Il pugno del Wing Chun è un
colpo molto particolare e ci vuole moltissima pratica per eseguirlo
correttamente.
La mia prima lezione di Wing Chun è stata
complicata, ho visto questo strano pugno molto diverso dal classico
colpo della boxe e della maggior parte delle discipline marziali e
onestamente ero decisamente scettico sulla sua efficacia.
Dopo
alcuni mesi di pratica ho iniziato a percepirne le potenzialità e
solo dopo un annetto di allenamento costante e giornaliero ho
iniziato a tirare un pugno del Wing Chun decente.
A differenza dei
pugni della Boxe e di altre Arti Marziali, il pugno del Wing Chun è
meno "forte" (è importante iniziare con questa
precisazione). La prima cosa da fare sarebbe cominciare a capire cosa
si intende per "forte", ma questo lo rimando ad un'altra
occasione e un altro giorno. Possiamo dire, semplificando, che i
colpi possono essere divisi in due grandi tipologie: pugni portati
e pugni lanciati, la maggior parte delle volte il buon
praticante tira un colpo che è più o meno a metà tra le due
tipologie.
I pugni portati
Questo tipo di pugno viene accompagnato per tutto il tragitto fino
al punto di impatto e, quando raggiunto, viene ulteriormente spinto
con la forza di tutto il corpo risultando quindi "travolgente"
e devastante. Immaginate il classico gancio della Boxe tirato a corpo
compatto, che dopo aver colpito il volto dell'avversario continua a
"travolgerlo", appunto. Oppure immaginate il pugno cross
(diretto da mano arretrata) che dopo aver impattato continua a
spingere con tutto il suo impeto.
Un camion che dopo aver
incidentato con un altro veicolo continua a procedere per la sua
strada trascinandolo con se.
I pugni lanciati
In questa categoria identifichiamo il pugno del Wing Chun. A
differenza di quelli portati, questi pugni non vengono accompagnati
fino alla fine, ma esplodono arrivando al punto di impatto senza
spingere ulteriormente e lasciando il bersaglio esattamente nel punto
in cui era, in modo tale da poterlo colpire ulteriormente con altri
colpi identici.
Una freccia che viene scoccata e arrivata al
bersaglio penetra all'interno.
E' evidente che i primi saranno più
"forti" (se così vogliamo identificare la "forza"),
mentre i secondi saranno molto più veloci. Ecco che nascono i
pugni
a catena (o
pugni concatenati) del Wing Chun.
Il pugno
del Wing Chun, in particolare, utilizza una linea di energia
differente da quella classica che si appoggia su spalla e si basa
fortemente sulla rotazione del busto (molti colpi nel Wing Chun
utilizzano quest'altra linea).
L'energia presa da terra passa per
le gambe grazie principalmente alla spinta dei quadricipiti che la
portano verso l'alto (come se si volesse saltare), passa per il
bacino che, grazie alla retroversione, porta la spinta verso la
colonna vertebrale fino a metà schiena (altezza sterno, plesso
solare) e da li passa ai gomiti (
qui manca il soggetto
dell'articolo) che, visti frontalmente, rimangono all'interno del
busto (comunemente identificato come gomito chiuso o stretto), per
poi essere sprigionata dai tricipiti e lanciata nel pugno verso il
bersaglio.
Ho scritto che mancava il soggetto dell'articolo:
riusciamo a trasmettere l'energia correttamente ai gomiti solo grazie
all'
apertura del torace, diversamente i nostri pugni non
saranno frutto dell'energia di tutto il corpo, ma solo delle braccia
(quello che si vede normalmente).
Il torace è una delle parti del
corpo più forti e possenti ed inoltre, se non si vuole utilizzare la
linea energetica della rotazione del busto e della spalla, è l'unica
cosa che può portare l'energia fino ai gomiti. L'apertura e la
chiusura del torace è il modo per far circolare l'energia sia in
uscita che in ingresso quando dobbiamo assorbire la pressione che
riceviamo. L'intera
struttura del corpo gestita in questo modo
permette di eseguire in modo energetico ogni tecnica del Wing
Chun.
Quindi l'energia dalla schiena passa ai gomiti grazie
all'apertura del torace che si richiude al termine dell'azione, poco
prima dell'impatto finale.
Come è possibile però sfruttare il
movimento di tutto il corpo quando si lancia una scarica di pugni a
catena?
Ovviamente il nostro corpo non
potrebbe muoversi con tale rapidità da "molleggiare" ad
ogni pugno tirato, quindi l'energia del corpo fino ai gomiti arriva
tramite una pressione costante. Il corpo si comporta come se fosse un
grande pistone dalle gambe al torace che "spinge" i gomiti
e la pressione durerà per tutta la scarica di pugni. Poco prima
dell'ultimo impatto la struttura del corpo riprenderà il suo
assetto.