni.
Non ho aperto un corso per gioco o per essere mediocre. Io voglio che il gruppo sia sempre più grande e più unito. Non voglio fermarmi mai, le arti marziali sono continua evoluzione, non si arriva mai, si va sempre avanti, sempre più lontano. Voglio che il nostro sia il miglior corso di Wing Chun che si possa trovare in circolazione, ma soprattutto aperto a tutti.
Sono molto contento di vedere persone che non hanno mai praticato arti marziali o autodifesa, appassionarsi così tanto a quello che insegno, questo mi fa capire che sto percorrendo la strada giusta. Sono ancora più contento di vedere persone che praticano già arti marziali, appassionarsi ancora di più, questo mi da ulteriori conferme.
E' bello che oggi il gruppo sia composto da persone che in pochi mesi hanno imparato tantissimo e spendono molte energie per migliorare le loro capacità e stare al passo con chi ha più esperienza.
Ma questo non basta, voglio di più, voglio vedere il gruppo continuare a crescere, voglio vedere più guerrieri tra i ranghi, con ancora più energia e che mettono ancora più impegno!
Voglio insegnare cose più complesse, fare allenamenti molto più duri, vedere la concentrazione e l'attenzione negli occhi di chi pratica, voglio percepire l'aria incendiarsi quando ci si allena.


Dove sono i dispersi?
La vita di tutti i giorni ci tende continuamente agguati, ci obbliga ad allontanarci dalle nostre passioni, ci lascia in balia di mille pensieri privandoci a volte totalmente della possibilità di esprimerci e di muoverci come vorremmo. Ma noi dobbiamo resistere!
Molti sono costretti a lasciarci per problemi di lavoro, perché vengono trasferiti, perché devono concentrarsi sulla vita.
Ma molti altri semplicemente si perdono, si trovano dopo mesi a dire "devo tornare", "tornerò non appena avrò fatto quella cosa", "ora devo prima sistemare qui".
A tutti quelli che Pensano invece di Fare. Noi siamo qui e vi aspettiamo, è anche con voi che vogliamo crescere.


Venite e siate molti.






domenica 21 agosto 2022

I peggiori consigli che ho sentito dare nei corsi di autodifesa


 

I soliti, i corsi d'autodifesa al 99% sono dei Ted Talks, qualcuno mi spieghi l'utilità…

Certo, pompare la gente è cosa buona e giusta, o si rischia di subire passivamente, ma stiamo parlando di una situazione in cui devi avere la mente il più fredda possibile, anche perchè per quanto tu possa essere dotato e deficienti gli attaccanti medi per strada, stiamo pur sempre parlando di situazioni ad alto rischio. Io ho praticato negli ultimi 30 anni le arti marziali, non ho perso una sola rissa per strada, eppure se oggi mi ritrovassi in quella situazione, internamente reagirei sempre nella stessa maniera (DIO CHE SCATOLE, ODDIO, ODDIO SPERIAMO NON VENGANO FUORI CASINI TROPPO GROSSI, MADONNA MA LA GENTE NON HA DI MEGLIO DA FARE CHE ROMPERE LE PALLE!!!!), forse potrei collezionare l'ennesima vittoria visto il livello medio del teppista di strada (in palestra ero bravo ma tutt'altro che imbattibile), ma lo stress non ne varrebbe la pena.

Nel dettaglio, i consigli che sento dare in giro che non solo sono a mio avviso tremendi, ma criminali:

  1. Se ti attacca, tutto è lecito! Fallo nero! (e tanti saluti alla legge sull'eccesso di difesa e la decenza in generale).

  2. Sei donna, appena ti toccano, un bel calcio sulle palle! (Allora, sappiamo che le donne non se la passano bene in certi casi, ma se uno ti mette solo la mano sul braccio magari ci limitiamo all'inizio a scostargliela?)

  3. Affondalo bene nella gamba, lo neutralizzerai senza fargli troppo male! (Detto di un coltello che A era un karambit, B nella gamba ci sono arteria femorale e vena safena, auguri).

  4. Usa questa tecnica e non potrai sbagliare! (Certo, perchè il drogato di turno ha fatto lo stesso esercizio simulato con te per tutto questo tempo e sicuramente reagirà come in una situazione controllata).

  5. Dimostra che ce l'hai più duro! (Vabbè, provochiamoli pure, che non sono già abbastanza su di giri…).

  6. Comportati come se lo prendessi in considerazione, ma fagli capire che non ti senti minacciato! (Ottimo consiglio, ma magari aggiungi "E visto che ci sei, allontanati con stile verso l'uscita più vicina).

  7. Metti scarpe coi tacchi, non hai idea di quanto faccia male un pestone coi tacchi! (Certo, perchè tutte le ragazze che conosco, anche quelle fanatiche della moda, mi dicono come sia comodo camminare coi tacchi, immagino come si svolazzi libere in combattimento!).

  8. Un bel calcio sugli addominali e passa la paura, tanto li induriscono istintivamente e quindi prendono solo una botta! (A me durante un allenamento un calcio tirato male ha fatto quasi esplodere la milza, ed ero preparato al colpo e nella mia forma migliore).

  9. Mira sempre alla testa! (Lo ha denunciato un altro prima che lo facessi io).

  10. Marca bene la tua zona d'azione (LA POORTAAAA, PORCA DI QUELLA…!!!!!)

  11. Fate come Michele, un bello sguardo assassino per spaventarli basta e avanza (Buongiorno, mi chiamo Michele Anoardi, sono 204cm*115kg e ho la Death Stare naturale, no bambini, non fate come me, a meno che non abbiate le stesse caratteristiche, e PS, A lo faccio solo quando l'opzione svicolo non è disponibile, B con me ha funzionato il 90% delle volte, il restante 10 sono state botte da orbi).

  12. Andate anche in palestra, vi aumenterà stima e capacità muscolari (Questa era chiaramente una marchetta per la palestra della sua ragazza, oltretutto, l'allenamento da pesi è uno dei peggiori se non lo sai adattare al tuo stile, e ci manca proprio gente con l'autostima alta in giro).

  13. Se è molto più alto di te, carica il baricentro! (e spera che quell'anima bella te lo faccia fare!)

  14. Sì, è valido tirare cose all'avversario (vero, ma poi se lo stendi a distanza spiega tu alla polizia che c'era un rischio legittimo, a meno che non avesse una pistola in mano anche lui).

  15. Sì, anche un principiante può disarmare facilmente un aggressore (Questo secondo me era un talent scout che lavorava per i Darwin Awards).

Dall'alto della mia "esperienza", gli unici due consigli validi sono mantieni sempre il controllo e alla prima apertura, vattene nella maniera più dignitosa che sia disponibile. L'opzione cattiveria tienila solo se veramente non c'è altra opzione, e a meno che tu non sia un talento, mettitela via che un osso rotto o delle brutte escoriazioni sono da mettere in conto, non esiste un combattimento pulito.