domenica 4 settembre 2022

Calci nel Wing Chun, per molti sono degli sconosciuti...


Wing Chun, difesa personale e meditazione






Una critica abbastanza usuale al sistema di combattimento del Wing Chun Kuen è quella dell'assenza dei calci e delle tecniche estremamente efficaci per rispondere agli attacchi di gambe degli avversari. Non è un caso, infatti, che venga criticata sempre l'assenza di un adeguato footwork e la presenza di una immobilità di fondo da parte dei praticanti.
Nel momento in cui si nomina il Wing Chun tutti fanno riferimento alle sue tecniche di braccia, al Chi Sau ed alle 'dita negli occhi'. Due dei marchi di fabbrica di questo sistema meridionale della Cina sono il pugno verticale e l'esercizio di formazione denominato, appunto, Chi Sau.
In molti casi i praticanti di Arti Marziali provenienti da altri sistemi imparano il Wing Chun, al fine di rafforzare il loro stile di combattimento, trovando un buon modo per colmare i vuoti dei sistemi che pongono in rilievo le tecniche di gambe. Eppure c'è molto di più sotto la superficie di questo sistema, che è invisibile a prima vista. Coloro i quali sono in grado di guardare profondamente il Wing Chun riescono a trovare il tesoro nascosto del sistema, un metodo molto efficace di usare anche le gambe sia come strumento difensivo che offensivo.
Il nostro modo di utilizzare la gambe si serve di principi e concetti invece di tecniche specifiche, proprio come facciamo con le braccia. Inizialmente si utilizzano le tecniche per dare all'Allievo le basi per potersi muovere, ma poi si abbandonano e si abbracciano i principi, lasciando fluire l'energia proprio come si fa nel Chi Sau.
In quasi tutte le Scuole del mondo le tecniche di gambe sono riservate ai Maestri e vengono insegnate solo alla fine del percorso di studi del sistema, quando si inizia a lavorare il Chi Gerk, l'esercizio per le 'gambe appiccicose', analogo al lavoro di formazione che si fa per le braccia. Eppure gran parte del lavoro essenziale per il movimento del corpo risiede nelle gambe. Sarà un caso che sia stato lasciato alla fine del sistema oppure si è tentato di non lasciar colmare il gap Maestro-Allievo per più di 20 anni, tempo minimo necessario per apprendere tutto il sistema di gestione delle gambe?
Le gambe si prendono cura della parte inferiore del corpo, mentre le mani ella parte superiore. Se non iniziamo sin da subito a muoverci ed a studiare i calci, come potremo coprire la difesa e come potremo lanciare attacchi alla parte inferiore del corpo? Bella domanda eh? Sarà per questo che ho inserito sin da subito lo studio dei calci?
Il principio espresso poco sopra in corsivo può essere applicato in diversi modi. Se guardiamo il corpo umano, pochissime sono le persone che hanno la naturale flessibilità che consentirebbe loro di utilizzare i calci per colpire gli obiettivi della parte superiore del corpo, avversario senza un consistente allungamento dei muscoli delle gambe. Però, a qualsiasi persona può essere insegnato di utilizzare efficacemente calci alla parte inferiore del corpo dell'avversario. Questo non vuol dire che i calci alti non possano funzionare.
Chi si è allenato abbastanza a lungo per sviluppare tempi, velocità, abilità e flessibilità ha la possibilità di utilizzare queste tecniche. Ma l'efficacia di un calcio è solitamente giudicata dagli Studenti a partire da quanto velocemente riescono ad imparare a proteggersi con essa. Per questo motivo questo stile preferisce allenare maggiormente i calci bassi.
Per la struttura anatomica della parte inferiore del corpo, l'abilità e la precisione sono più importanti della forza con cui si riesce a colpire. Per sviluppare queste abilità e, in particolar modo la precisione, il praticante deve pensare ed allenarsi a tirare calci a quattro obiettivi diversi: il ginocchio, la zona tibiale, il collo del piede e le zone genitali.
E' bene porre subito l'attenzione sul fatto che gli arti inferiori siano i guardiani della componente Terra, nella tripartizione classica del corpo, dalla testa ai piedi. In sostanza, le gambe coprono tutti gli attacchi bassi che arrivano dall'anca in giù.
Mi pare importante sottolineare che, come per le braccia, le difese con le gambe non sono mai inattive o statiche, se non quando lavoriamo sui blocchi o, sarebbe meglio dire, sulla struttura dei nostri arti inferiori, nel momento in cui ricevono un impatto. Solo in questi casi lavoriamo sull'equilibrio statico di ricezione, ma per la maggior parte dei casi le nostre tecniche tendono ad intercettare ciò che arriva ed a seguirlo, proprio come siamo soliti fare con le braccia.
Le gambe sono molto più forti e resistenti delle braccia e per questo sono in grado di gestire la forza di un calcio rispetto alle prime. Lo scrivo perché mi è capitato di veder utilizzata l'ulna per difendere un attacco, con un conseguente impatto della tibia sulla prima. Vi lascio immaginare cosa sia successo all'avambraccio del difensore...
Anche quando l'obiettivo dell'attacco di gamba avversario è destinato al di sopra della linea dell'anca, il sistema dei calci del Wing Chun ci permette di utilizzare le tecniche di gambe per fermare l'azione, per deviarne il corso o per destrutturare completamente l'attaccante, rompendo l'equilibrio instabile.
Nel momento in cui si iniziano a studiare i calci del sistema, è importante analizzare quali siano quelli di uso comune e differenziarli da quelli più 'belli', ma 'rari'. Lo dico perché il bagaglio è ampio, ma in una situazione da competizione sarebbero ben pochi i lavori di gamba utilizzabili. Sarebbe bene studiare prima gli attacchi che le difese, sempre nell'ottica di un lavoro ben fatto, perché i calci, come gli attacchi di braccia, vanno lanciati per avere un effetto dirompente.
Negli allenamenti iniziali è bene indossare una protezione per la tibia e per il collo del piede. Più avanti è consigliabile studiare la dinamica dei calci senza protezioni, perché le capacità di intercettare, frenare e contattaccare si acquisiscono meglio quando non abbiamo protezioni di sorta. Ovviamente c'è il rischio di farsi male, ma anche questo fa parte dello studio quanto più realistico possibile.
Uno dei principi del Wing Chun che dovrebbe essere studiato sin dai primi giorni di pratica è il seguente: "Ferma l'attacco più vicino possibile al punto di origine". Spero di averlo reso nel modo migliore in italiano... Per difendere con gambe o braccia è importante che questo principio sia messo in pratica per permettere al praticante di usare gli arti per fermare gli attacchi degli avversari.
Ci sono molti vantaggi nella comprensione di questo motto. Tanto per cominciare, questo principio permette al praticante di potersi confrontare anche con la massima potenza di una tecnica. Se si riesce ad attaccare la sorgente della forza, allora questa arriverà ridotta, sarà deviata o si interromperà totalmente.
Facciamo l'esempio di un calcio di natura circolare. La nascita fisica di un calcio circolare inizia nel momento in cui l'avversario comincia a spostare il peso al fine di ottenere la posizione giusta per lanciare l'attacco. Il ginocchio comincia a salire e punta l'obiettivo previsto. La gamba comincia a ruotare per colpire l'obiettivo previsto. Prima si riesce a colpire la sorgente di questa rotazione, meglio saremo in grado di difenderci. Chiaramente il Wing Chun ha sviluppato un sistema di difesa arretrato (le retrovie) con blocchi e calci ad hoc, in caso di fallimento nel bloccare l'attacco sul nascere, ma è bene allenare il timing per fermare l'attacco in tempo.
Entrare in contatto con l'anca o con la coscia dell'avversario mentre sta per lanciare il calcio ci permette di risolvere l'attacco alla sua origine. Se colpiamo il ginocchio appena dopo la partenza del calcio saremo ancora in tempo di difenderci. Ma se calciamo contro la gamba che arriva, prendendo (quindi) un obiettivo che va dal ginocchio al piede, ci troveremo di fronte all'impatto nella sua natura più dirompente e difficile da controllare. Più il calcio si avvicina al suo obiettivo predeterminato, più avrà forza d'impatto.
Molti praticanti di altre Arti Marziali, attirati dalle tecniche di braccia del Wing Chun, sono stati piacevolmente sorpresi dai nostri metodi di allenamento delle gambe e dalle tecniche legate ai calci. Diciamo che il 99% del marketing sulla nostra Arte Marziale ha insistito sulle braccia e forse è anche per questo che sono pochissime le fotografie di praticanti di Wing Chun che tirano calci. Un grave errore, a mio modo di vedere, perché abbiamo tolto di mezzo un buon 25% del nostro bagaglio tecnico.

sabato 3 settembre 2022

Il terzo cuneo





Con terzo cuneo facciamo solitamente riferimento al triangolo che deve formarsi nel momento in cui colpiamo la linea della spalla avversaria. Stante il fatto che il cuneo è uno dei primi principi di attacco che si studiano nelle palestre di Wing Chun, attraverso il quale si insegna all'Allievo ad entrare nella guardia avversaria, pur rimanendo coperto da eventuali attacchi, mi pare giusto notare che del secondo e del terzo non se ne parli mai, né sul web né nella realtà (che ho conosciuto finora).
Diciamo che i cunei possibili sono essenzialmente tre, divisi tra il centrale (corrispondente alla linea verticale mediana del corpo), il secondario (sulla linea verticale che passa tra il capezzolo ed il ginocchio dell'avversario) ed il terziario, che è il più esterno, il cui vertice si situa sulla linea verticale che dalla spalla tocca terra, passando per il piede.
Quando ci difendiamo con la spalla da un attacco dell'avversario, a corta distanza, stiamo creando il 'terzo cuneo'. Quando attacchiamo digonalmente l'avversario dalla piattaforma del Chi Sau con un Fak Sau, stiamo lavorando sul terzo cuneo. Quando il vertice del triangolo che formano le linee di forza che partono dal nostro corpo cade sulla spalla dell'avversario, stiamo lavorando sul terzo cuneo.
La base del cuneo/triangolo rimane il nostro corpo, la linea orizzontale che unisce la spalle, per intenderci. I lati variano di volta in volta, a seconda dell'azione. La punta, invece, cade, sempre sulla spalla.
Come esempio posso portare l'uscita dalle leve che si studia nella seconda sezione di Chi Sau della Chum Kiu, con Gum Sau laterale (della Siu Nim Tau), spallata e pugno. Ovviamente è necessario un buon lavoro sui passi per ottenere il cuneo e rimanere in sicurezza.
La questione del cuneo è stata a lungo dibattuta, ma se ci fate caso, da nessuna parte, su internet, si parla del 'terzo cuneo'. Eppure in ogni movimento dovremmo portare avanti il concetto spiegato, perché quando attacchiamo siamo spesso in un angolo tale da poter puntare solo verso la spalla...
Ogni volta che ci muoviamo, per colpire, per difenderci o per spostarci, dobbiamo coprire le sei linee verticali, sia superiori che inferiori, che il nostro corpo crea (immaginariamente) e che non devono essere in balìa degli attacchi dell'avversario.

venerdì 2 settembre 2022

Cosa piace del wing chun

 



Diremmo 3 cose principalmente:
1-) è adatto a qualsiasi corporatura, non bisogna essere degli atleti ne dei ginnasti; ciò lo rende molto accessibile e pratico.
2-) la sensibilità che sviluppa nel contatto con l’avversario
3-) la dinamica del movimento è efficace e piacevole




giovedì 1 settembre 2022

Chi ha sperimentato la cosiddetta "energia interna" delle arti marziali, può descriverne sensazioni ed effetti nel suo fisico

 


L' energia interna è qualcosa di già presente nel tuo corpo, quindi è perfettamente naturale. Devi respirare tranquillamente e a fondo, non con i polmoni, ma con il diaframma e l'addome, concentrando l'energia e facendola risalire, facendola fluire in tutte le membra. Di solito ti senti calmo e con piú energie. Niente di superumano. Ciò che fa la differenza è il modo in cui la impieghi. Per esempio, quando fai tai chi, la usi per fare poco sforzo e deviare la forza dell'avversario. Quando la usi negli sparring di BJJ, per esempio, ti serve per rimanere calmo e per non sprecare energie facendo sforzi, oltre a servire per restare stabile e non essere sbilanciato. Nel Karate, aumenta la potenza dei colpi, perché essi vengono sferrati con più energia. Nel Karate, poi vi sono 2 tecniche diverse per respirare, con diversi effetti sulla pratica, poiché si utilizza la stessa energia interna per scopi diversi.

Ora faccio alcuni esempi:

Il tui-shou, (spingere con le mani in cinese) che spiega come si impiega l'energia interna per deflettere la forza avversaria. Si usano movimenti morbidi ma che deviano la pressione avversaria.

Nel BJJ è difficile che i due atleti si sbilancino, respirano profondamente e mantengano le energie a lungo.

Nel Karate, l'effetto del Ki (energia interna) viene applicato praticamente. L'utilizzo della respirazione influisce sulla potenza dei colpi. Ci sono molti praticanti di una certa età in grado di sferrare dei buoni colpi, grazie all'utilizzo della respirazione.

Sebbene le tecniche differiscano dal Tai Chi e si concentrino sull'accumulo di energia per amplificare la potenza, ci sono dei momenti in cui l'applicazione è quasi la stessa.

Praticamente è l' applicazione della stessa energia e dello stesso principio, sia fisico, che filosofico, che concettuale. Solo che viene declinato in molte maniere diverse.


mercoledì 31 agosto 2022

梅花樁 - Mui Fa Jong

Partiamo da tre ideogrammi: 梅花樁.

, /měi/, significa pruno o prugno. L'ideogramma viene da /mù/, albero o legno, e da /měi/, sempre o spesso. Questo secondo ideogramma in origine aveva il significato di 'far crescere le piante', da , erba, e , madre. Il significato di venne distorto. /měi/ è il fonema che si trova in /hǎi/, e prende il suo significato originale da /fán/, moltiplicare o fiorente. In cantonese può essere lètto e trascritto come /muih/.

, /huā/, significa fiore. Ha attinenza con (), /huá/, fiorente. In cantonese può essere lètto e trascritto come /fa/.

, /zhuāng/, significa paletto. La sua forma semplificata è , /zhuāng/, che deriva da /mù/, il legno, e, nella sua forma completa, da /chōng/, il pestello. La sua forma cantonese è /jong/.

Mei Hua Zhuang o Mui Fa Jong, quindi, i Paletti a Fiore di Pruno: parliamo di uno degli attrezzi più rari della pratica del Wing Chun, per molti sconosciuto, per altri un mito da raggiungere. Si tratta di paletti piantati a pentagono nel terreno, oppure installati su una piattaforma di legno, da cui fuoriescono. Di solito sono sei, cinque alle estremità del pentagono, uno al centro della struttura.
La disposizione ricorda il fiore di prugno, di cui metto un'immagine, per far capire bene a tutti di cosa stiamo parlando. Di base si può lavorare su un solo attrezzo, ma poi ci sarà bisogno di metterne uno di fronte all'altro, per passare, infine, ad un insieme abbastanza grande di paletti, per portercisi muovere sopra in tutta tranquillità.
Sull'attrezzo possiamo allenare tutti i tipi di passi, aggiungendo anche tecniche di braccia e/o di gambe, lavorando sulla cordinazione. In ogni caso è bene allenarsi prima da soli, prima di passare ai lavori in coppia. Considerando che lo studio dei passi, si inizia sin da subito, il Mui Fa Jong potrebbe risultare obsoleto. Eppure, al di là del fascino che ha, rappresenta un mezzo molto utile per approfondire il lavoro dei passi e l'equilibrio durante gli spostamenti.
Il lavoro dei passi si esegue sia stando sui paletti, sia muovendosi tra i paletti (ovviamente dipende anche dalla grandezza dell'attrezzo). Inizialmente è bene allenare i passi di base, per poi arrivare ad una pratica libera ed efficace. L'utilizzo dei paletti migliora l'equilibrio e la stabilità della propria struttura. Imparare a muoversi tra i paletti, invece, migliora la capacità di aggirare gli ostacoli, permettendo anche un ottimo allenamento dei calci e di tutte le tecniche di gamba.
La metodologia di allenamento studiata sui pali permette al praticante di acquisire, forzatamente, un formidabile equilibrio nelle posizioni statiche, a scapito, inizialmente, della velocità nei passaggi dinamici. Anche quando è praticato al suolo, mantiene la caratteristica di posizioni statiche dall'equilibrio molto preciso e ricercato. Solo successivamente, come accennavo prima, si passa allo studio del movimento dinamico.
L'utilizzo dei paletti deriva probabilmente dal Nord della Cina, dove è noto un Pugilato del fiore di prugno, che veniva praticato esclusivamente camminando su di un centinaio di pali di legno alti più di due metri ed infissi nel terreno. La derivazione dal Nord è suffragata anche dal fatto che il prugno, in Cina, vive in regioni settentrionali con inverni particolarmente freddi e nevosi. Fiorisce dalla fine dell'inverno, all'inizio della primavera (secondo il calendario lunare cinese), prima di tutti gli altri fiori.
Il fiore di prugno ha molti significati simbolici. I cinque petali simboleggiano l'unione tra la gente (cinque continenti), i cinque elementi, le cinque posizioni, i cinque movimenti, i cinque dragoni sopravvissuti alla distruzione del Tempio. Il fiorire alla fine dell'inverno, con un grande freddo e neve abbondante, simboleggia il coraggio e la resistenza nonostante le difficoltà.
Il rifiorire ogni anno indefinitamente, simboleggia la continuità e la lunghezza della vita. Il prugno fiorisce mentre gli altri fiori si preparano alla fioritura, ma poi lascia loro il posto appena fioriscono. Ciò simboleggia la modestia. Per questi attributi è considerato dai cinesi come simbolo della moralità esistente nell'uomo.

martedì 30 agosto 2022

Alcune regole di buon senso nella ricerca del maestro/scuola






1) Non guardare solo il SiFu...guarda anche i suoi Allievi!
2) Non aver paura di sudare...il sudore aiuta ad imparare!
3) Non guardare le tecniche...perché non esistono!
4) Non aver paura di provare...nulla è prestabilito!
5) Non sentire il dolore...impara a dominarlo!
6) Non isolarti...i Fratelli ci aiutano a crescere!
7) Non scoraggiarti....le difficoltà si superano con l'impegno!
8) Non pensare che l'allenamento finisca in palestra...trai esperienza dalla vita quotidiana e usala nell'allenamento, così come siamo soliti utilizzare l'allenamento per la vita quotidiana!
9) Non essere indifferente....ama ciò che fai, perché la mancanza d'amore fa perdere la voglia di praticare!
10) Non aver paura di colpire il tuo SiFu...sicuramente saprà come difendersi e ti elogerà se ci riuscirai!

Ma soprattutto ricordati che non ci sono regole!

lunedì 29 agosto 2022

身建 - San Ying







Nel Wing Chun Kuen, sin dalle prime lezioni, non si fa altro che parlare di "struttura", eppure si fatica a comprendere il quanto sia importante il concetto di San Ying - 身建 -, passaggio obbligato per raggiungere qualsiasi obiettivo, durante la pratica dell'Arte Marziale. Di solito facciamo riferimento a forme geometriche più o meno complesse per iniziare a spiegare l'assetto strutturale del corpo durante l'esecuzione delle forme, del Chi Sau o del Lat Sau, ma noto spesso in situazioni di stress che le stesse figure non vengono mantenute. Perché?
Manca sicuramente la cosa più importante, l'assimilazione del concetto stesso di "struttura", che non è un dato oggettivo, applicabile in ogni contesto, ma un'indicazione di massima per affrontare i possibili disequilibri in cui possiamo incappare durante l'allenamento, in una perenne ricerca dinamica della stabilità. Certe volte questa ricerca può portare all'immobilismo, non c'è dubbio. Però, attraverso un accurato lavoro di gambe, si può giungere all'obiettivo che ci prefiggiamo: conservare una postura ottimale in movimento, senza mai concedere il nostro equilibrio all'avversario.
Ora, se ci alleniamo su una gamba ovvero ad alzarne una durante le fasi concitate del combattimento, stiamo passando attraverso il tunnel obbligatorio (per noi!) dello studio dell'equilibrio nelle diverse situazioni in cui possiamo trovarci. Grazie a questo lavoro possiamo accedere all'altra porta, quella del "vantaggio posizionale" o "vantaggio di linea centrale", se vogliamo, in cui i movimenti delle gambe vanno aggiunti alla costruzione strutturale appresa in precedenza.
L'allineamento di cui abbiamo bisogno è di tipo scheletrico-tendineo-muscolare, perché niente va lasciato al caso. Dobbiamo imparare a disperdere la forza in arrivo, riducendo la necessità della "forza bruta", rendendo più veloci possibili le reazioni offensive. Chiaramente ogni persona deve cercare la sua struttura, perché non esiste una regola che vada bene per tutti. Ognuno ha caratteristiche fisiche uniche ed il compito di un Maestro è quello di rapportare i principi strutturali generali ad ogni caso particolare. Le posizioni che prendiamo sono sempre relative al fisico ed alla struttura di chi le applica.
Passiamo un momento all'analisi degli ideogrammi che ci interessano, 身建.
[shēn] è la rappresentazione del corpo, ma viene utilizzato anche per intendere genericamente la vita e l'incarnazione. Alcune volte è usato per intendere lo status di una persona. L'ideogramma rappresenta un corpo umano con una bella pancia di una donna incinta. In cantonese è solitamente pronunciato /San/.

[jiàn] significa costruire, stabilire, erigere. Deriva da [yù], la raffigurazione di una mano che regge una penna ovvero la scrittura su carta, e dall'uso fonetico di [yǐn]. In cantonese è solitamente /Gin/ o /Ying/.

Il Wing Chun Kuen non è solo un insieme di tecniche, ma un condensato di concetti e principi, ce lo siamo detti più volte. Quello del costruire il corpo, di trovare l'equilibrio e di ricercare una struttura efficiente è uno degli obiettivi più importanti, perché la base è il cardine più importante su cui costruire una casa. Senza un'ottima base, senza la San Ying, la costruzione di questa struttura corporea di cui parliamo sempre, il Wing Chun Kuen è assolutamente inutile.
Sarebbe bello capire perché ci si preoccupa sempre di ripetere programmi, forme, sezioni, etc. invece di dedicarsi intensamente allo studio della componente più importante per il cammino marziale che ci siamo scelti. Alcune idee in merito mi balenano nella testa da qualche anno, ma sarebbe come sparare sulla croce rossa, quindi desisto. Sarà importante, però, ragionare insieme sugli aspetti di base che costituiscono questa benedetta San Ying...