domenica 21 febbraio 2021

Shaolinquan

Il Shaolinquan (少林拳, Shàolínquán, Shaolin Ch'üan, letteralmente "Pugilato della Giovane Foresta") è uno stile delle arti marziali tradizionali cinesi originariamente praticato dai monaci buddisti del Monastero di Shaolin nella provincia di Henan, Cina. Da alcuni lo stile Shaolin oltre ad essere considerato uno dei più efficaci e antichi stili delle arti marziali asiatiche, ne è ritenuto il progenitore, avendone influenzato in maniera diretta o indiretta la nascita e lo sviluppo.
Shao lin quan è un termine delle arti marziali cinesi con diverse sfumature di significato.
  • Può essere un sinonimo di Waijia, cioè sta ad indicare l'insieme di tutti gli stili cosiddetti esterni;
  • Può essere l'insieme di tutti gli stili che rivendicano la propria origine dal Pugilato praticato presso i templi Shaolin. In questo caso sarebbe più corretto parlare di Shaolinpai (少林派);
  • Può essere il nome dei pugilati che nel corso delle varie epoche si sono avvicendati e sono stati praticati all'interno del tempio Shaolin;
  • Può essere il nome del pugilato attualmente praticato nelle diverse scuole che sorgono nelle immediate vicinanze del tempio, uno stile estremamente codificato e ricostruito in epoca relativamente recente;


Spettacolo dimostrativo di Kung-fu al monastero di Daxiangguo


Storia

La storia dello Shaolinquan è profondamente intrecciata con la storia politica e religiosa della Cina, con la nascita di altri stili e di numerose figure storiche. Ha influenzato l'operato di diversi Imperatori quindi la storia stessa dell'Impero Cinese come indirettamente ha influenzato diverse popolazioni e civiltà orientali. Di seguito verranno affrontati sia gli aspetti storici inerenti alla sola evoluzione dello stile, ma anche fatti politici, storici e religiosi legati alla Cina, al Tempio ed altro, onde avere ben chiara l'evoluzione e l'influenza di questo stile.


Prime testimonianze

La presenza delle arti marziali a Shaolin non è stata improvvisa: da sempre i monaci, visto il loro stile di vita e pellegrinaggi continui, erano propensi alle arti di combattimento. Per alcuni, già nel 510 a Shaolinsi esisteva un "Pugno di Shaolin". Per esempio secondo Kieffer e Zanini due discepoli di Batuo (跋陀) creano il “pugilato Shaolin”: Hui Guang (慧光) crea il “Pugilato Morbido”; Sengchou (僧稠) crea il “Pugilato duro”. Per la medesima fonte in questo periodo sarebbe stato creato il metodo di Bastone detto “doppia pelle di tigre”. La stessa storia è riferita da Zhang Jiata: ... ci sono persone che sostengono che lo Shaolin Quan abbia avuto origine all'epoca di Buddhabhadra (nome indiano di Batuo). Essi raccontano che Seng Chou, un brillante discepolo di Buddhabhadra, una volta utilizzò il proprio bastone per separare due feroci tigri che si stavano azzuffando. A supporto della tesi dell'esistenza di un Pugilato Shaolin già all'epoca di Batuo, una tradizione leggendaria gli attribuisce la creazione e la trasmissione di uno stile. In particolare lo Shaolin Jingangchan (少林金刚禅, Meditazione dell'Attendente di Buddha di Shaolin) conferisce a Batuo il ruolo di primo maestro.

La figura di Bodhidharma

La nascita ufficiale dello Shaolinquan, che da parte di alcuni si pensa derivato in parte dalle tecniche di lotta cinesi preesistenti (come lo Chiao Ti, il Shou Po e il Chien Tao), si fa tradizionalmente risalire all'arrivo presso il tempio Shaolin, nel 527, del leggendario monaco buddista Bodhidharma o Puti Damo in Cinese (菩提达摩) spesso abbreviato in Damo (达摩), fondatore del Buddismo Zen (Chan in cinese).


Rappresentazione di Bodhidharma.



La sua figura e presenza a Shaolinsi non è storicamente certa. Si possiede una sola testimonianza, presente nel Luoyang qielan ji (洛阳伽蓝记, Annali dei Monasteri di Luoyang) del 547, scritto da Yang Yanzhi (杨衍之) abitante di Luoyang (città limitrofa al tempio), dove si parla di Bodhidarma come un persiano dagli occhi blu sui 150anni. Secondo leggenda Bodhidharma trovò i monaci in condizioni fisiche non adeguate allo studio del Buddismo Chan tramite la meditazione, pertanto insegnò loro della pratica corporea dell'Yijinjing (易筋经, Classico del cambiamento dei muscoli e dei tendini) e l'esercizio marziale denominato Shiba luohan shou (十八罗汉手, le 18 mani degli Arhat). Si ritiene appunto che queste tecniche abbiano dato inizio allo stile codificato tipico di Shaolin. Studi recenti tendono invece a collocare la creazione e la trasmissione di questi esercizi in epoche successive. Molti ritengono che Bodhidarma non introdusse le arti marziali a Shaolinsi e le uniche cose la cui creazione viene attribuita a Damo sono il Buddismo Chan e il concetto di Wude (Virtù Marziale): prima di questo concetto, non si pensava altro che a battersi.
Il contributo principale dell'incontro tra la filosofia meditativa Chan e le primitive tecniche di lotta conosciute dai monaci, sarebbe stata la forte carica spirituale e la cura del sistema mente-corpo di cui si impregnarono le nascenti arti marziali cinesi, le quali si svilupparono da una parte come tecniche di difesa personale e dall'altra come meditazione in movimento. Quale che sia la verità, manca il giusto supporto documentale, che permetta di andare oltre la mera ipotesi storica o la leggenda.



La dinastia Qi del Nord (550-577)

La prima apparizione di un bonzo del Monastero Shaolin esperto nelle arti marziali la troviamo nel Taiping guanji, un testo dell'epoca della dinastia Bei Qi (Qi del Nord, 550 – 577), che riporta che un certo Diao, maestro della setta Dhyana, aveva abilità straordinarie, quali saltare fino a percuotere con la testa le travi del soffitto, portare a sé con facilità pesi enormi.



La dinastia Tang (618-907)


Entrata principale del Tempio di Shaolin



Lo Shaolinquan si sviluppò rapidamente e già nel VII secolo i monaci godevano della fama di essere invincibili. Il Chao ye qian zai scritto durante la dinastia Tang racconta che i monaci dedicavano il loro tempo libero ad esercitarsi nel Jiaoli (角力, lotta). Due iscrizioni datate rispettivamente 621 e 728 registrano che tredici monaci del Monastero, condotti dal Bonzo Tanzong (昙宗) diedero manforte a Li Shimin (che diventerà l'imperatore Taizong) nella guerra contro il generale ribelle Wang Shichong. Questa partecipazione fece guadagnare al monastero 1000 pezzi di seta, l'esenzione dalla secolarizzazione del clero buddista (decretata dallo stesso Li Shimin); il bonzo Tanzong invece venne insignito del titolo di Grande Generale. Inoltre vennero offerti loro persino dei compiti di corte ma i monaci chiesero solo poter tornare alle loro attività spirituali:
  • Shi wei liao zuo jiang, shi ding fu wei seng (In momenti di pericolo, noi ci trasformiamo in generali, compiuta la nostra missione noi ridiventiamo dei bonzi).
L'imperatore diede il titolo di "Primo Monastero dell'Impero" e lo Shaolinquan divenne famoso in tutta la Cina. Alla dinastia Tang si fa inoltre risalire la nascita di stili come il Mianquan (pugilato di cotone) e il Rouquan (pugilato morbido) che daranno origini ai primi stili interni



La dinastia Song (960-1127 nel nord,1279 nel sud)

Durante la dinastia Song ci fu una grande fioritura culturale ed artistica di cui goderono anche le arti marziali. Ne aumentarono sia la fama che la diffusione e prolificò la nascita di nuovi stili derivati dallo Shaolin. Lo stesso imperatore Taizu, fondatore della dinastia Song, alcuni generali e monaci diedero origine a numerosi stili (vedi Taizuquan e Changquan).



La dinastia Yuan (1271-1368)

Durante la dinastia Yuan, l'abilità diplomatica dell'allora abate del Tempio Shaolin Fuyu, permise di attirare sul tempio stesso la benevolenza dell'invasore mongolo che lo favorì unendogli cinque templi a cui venne attribuito lo stesso nome, situati a Helin, Chang'an (attuale area di Xi'an), Taiyuan e Luoyang[5]. Altre fonti citano altri templi Shaolin nelle province di Fujian, Gansu, Shandong, e a Taiwan, ma unica eccezione il tempio del Fujian, nessuno di essi ebbe una vocazione militare paragonabile a quella del Songshan. In questo stesso periodo vi furono moltissimi scambi con il Lamaismo Tibetano e venne introdotta a Shaolin la divinità Jinnaluo Wang (紧那罗王), che assunse il ruolo di protettrice del tempio.


La dinastia Ming (1368-1644)




Una pittura sui muri del tempio, rappresentante un esercizio a coppia.



Lo stile si arricchì molto grazie all'apporto di grandi maestri che oltre a fondare nuovi stili, contribuirono a tramandare uno Shaolin arricchito di perfezionamenti tecnici. A causa del personale apporto che ogni maestro dava agli stili, è in questo periodo che si comincia a registrare una tendenza alla diversificazione di uno stesso stile da scuola a scuola. Lo Shaolinquan che ci è arrivato è sicuramente molto diverso da quello originario, poiché sebbene abbia molto influenzato gli stili successivi, è stato a sua volta modificato dalle diverse personalità dei maestri che lo hanno tramandato. Probabilmente è da questo periodo che inizia a formarsi lo Shaolinquan e la sua fama. Infatti, sebbene i testi segnalano una pratica di pugilato a Shaolin già dal sesto secolo, i grandi autori della letteratura militare della dinastia Ming, Yu Dayou, Qi Jiguang e He Liangcheng non ne fanno menzione. Qi Jiguang nel Jixiao Xinshu elenca quindici scuole di pugilato, ma cita Shaolin solo per il maneggio del bastone (gun). Il generale Yu Dayou (俞大猷,1504-1580) racconta nel suo Zhengqi tang ji (正氣堂集), pubblicato nel 1566, che durante un suo soggiorno al Tempio constatò che l'abilità marziale dei monaci era sopravvalutata ed insegnò al bonzo Zongjing che a sua volta trasmise i suoi apprendimenti ai propri correligionari. Cheng Zongyou (程宗猷), anche conosciuto come Cheng Chongdou (程沖斗) nel suo Shaolin gunfa chanzong (少林棍法闡宗) del 1621 racconta di avere passato 10 anni a studiare arti marziali nel Tempio Shaolin e riferisce di un interesse crescente da parte dei Monaci per il Pugilato a partire dalla fine della dinastia Ming. Egli afferma: “… il pugilato non ha ancora raggiunto il suo più alto livello. È per questo motivo che (i monaci) si esercitano nella speranza di elevarlo ad un livello paragonabile (a quello dell'arte del bastone)”. Il Wuzazu, un'opera scritta durante il regno di Wanli (1573-1620) segnala un Metodo di Pugilato del Monastero Shaolin (Shaolinsi Quanfa, 少林寺拳法) e un letterato dell'epoca, Wang Shixing (王世性), che ebbe l'occasione di osservare quattrocento monaci che vi si esercitavano lo descrive così nel suo Song gao youji (嵩高游记): “combattono in una maniera tale che pugni e bastoni sembrano volare”. Si può affermare che furono proprio Qi Jiguang e Yu Dayou a reintrodurre a Shaolin l'arte del pugilato. Certi autori tardivi hanno popolarizzato la storia che a creare lo Shaolinquan furono due monaci del tredicesimo secolo, Jueyuan (觉远), Li Sou (李叟) e Bai Yufeng (白玉峰). Tale storia come appare in un testo pubblicato in Italia nel 1977:
« Sembra che all'inizio del XVI secolo, nel bel mezzo della dinastia Ming, un giovane nobiluomo entrasse a far parte del Monastero di Shaolin di Honan, prendendo il nome di Chueh Yuan. Considerato un esperto tanto nel combattimento disarmato che nelle tecniche di spada, Shueh riformò i 18 movimenti di Ta Mo portandoli a 72 forme di kung Fu. Ancora non convinto di aver raggiunto la massima potenzialità della sua arte, Chueh lasciò il monastero e travestito, viaggiò attraverso il continente, alla ricerca di ulteriori conoscenze. La leggenda racconta che Chueh incontrò a Lanchow un vecchio venditore ambulante e che assisté con stupore ad una lotta, durante la quale quest'uomo, senza alcuno sforzo, atterrò un giovane attaccabrighe. Rivelatosi per un prete di Shaolin, Chueh Yuan chiese all'ambulante, che si chiamava Li Chien, quale fosse il segreto della sua abilità: come aveva potuto un uomo di sessant'anni stendere a terra privo di sensi, l'avversario, solo posandogli due dita su di un piede. L'interlocutore si offrì di presentarlo a Pai Yu Feng, suo vecchio amico ed indiscusso maestro di kung fu del distretto di Shansi. Il Maestro, un uomo gentile sulla cinquantina, ascoltò pazientemente Chueh Yuan che gli spiegava come volesse evolvere l'arte di Shaolin oltre le forme tradizionali. Poi, grazie anche alle insistenze di Chueh, Pai e Li accompagnarono il prete al Tempio di Shaolin, dove i tre uomini perfezionarono e codificarono i 18 movimenti di Ta Mo e i successivi 72 di Chueh Yuan, portandoli a 170 azioni fondamentali divise in cinque parti, e ciascuna di esse prese il nome dai movimenti di un animale: la Tigre, il Serpente, la Gru, il Drago ed il Leopardo. Ciascun gruppo di tecniche rappresentava le 5 essenze dell'uomo, come le aveva concepite Pai Yu Feng e ciascuna doveva venire sviluppata e compresa in giusta proporzione con le altre, per arrivare all'unificazione del corpo e dello spirito. I movimenti della Tigre per rinforzare le ossa; quelli del Drago per nutrire lo spirito; quelli della Gru per sviluppare il sistema nervoso; i movimenti del Leopardo per generare forza e quelli del Serpente per coltivare il Ch'i.»
(Felix Dennis , The Beginner's Guide to Kung-Fu)



Questa teoria fu pubblicata per la prima volta durante i primi anni della Repubblica (che venne instaurata nel 1911) nel testo Shaolin zongfa. Nel 1547 circa, il monaco Jueyuan (Chueh Yuan), tramite l'aiuto di altri due grandi maestri, Li Sou e Bai Yufeng (Pai Yu Feng), mise a punto lo stile dei 5 Animali; sviluppò il Luohanquan dalle originali 18 tecniche a 72, fino a crearne 173 in seguito. Jueyuan divise in 5 metodi, derivanti ciascuno dallo studio di 5 diversi animali, i quali rappresenterebbero le 5 essenze marziali dell'uomo:
  • Drago (Long)
  • Tigre (Hu)
  • Gru (He)
  • Serpente (She)
  • Leopardo (Bao)
Questi metodi sono oggi conosciuti sotto il nome di Wuxingquan (Wu Hsing Chuan), il "Pugilato delle 5 Immagini". In particolare nello Shaolinquan tradizionale ogni "animale" ha un suo tipico Taolu rappresentativo (spesso anche più d'uno), ognuno dei quali ha un diverso livello di difficoltà; inoltre esiste un Tao Lu didattico che racchiude al suo interno tutti e 5 gli "animali", conosciuto come "Wu Hsing Fan Fa" . Secondo "Il Kung Fu" di Kieffer e Zanini, alcuni anni dopo, nel 1570, Cheng Chongdou (Ching Chun Do) e Qi Jiguang (Chi Chin Kuan) lavorano su questo metodo aggiungendovi altri metodi o "animali":
  • Orso
  • Scimmia
  • Cervo
  • Fenice
  • Tartaruga
  • Licorno
In realtà i due personaggi hanno vissuto epoche differenti ed hanno contribuito in maniera diversa alla creazione di un metodo Shaolin: Qi Jiguang è vissuto tra il 1528 ed il 1587, mentre Cheng Chongdou è nato nel 1561. Come si può notare Cheng aveva 9 anni quando gli è attribuito un ruolo così importante. Le sole opere che ci spiegano come fosse lo Shaolinquan durante la fine della dinastia Ming e gli inizi della dinastia Qing, sono il Quanjing ed il Quanjing quanfa beiyao che raccolgono l'insegnamento del bonzo Xuanji e che non solo non fanno menzione alcuna del Wuxingquan ma presentano pochissime analogie con le forme di Shaolinquan che noi conosciamo attualmente. Durante la dinastia Ming i Monaci Shaolin si distinsero sui campi di battaglia contro i Wokou (pirati giapponesi). In particolare gli annali commemorano l'eroismo del monaco Yue Kong e dei suoi trenta accoliti, armati di bastoni di ferro. Lo storico di arti marziali Tang Hao ha elencato per questo periodo 18 Sengbing famosi;



La dinastia Qing (1644-1911)


Bandiera della dinastia Qing dal 1890 al 1912



Nel 1662 un nuovo imperatore, Kangxi (Hang Hi), sale al trono e riparte la conquista verso il sud della Cina, costellata dalla distruzione di diversi templi e monasteri sospetti. Ma giunto a Shaolin il nuovo imperatore, invece di radere al suolo l'edificio, offre al tempio un pannello di legno laccato, che ancora oggi orna l'entrata del tempio, e Shaolinsi, come spesso ha fatto in queste situazioni si inchina dinanzi al nuovo imperatore (a dispetto dell'alone rivoluzionario di cui oggi è permeato). La presenza di un'arte marziale efficace e ben radicata è testimoniata da alcuni viaggiatori, infatti, sempre nel 1662, Wu Shu (吳殳) nel suo Shoubi lu (手臂錄), paragona i Monaci Soldati a dei contadini “zappaterra”, non senza aggiungere che la loro tecnica a dispetto della semplicità, è temibile. Nel 1828, il mandarino Lin Qing si fermò a Shaolin e chiese di avere una dimostrazione di arti marziali. Dopo aver negato alcuna conoscenza marziale, infine i monaci si fecero convincere a fare un'esibizione che il visitatore commenta così: “si ergono come degli orsi e si dispiegano come uccelli”.
La storia cinese durante l'epoca della dinastia Qing è caratterizzata dalla nascita nel sud della Cina di potenti organizzazioni segrete, spesso coinvolte in attività contro i nuovi governanti e legate tramite leggende al Tempio Shaolin. Famosa è la Leggenda dei 5 Antenati sopravvissuti alla distruzione del Tempio Shaolin che è sprovvista di realtà storica. Questa leggenda appare nei miti di fondazione di Società Segrete quali la Tiandihui (天地会, più nota da noi come Triade) e la Hongmen (洪门).
Al centro di queste leggende non c'è il tempio Shaolin dell'Henan (Shàolín-sì), bensì un tempio del Sud (Nan Shàolín-sì) la cui collocazione è tutt'oggi oggetto di ricerche. Si ritiene che questo tempio si trovasse in Fujian, nelle vicinanze di Quanzhou (Chuan Chow). Secondo i romanzi e le novelle Wuxia, nel 1672 circa, un centinaio di monaci partirono da questo tempio per combattere contro bande di Barbari provenienti dall'ovest della Cina. In seguito, il tempio sarebbe stato distrutto nel 1736 dalle truppe dell'imperatore Qianlong. Secondo un'altra storia, nel 1768 un esercito dei Manciù, con l'aiuto di un monaco rinnegato Feng Tao Te, incendiarono e distrussero il Tempio del è Fujian, considerato ancora un covo di ribelli il cui obbiettivo era quello di distruggere i Qing. Da quella distruzione secondo la leggenda si salvarono 5 monaci: questi si nascosero in alcune zone della Cina, dove continuarono ad insegnare e divulgare lo Shaolin e la sua filosofia. Ben poco ha avuto a che fare lo Shaolinquan con la cosiddetta Rivolta dei Boxer del 1900. In questa epoca nel tempio Shaolin dell'Henan sono conosciuti una sessantina di Monaci Soldati (Sengbing).

Il declino di Shaolinsi

Verso la fine della dinastia Qing il tempio Shaolin era abbandonato. Due le cause secondo Zhang Jiata: la prima è attribuita alla incapacità dell'abate di comandare, che fece sì che il Tempio venisse razziato da ufficiali, soldati e banditi e che malavitosi locali spesso andassero al tempio ad estorcere denaro; la seconda è invece attribuita a molti dei monaci che avrebbero commesso ogni sorta di nefandezze. I monaci di più alto grado frequentavano i signorotti locali e si invitavano reciprocamente a giocare e a bere. La frequentazione di prostitute era divenuta un vero e proprio scandalo. Questo stato di cose venne infine decretato nel 1842 con una proclamazione ufficiale.
Il poeta Shi Yizan, nel suo poema "Visitando il tempio Shaolin con un mio amico" ebbe a dire: Chi c'è che conosce le dottrine dei nostri Fondatori? Da lungo tempo la ottima tradizione del Tempio è stata abbandonata. L'arte marziale affascinante è senza il suo incantesimo, si parla sempre meno delle dottrine Buddiste. Nonostante questa situazione, non mancarono atti di eroismo: nel 1920 il bonzo Henglin si oppose ad una banda di briganti nell'area di Dengfeng.
Durante il periodo Repubblicano la situazione di abbandono è addirittura peggiorata. Il colpo finale alla storia del Tempio di Shaolin, dell'Henan e la sua maggiore distruzione, venne dato nel 1928 durante le Lotte dei Signori della Guerra: il Monastero smise di essere centro religioso ed un signore della guerra Fan Zhongxiu (樊钟秀) sfruttò la struttura come base militare. In seguito all'attacco del generale Shi Yousan (石友三), i monaci fuggirono e pazzo di rabbia il generale fece bruciare il tempio e gli archivi inerenti alle arti marziali. Solo i principali edifici vennero risparmiati dal fuoco ma l'incendio si narra che durò ben 40 giorni. In questa epoca molti Sengbing (Monaci Guerrieri) entrarono negli eserciti di alcuni Signori della Guerra, come il caso di Miaoxing (妙兴, 1891-1927), allievo di Henglin (恒林, 1865-1928), morì combattendo per il signore della guerra Wu Peifu. Un Sengbing Shaolin, molto famoso fu il generale Xu Shiyou (许世友, 1905-1986) che dopo una vita avventurosa divenne un membro di primo piano dell'establishement Comunista. Anche gli invasori giapponesi, che conquistarono l'Henan nel 1944 distrussero importanti resti storici del Tempio ed inoltre fecero un grave atto di oltraggio violentando una donna all'entrata del monastero.
Un altro grave danneggiamento del tempio e delle sue arti marziali è avvenuto durante la cosiddetta Rivoluzione Culturale. Tiziano Terzani ha sottolineato il ruolo persecutorio e distruttivo che ha avuto la Rivoluzione Culturale anche nei confronti del Tempio Shaolin e dei praticanti di Shaolinquan, come delle altre arti marziali, considerate reazionarie: I monaci Shaolin vennero meno alla loro reputazione di grandi lottatori al tempo della Rivoluzione Culturale. Quando le Guardie Rosse, nel 1966, arrivarono qui per "eliminare le vestigia del passato", nessuno dei duecento monaci che erano sopravvissuti sotto il regime comunista oppose resistenza. Le statue di Budda furono abbattute e fatte a pezzi, i muri vennero impiastricciati di slogan maoisti, la maggior parte dei monaci fu mandata a lavorare nei campi, un gruppo dei più vecchi venne messo sotto chiave in un cortile separato del tempio, e Shaolin fu chiuso. Tutta la letteratura cavalleresca concernente Shaolin finì alle fiamme, e anche la semplice pratica del Kung fu venne attaccata dagli ideologi comunisti del tempo come "immondizia feudale".
Il tempio venne ricostruito nel 1970 dal governo comunista per adibire l'area a parco naturale. Benché lo stile di Shaolin propriamente detto sia andato perduto, agli inizi del ventesimo secolo questo è stato ricostruito sulla base degli stili praticati nei dintorni ed è oggi uno stile estremamente diffuso e famoso. Vennero riabilitati alcuni monaci che insegnarono a giovani praticanti, condotte ricerche, ricostruiti e forse modificati Taolu. Ne sia un esempio lo Xiao Hongquan che in origine era una sequenza lunghissima e venne trasformata in alcune sequenze più corte. In questi ultimi anni il Governo cinese sta costruendo diverse nuove ale, come quelle ormai vecchie e decadenti sono state completamente distrutte per poi essere fedelmente ricostruite.
"Ottimo per l'individuo, ottimo per la patria", con il sottotitolo “la rinascita delle arti marziali” è il capitolo di un libro di Tiziano Terzani. In esso viene descritta la restaurazione del Tempio Shaolin ed il notevole interesse che questa riapertura ha suscitato, sulla scia del successo del film Il tempio Shaolin con Li Lianjie. Inoltre contiene un'aspra critica nei confronti dei Monaci dell'epoca che vengono visti troppo interessati ai guadagni più che alla dimensione spirituale; anche lo Shaolinquan che insegnano viene giudicato lontano dall'arte marziale “originaria”. Molti condividono questi pareri, anche negli ambienti marziali. Questo è un piccolo estratto: Dopo la morte di Mao e la caduta della Banda dei Quattro nel 1976, i nuovi dirigenti cinesi si resero conto che il Kung Fu era una vera miniera d'oro e che era assurdo lasciarla sfruttare ad altri i quali, dopotutto, non avevano neppure il tempio Shaolin. Fu così che Pechino decise di investire danaro per la riparazione e la riapertura del tempio, che alcuni monaci vennero ripescati, riabilitati e rimessi a vivere a Shaolin. E fu così che la povera, grigia Deng Feng, la cittadina ai piedi del Song Shan, la montagna sacra che nel frattempo era stata spogliata di tutte le sue celebri foreste, fu messa sulla carta turistica della Cina. Bisogna aggiungere che lo scritto di Terzani, al di là della giusta denuncia e della corretta cronaca di questi avvenimenti, esso stesso è infarcito per quanto riguarda il passato dello Shaolinquan, di idee riprese dall'alone leggendario del tempio e dalle storie Wuxia più che da una realtà storica ben provata. Oggi il ruolo economico dello Shaolinquan e del Tempio Shaolin sono fatti realizzati: nei dintorni del tempio sorgono centinaia di scuole, ben avviate; l'ingresso all'area del tempio costa 100 Yuan, cifra molto alta per un normale pellegrino Buddista cinese.


Il Lignaggio dello Shaolinquan

Il lignaggio dello Shaolinquan o albero genealogico di questo stile non è semplice da ricostruire. I monaci che attualmente praticano presso il tempio dell'Henan rivendicano una trentina di generazioni. Un lignaggio appare nel libro Guoshu gailun (国术概论, introduzione all'arte nazionale) del 1937 in una sezione dal titolo “Shaolinquan shi xi biao”(少林拳世系表, tavola della genealogia dello Shaolinquan):
  • 1) Il fondatore: Damo Chanshi (达摩禅师);
  • 2) Huike Chanshi (惠可禅师);
  • 3) durante la dinastia Zhou del Nord: Huiyun Fashi (惠运法师), Hongzun Lushi (洪遵律师);
  • 4) nell'epoca di Taizu Wude della dinastia Tang: Zhicao (志操), Tanzong (昙宗), Huichang (惠玚);
  • 5) a metà del periodo della dinastia Tang: Xuansu (玄素), Qiyun (慈云), Faru (法如), Mingzun (明遵), Zhidong Lushi (智动律师);
  • 6) durante il regno di Jinglong della dinastia Tang: Huichao (惠超) à Dou Weina (都维那);
  • 7) durante l'epoca della dinastia Yuan: Jinnaluo (紧那罗); –
  • 8) Hama (哈麻);
  • 9) Jingtang (净堂), Biandun (匾囤);
  • 10) durante il regno di Jiajing della dinastia Ming: Hongzhuan (洪转), Hongyun (洪蕴), Hongji (洪纪);
  • 11) Zongxiang (宗想), Zongdai (宗岱), Guang'an (广按), Jueyuan (觉远), Qiuyue (秋月), Cheng Chongdou (程沖斗);
  • 12) Chenghui (澄慧);
  • 13) Guan Chanshi (贯禅师), Chengyin (澄隐), Du Zhang Seng (独杖僧);
  • 14) Cai Jiuyi (蔡九仪);
  • 15) Mo Shi (莫氏);
  • 16) Tong Chan shang ren (痛禅上人);
  • 17) Hu Shi (胡氏);
  • 18) Ma Beixiong (马北雄);
  • 19) Lin Shi (麟石);
  • 20) Shuang Ren Seng (双人僧), Qing Hefu (庆和甫).



Lo Shaolin del Nord e lo Shaolin del Sud

Si può distinguere e parlare di due stili di Shaolinquan: uno del Nord e uno del Sud. Questa distinzione è dovuta nient'altro che alle diverse origini geografiche. Lo Shaolin del Nord è quello originario del Tempio di Shàolín-sì, dell'Henan, invece quello del Sud è originario del Tempio di Nan Shàolín-sì, nel Fujian. Anche se ogni scuola ricorre ai cinque animali base (Dragone, Serpente, Gru, Tigre, Leopardo), ognuna ha a sua volta diversi rami:
  • Secondo il maestro Wan Laisheng, nella sua opera Wushu Huizhong (武术汇宗), lo Shaolin del Nord è diviso in tre "famiglie" principali:
    • Hong: privilegia la forza fisica
    • Kong: morbidezza
    • Yue: che combina forza e morbidezza. A sua volta la famiglia Yue è suddivisa in quattro scuole: Dasheng (Grande saggio), Luohan (Arhat), Erlang (un eroe mitico) e Weituo (genio protettore del Buddismo).
  • Shaolin del Sud o Siu Lam viene a volte identificato con le cinque scuole maggiori del Guangdong, che in realtà ne sono solo una minima rappresentanza:
    • Hong (Hung)
    • Liu
    • Cai (Choi)
    • Li
    • Mo
Queste scuole sono in stretta relazione con La leggenda dei 5 Antenati e con le società segrete del Guangdong.



Differenze tra "Nord" e "Sud"

Si ritiene che lo stile del Nord predilige un maggior uso delle gambe, al 70%, mentre lo stile del Sud fonda la maggior parte delle tecniche sull'uso del pugno e degli arti superiori. Questa tesi, che ben si adatta a molti stili presenti nelle due aree geografiche, in realtà poggia sull'aforisma di Nanquan Beitui: Pugni al sud e gambe al nord.



“Tutte le arti marziali provengono da Shaolin” ovvero gli stili derivati

Numerose scuole di arti marziali dell'estremo oriente, cinesi, giapponesi o vietnamite, si richiamano al Monastero Shaolin. Il testo più antico a fare riferimento al tempio Shaolin come origine di tutte le arti marziali è il Quanjing quanfa beiyao del 1784. In Cina l'insieme delle arti marziali “esterne” (Waijia) si confonde con la “Scuola Shaolin” (Shaolinpai) a cui numerosi autori del periodo repubblicano, come per esempio Xu Yusheng (1879-1945) e Wu Zhiqing (1887-???) hanno ricondotto la quasi totalità degli stili di pugilato Cinesi. Certi autori occidentali recenti, mescolando differenti fonti e tradizioni, fanno ugualmente di Shaolin il centro unico di diffusione di queste discipline e del mito della distruzione del Monastero da parte dei Qing, la causa principale della loro diffusione.
Nei fatti, questa ipotetica distruzione, riguarda il monastero Shaolin del Fujian (Tempio Shaolin Shoreiji) e per di più è risaputo che la maggior parte delle scuole di Wushu non hanno alcun legame storico con il Tempio dell'Henan (Tempio Shaolin Shorinji). Già nella classificazione delle arti marziali cinesi elaborata all'interno della Jingwu Tiyu Hui, nonostante si descriva la divisione nelle categorie Shaolin e Wudang (Stili Esterni ed Interni), lo Shaolinquan del Tempio Shaolin Shorinji vi figura tra trentasette altri stili localizzati nella Cina del Nord.
Da un punto di vista tecnico, lo Shaolinquan si distingue assai nettamente dalla maggior parte dei pugilati, sia del Nord che del Sud. In effetti non esiste alcun legame di paternità e poche somiglianze tra esso e, per esempio, il Baguazhang, il Bajiquan, il Chaquan, o il Chuojiao. Conviene quindi stabilire una distinzione netta tra una scuola specifica, lo Shaolinquan dell'Henan, ed uno Shaolinquan generico, puramente simbolico, a cui si richiamano una pletora di stili. In realtà non esiste un'origine unica ed univoca per le arti marziali cinesi ma per la maggior parte se ne può riconoscere una provenienza rurale legata alla zona di nascita. Vi sono zone che giocano un ruolo più importante di Shaolin nella nascita di Scuole di Pugilato, per esempio l'area di Cangzhou in Hebei.
La nomea proverbiale nel pugilato del Tempio Shaolin è spiegabile in parte per le saghe che vedono protagonisti i suoi monaci guerrieri, in parte per il ruolo di primo piano giocato da monaci buddisti nella diffusione di numerosi stili quali Mizongquan, Tantui di Linqing, Fanziquan, Sanhuang Paochui, Dabeiquan, Baimeiquan, Fojiaquan, ecc. Inoltre numerosi maestri si sono sparsi per l'intero oriente, dando origine a stili affini o completamente diversi. Altri invece si sono originati per influenze indirette o grazie a Maestri stranieri venuti in Cina per studiare il Buddhismo o per commerciare, poi ritornati nei loro paesi natali. Lo Shaolin stesso cambia nome e caratteristiche in vari paesi: diventa Shorin ad Okinawa, Sao Lil in Malesia e Thien Lam in Vietnam.


Kwonpup Subak

Nel 1597, secondo leggenda, i monaci Niu Zheng e Hei Hu Lui vanno in Corea a Pusan, dove mettono a punto il Kwonpup Subak, progenitore del moderno Hapkido e Tae Kwon Do.


Jujutsu

Il Jujutsu è considerato uno stile derivato dallo Shaolinquan perché la sua fondazione è attribuita ad un certo Chen Yuanyun (陈元赟, in una strana pronuncia reso Chin Gen Pin e Chan Wo Ting) che aveva studiato al Tempio Shaolin del Songshan. Chen sarebbe nato nel 1578 ad Hangzhou, nel sud della Cina. Dopo essersi trasferito in Giappone, egli chiamò la sua scuola, in cui insegnava l'essenza di ciò appreso nel tempio, Riben Zhonggu Roushu zhi Zu 日本中古柔术之祖 (Antenata dell'arte della flessibilità del medio evo Giapponese). Roushu 柔术sta per Ju-jutsu.



Aikido e Judo


Due praticanti di Aikido



Siccome per qualcuno l'Aikido ed il Judo provengono dallo stile di Jujutsu creato da Chen Yuanyun, anch'essi sono considerati stili derivati dallo Shaolinquan.



Karate di Okinawa

Sempre in epoca Ming grazie a militari cinesi, le popolazioni dell'isola di Okinawa, nell arcipelago delle Ryu Kyu, conobbero le arti marziali cinesi dando luogo ad uno stile conosciuto come Ryu Kyu Kempo ovvero "Kung Fu di Okinawa". Poi divenne Okinawa Te ma come forma di rispetto alla dinastia sotto la quale ci fu lo splendore delle Arti Marziali cinesi, si adottò l'uso dell'ideogramma Kara ovvero T'ang, termine usato spesso anche per indicare la Cina. In seguito divenne Karate Do, i cui ideogrammi volevano dire "la via della mano cinese". Per finire in epoca moderna l'antico ideogramma è stato cambiato con uno che significa "vuoto", ma si pronuncia sempre kara, da qui Karate ovvero Mano Vuota.



Shorinji Kempo

Lo Shorinji Kempo (Shaolinsi quanfa in Cinese), nasce ufficialmente nel 1947 come stile codificato in Giappone, nella città di Tadotsu, dal Maestro So Doshin, il quale era stato per lungo tempo durante la Seconda guerra mondiale in Cina a studiare le arti marziali. Studiò diversi stili, ma soprattutto praticò lo Shaolin, proprio nel monastero dell'Henan. Tornato in Giappone a fine della guerra, decide di abbracciare la pratica dello Shaolin e la Filosofia di Bodhidharma, pensando che solo rigore, disciplina e religione potessero rimettere in piedi un Giappone ormai in ginocchio. Fonda così questo stile, il quale ricevette anche riconoscimenti religiosi dalle massime autorità Buddhiste del paese, chiamandolo appunto Shorinji Kempo, letteralmente "Via del pugno della Piccola Foresta", in chiaro riferimento allo Shaolinquan. Oggi lo Shorinji Kempo è largamente diffuso in tutto il mondo.

Lo Shaolin oggi

Nella nostra epoca ebbero un ruolo importante nella trasmissione dello Shaolinquan nel corso di questo secolo alcuni Monaci guerrieri: Zhenxu (1893-1955), Shi Degen 释德根 (1914-1963), Yongxiang (nato nel 1920), Suyun (nato nel 1923), e Suxi (nato nel 1925). Lo Shaolin Quanpu salvato dall'incendio del 1928 dal monaco Yongxiang (1913-1987) descrive più di quattrocento Taolu che si sono aggiunti al corpo dello Shaolinquan nel corso dei secoli. Esso sarebbe, secondo la tradizione, stato redatto da 18 esperti di arti marziali in una riunione del decimo secolo. Il Monaco Deqian ha rubricato 120 taolu di Shaolinquan, tra essi: Da Hongquan e Xiao Hongquan, che sono le più diffuse nei dintorni del Tempio e costituiscono il fondamento dello Shaolinquan; Tongbeiquan; Meihuaquan; Paochui; Qixingquan; Changquan; Luohanquan; Liuhequan; Xinyiquan. Quest'ultimo è considerato la quintessenza dello Shaolinquan, comporta 12 movimenti principali (Shier ba) ed è indirizzato ai migliori praticanti del monastero. Vengono praticate un numero altissimo di armi ed i loro relativi Duilian. Una componente molto importante dell'allenamento dei Monaci è costituito dai wushier yi (le 72 abilità).


Caratteristiche dello Shaolin tradizionale


Una di alcune statue presenti nel complesso di Shaolinsi. La statua a destra è in una tipica posizione dello Shaolinquan, il Pu Bu o "Passo Scivolato", mentre la statua a sinistra compie un calcio circolare con una tipica posizione di guardia delle braccia: un pugno protegge il mento e l altro i genitali.
Lo Shaolinquan è uno stile esterno delle arti marziali della Cina del Nord. Il principio fondamentale dello Shaolin è quello di riuscire a passare il più rapidamente possibile da una tecnica eseguita con la massima potenza ad un'altra egualmente potente. Si deve costantemente poter passare dall attacco alla difesa. Per eseguire questo principio è necessario che fra una tecnica e la successiva si passi in uno stadio di morbidezza o cedevolezza che sta ad indicare un particolare atteggiamento fisico e mentale in cui i muscoli sono rilassati, ma reattivi, i riflessi sono pronti e la mente è sgombra e pronta a reagire nel modo più adeguato alla situazione. Il risultato è uno stile estremamente dirompente ma anche molto fluido, cioè rapido e continuo, in cui le tecniche non vengono interrotte, ma si susseguono in maniera spontanea, come se ogni tecnica si risolvesse necessariamente nella successiva.
Lo Shaolinquan comprende svariate tecniche di attacco: pugni, colpi a mano aperta e di gomito; calci a terra e calci volanti.
"Pugni al sud, gambe al nord"
Questo detto cinese sta ad indicare l'uso prediletto delle tecniche di gamba nello Shaolin del Nord, dell'Henan, rispetto agli stili del Sud, i quali prediligono più l'uso delle braccia.
Le tecniche di parata sono fondamentali, in quanto vengono considerate come veri e propri colpi: nello Shaolin quando si para si colpisce per ferire. Tutte le tecniche di parata difendono il rettangolo spaziale e devono avvenire ad una distanza precisa dal corpo, entro la quale il colpo ormai è ricevuto. Le gambe si difendono da sole, le braccia difendono solo i genitali, torace e volto. Ogni parata è sempre preceduta da un tentativo di portarsi al di fuori del raggio d'azione della tecnica avversaria. Numerose sono anche le tecniche di caduta, onde avere il minor danno possibile quando si cade o si viene proiettati. Basti pensare che tutte queste tecniche hanno dato origine ad uno stile a parte, il Ditangquan (Ti T'ang Chuan) e sono rappresentate nell'omonimo Tao Lu.
Infine uno degli aspetti più importanti dello Shaolin è lo studio delle tecniche di presa, leva, immobilizzazione e strangolamento. Queste tecniche sono confluite in un moderno stile prerogativa dei corpi di polizia, cioè il Qinna. Sono le più importanti nell'aspetto della difesa personale, in quanto permettono di difendersi o mettere fuori uso l'avversario senza provocare particolari danni, salvaguardandone la vita.



Caratteri rappresentativi dello Shaolin tradizionale

  • Saluto: il saluto si realizza in posizione eretta, mani a palmo lungo i fianchi e sguardo in avanti. Poi le mani vengono portate congiunte davanti al torace mentre si flette i busto in avanti. Durante la flessione in avanti si pronuncia la formula "Namo Mituo Fo" (南无弥陀佛), termine buddista che significa mi do totalmente al Buddha Amitabha .
  • Colpi frustati: ogni colpo (pugno, palmo) dopo aver colpito torna immediatamente indietro, pronto a difendersi o a colpire di nuovo. Il braccio dopo aver colpito ed essersi parzialmente esteso, ritorna subito in posizione semiflessa.
  • Braccia ne curve ne dritte: questa caratteristica è osservabile in tutti i Tao Lu e tecniche dello Shaolinquan. Un braccio troppo dritto è soggetto a prese e tecniche di rottura, espone le vene e impiega più tempo per tornare alla difesa. Inoltre non può attaccare con rapidità ed esprimere la massima forza. In ogni posizione dello Shaolin le braccia sono quasi sempre leggermente flesse di pochi gradi a livello del gomito.
  • "Muoversi dove si accovaccia un bue": è un detto cinese. Ma sta ad indicare che ogni tecnica deve poter essere eseguita in spazi molto piccoli in quanto questo permetterebbe al praticante di sfuggire e muoversi abilmente, anche se accerchiato. Ne consegue inoltre che le posizioni non saranno mai eccessivamente aperte, sia a livello di braccia che a livello di gambe.
  • Niente eccessi : lo stile utilizza posizioni basse, alte, di riposo e di equilibrio ma non sfociano mai nell'eccesso. Quindi non ci sono mai posizioni troppo basse o lunghe, anche se magari belle a vedersi. Lo Shaolin sotto questo aspetto predilige sempre l'aspetto marziale e non quello artistico o coreografico.
  • Posizione di chiusura: lo Shaolinquan si caratterizza nel concludere generalmente i Tao Lu con una posizione di chiusura tipica di questo stile. La posizione base è quella del Ma Bu o Posizione del Cavaliere, ma la testa è rivolta a sinistra, il braccio sinistro poggia il pugno rivolto verso il basso sul terzo distale della coscia e il braccio destro protegge il cranio portando il pugno sopra la tempia destra, con il gomito rivolto verso l'alto. Generalmente questa posizione di chiusura viene accompagnata dal caratteristico Fajin, mantenuta pochi secondi per poi concludere il Tao Lu con il saluto.
  • Svariati Tao Lu: lo Shaolinquan conta intorno alle 370 forme. A causa di lunghi periodi di vita e di formazione, durante la quale molti maestri hanno contribuito personalmente ai contenuti dello stile, lo Stile Shaolin KungFu ha un grande numero di forme.



Aspetti tecnici dello Shaolin tradizionale

  • Pugni in linea retta: la retta è la strada più veloce tra 2 punti, così facendo guadagna in velocità. Quando possibile lo Shaolinquan colpisce in linea retta.
  • Colpire oltre il bersaglio: il praticante di Shaolinquan colpisce il bersaglio con l'idea di trapassarlo, finire oltre, non fermarsi sulla sua superficie. I colpi sono molto lesivi e potenti.
  • Rotazione delle braccia: i colpi prima di giungere a segno nascono da un movimento rotatorio del braccio sul suo stesso asse. Anche il pugno prima di colpire il bersaglio ha una rotazione assiale sul polso, per dare potenza e precisione.
  • Rotazione dei piedi: ogni colpo di mano acquisisce forza dai piedi, dalla loro rotazione. La forza di ogni colpo nasce dal piede, si sviluppa poi lungo anca, bacino, torace, spalla, gomito, polso per infine giungere alla mano.
  • "Piedi affondati nel terreno": la forza viene dai piedi e questi devono essere ben saldi al terreno, con l'idea che questi siano seppelliti sotto terra, quindi saldi come le radici di un albero.
"Pensa che i tuoi piedi siano 20cm sotto terra" si usa dire.
Alcuni di questi aspetti sono caratteristici di molti altri stili e fanno parte delle basi "scientifiche" stesse del combattimento. Concetti come il colpire in linea retta, oltre il bersaglio, rotazione di pugni e braccia sono pure le basi fondamentali di arti come la Boxe, insomma non sono prerogative dello Shaolinquan. Ma rispetto ad altri stili orientali, si dà maggiore importanza a questi aspetti tecnici anche perché sono parte integrante di ogni tecnica e Tao Lu studiato.


Principali armi usate

  • Bastone Lungo (gun), Medio, Corto
  • Sciabola (dao (arma)), Doppia Sciabola (shuangdao)
  • Spada (jian)
  • Lancia (qiang)
  • Alabarda (pudao o guandao)
  • bastone a 2 sezioni (Shuang Chieh Kun)
  • Bastone a 3 Sezioni (sanjiegun)
  • bastone delle sentinelle (Shao Kun)
  • bastone corto con manico trasversale utilizzato come impugnatura (Kuai)
  • Catena (jiujiebian)
  • asta di ferro appuntita (T'ieh Ch'ih)
  • corda con una punta metallica ad una estremità (Sheng Piao)
  • mazza (Ch'ui)
  • pugnale (Pi Shou)



Il Bastone Shaolin

Jinnaluo Wang si trovò al centro di un'importante leggenda. Secondo lo Shaolin gunfa zanzong scritto da Cheng Chongdou nel 1616 la tecnica di Shaolingun sarebbe apparsa nel corso del quattordicesimo secolo, nel corso della rivolta dei Turbanti Rossi che mise fine alla dinastia Yuan. Per Cheng, il tempio stava per essere attaccato dagli insorti, quando l'apparizione di un monaco armato di un attizzatoio di ferro e posseduto dalla divinità Jinnaluo Wang li fece disperdere. In questa leggenda qualcuno ha voluto vedere la possibilità che questa arte dell'utilizzo del bastone abbia una provenienza Tibetana. Questa leggenda lungi dall'avere alcun fondamento storico, per Stanley Henning potrebbe essere un elegante stratagemma per sviare l'attenzione da una clamorosa sconfitta subita dai Monaci Shaolin, sul Wutaishan e per creare un alone mitico che proteggesse il tempio da attacchi. Nella trasmissione dell'arte del bastone a Shaolin probabilmente molto si deve a Yu Dayou e di ciò si trova traccia in storie successive, in particolare il Shou Bi Lu che descrive l'arte della lancia (qiang) del monaco Hong Zuan con grosse convergenze con le stesse abilità marziali descritte da Yu. Cheng Zongyou (程宗猷) apprese il Metodo del Bastone Shaolin da un allievo di Hong Zuan, tale Guang An e cita le forme Da e Xiao Yechagun (大小夜叉棍), Yishougun (阴手棍), Paigun (拍棍), Chuansuo gun (串唆棍), ecc.



Detti popolari

Questo stile, come altri del resto, porta con sé un ricco bagaglio di detti popolari nati nei secoli, i quali aiutano capire l'importanza che questo stile ha avuto per la Cina, per i cinesi e per il mondo delle arti marziali.
  • "Il pugilato Shaolin è famoso in tutto l'Impero"(Shaolin yi quanyong ming tianxia): tratto dall'Epitafio di Wang Zhengnan
  • "Tutte le Arti Marziali sono nate a Shaolin"
  • "Muoversi dove si accovaccia un bue" (Quan lian woniu zhi di 拳练卧牛之地)
  • Colpire con i pugni in una linea regolare (Quanda yi tiao xian 拳打一条线)
  • "Pugni al sud, gambe al nord" (Nanquan Beitui)
  • "Impara cento Taolu e avrai padronanza di una tecnica"



"Cinture" nello Shaolin moderno

La presenza della cintura specie nello Shaolin è un elemento introdotto solo per coesione al mondo occidentale. Infatti in origine il praticante di Shaolin al Tempio praticava per anni sempre gli stessi fondamentali, rimanendo in pratica al livello di "cintura bianca". Poi dopo in media 5 anni, veniva dato loro la prima divisa (Tai fu) di colore Grigio, direttamente con la "fascia nera" per poi cominciare nello studio e nella pratica delle forme. Infatti lo Shaolin attua un sistema di graduazione a Tai fu di vari colori:
  • Grigio: principiante.
  • Marrone: avanzato.
  • Arancione: Maestro.
Oggi in Italia si è soliti accogliere ogni nuovo praticante come "principiate" il quale non ha alcuna fascia ma viene convenzionalmente definito come "cintura bianca". Poi al conseguimento del primo esame può indossare il Tai fu Grigio e la "fascia Gialla". Per ogni Tai fu ci sono varie cinture, con la seguente divisione:
  • Tai fu Grigio:
    • Cintura Gialla
    • Cintura Rossa
    • Cintura Nera
  • Tai fu Marrone:
    • Cintura Gialla
    • Cintura Rossa
    • Cintura Nera
  • Tai fu Arancione
    • Cintura Gialla
    • Cintura Rossa
    • Cintura Nera




sabato 20 febbraio 2021

Wing Chun

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Il Wing Chun (cinese: 永春, pinyin: yǒng chūn, Eterna Primavera - vengono anche utilizzati altri ideogrammi con lo stesso suono: 咏春 e 泳春) è uno stile di kung-fu derivato dal sistema di Shaolinquan (Siu Lam in una pronuncia cantonese) del sud della Cina e presenta alcuni tratti tipici degli stili di quest'area geografica (Nanquan). Il nome è l'abbreviazione di Wing Chun Quan (永春拳, Pugilato dell'Eterna Primavera) e viene traslitterato in vari modi dalle diverse federazioni, ma nonostante il nome uguale o simile spesso vi sono sensibili differenze nell'interpretazione di alcuni princìpi.


Il Nome più utilizzato: Canto di Primavera


Leggenda e storia

Le versioni sulla nascita dello Yongchunquan sono varie e spesso riportano nomi e date differenti.

Ng Mui, Shaolin, Yim Wing Chun

Una leggenda vuole che il Wing Chun Kuen sia stato concepito dalla monaca buddhista Ng Mui (五枚 o 五梅, Wu Mei in pinyin) intorno alla seconda metà del XVII secolo, dopo essere sfuggita alla distruzione del monastero di Shaolin assieme ad altri monaci. Molte fonti si riferiscono ad un tempio sussidiario di Shaolin nella Cina Meridionale, nelle province di Fujian o Guangdong.
Secondo Ye Wen (Yip Man), in un suo scritto dal titolo Yongchun Yuanliu, la distruzione del tempio Shaolin del monte Song in Henan sarebbe avvenuta durante il regno di Kangxi (1662-1722). Ng Mui (Wumei Dashi,五枚大師); era tra i sopravvissuti a tale distruzione assieme a Zhishan Chanshi (至善禪師, Jee Sim), Baimei Daoren (白眉道人, Bak Mei), Feng Daode (馮道德, Fung To-Tak), Miao Xian (苗顯, Miu Hin). Ng Mui a seguito di questo avvenimento si sarebbe rifugiata nel tempio Baiheguan (白鶴觀) sul monte Qixiashan (棲霞山, in cantonese Chai Har) dove conobbe Yan Er (嚴二, in cantonese Yim Yee) e sua figlia Yan Yongchun (嚴詠春, in cantonese Yim Wing Chun). Yan Yongchun viene descritta come una giovane e avvenente fanciulla, tanto che attirò l'attenzione di un signorotto locale che volle costringerla a sposarlo, proprio per questo motivo Ng Mui si convinse ad insegnarle delle tecniche di combattimento che le permisero di sfidare e sconfiggere quell'uomo. In questo modo Yan Yongchun poté sposare Liang Bochou (梁博儔, in cantonese Leung Bok Chau), che faceva il mercante di sale in Fujian. Fu così che Yan Yongchun, Liang Bochou e Yan Er crearono lo Yongchunquan durante il regno di Kangxi.
Leung Ting pone la distruzione di Shaolin e la conseguente fondazione dello stile in un'altra epoca:
« Più di 250 anni or sono, durante il regno di Yongzheng (1723-1736) della Dinastia Qing, si racconta che ci fu un incendio presso il monastero Siu Lam mentre esso era sotto assedio da parte dei soldati del Governo Mancese »
(Leung Ting , Wing Tsun Kuen)



Un'altra storia su Yan Yongchun

Un altro racconto vuole che Yan Yongchun (Yim Wing Chun), durante il regno di Jiaqing della dinastia Qing, nella contea di Liancheng in Fujian, abbia creato lo stile partendo dagli insegnamenti del proprio padre, Yan Si (严四) il quale era un discepolo laico di Shaolinquan. In seguito Yan Yongchun si sarebbe sposata con Liang Botao, del Jiangxi ed insieme si sarebbero trasferiti a Zhaoqing nel Guangdong.


Storicità

Un giudizio categorico viene espresso da Leung Ting (Liang Ting), secondo cui lo stile deriverebbe dalle scuole di arti marziali del Fujian ed in particolare da quelle praticate in seno alla minoranza Hakka, subendo poi continue trasformazioni e cambiamenti nel corso delle generazioni. Quasi assoluto il discredito nei confronti della leggenda di Wu Mei (che lui scrive Ng Mui), della leggenda della distruzione di Shaolin (che lui scrive Siu Lam): Ng Mui avrebbe creato il sistema dopo aver assistito ad un combattimento tra un serpente e una gru
« Il sistema Wing Tsun è derivato dal sistema di Kung-fu del Fukien, che è collegato al sistema degli Hakka……Io ho molti dubbi a proposito dell'autenticità delle storie di Ng Mui che avrebbe creato il sistema dopo aver assistito al combattimento tra una volpe ed una gru, dell'incontro di Yim Wing Tsun con un locale delinquente, dell'incendio presso il monastero Siu Lam o ancora dell'esistenza stessa di Ng Mui. »
(Leung Ting , Wing Tsun Kuen)
Facciamo l'esempio dell'imperatore Kangxi:
« Kangxi, il secondo imperatore Qing, era un grande sostenitore del Tempio Shaolin. Egli stesso scrisse i caratteri Shaolinsi per la famosa tavola lignea per lo Shaolin dell' Henan, perciò egli non desiderò che si incendiasse il luogo che egli venerava. Ciò nonostante molti credono che sia stato Kangxi (a incendiare Shaolin). »
(Gene Ching, Bak Sil Lum vs. Shaolin Temple)
In generale viene rimessa in discussione la funzione anti Qing del tempio e l'avversione per esso da parte dei regnanti che invece storicamente gli furono molto legati: «Durante la Dinastia Qing (1644-1911), il Tempio Shaolin fu molto riguardato dal governo. Gli imperatori Kangxi, Yonggzheng e Qianlong donarono a Shaolin parecchie autonomie e finanze. In special modo, la tavola dell'entrata principale fu scritta e regalata dall'Imperatore Kangxi.»



Zhang Wu

C'è poi un'altra versione completamente diversa della storia. Sostiene che lo stile sia stato portato nel sud della Cina da Cheung Wu (张五, Zhang Wu), un maestro conosciuto come Tan Sao Ng (摊手五, Tanshou Wu, famoso appunto per il suo tansao, tecnica fondamentale). La storia inoltre sostiene che questo maestro abbia fatto la sua comparsa 100 anni prima di Yim Wing Chun, tanto più che le sue gesta sono narrate in un libro sull'opera teatrale cinese nella City Hall di Hong Kong: di lui si parla come musicista, attore e conoscitore di arti marziali. Fu lui quindi secondo questa versione ad insegnare il Wing Chun al Giunco Rosso.
Han Guangjiu, nel suo Yongchunquan, riferisce la storia secondo cui un Monaco Superiore, ventiduesima generazione, del Tempio Shaolin del Songshan avrebbe trasmesso lo stile a Zhang Wu (张五) dell'Hunan, durante il regno di Qianlong (1736-1796). In questo caso lo Yongchunquan sarebbe stato un tipo di tecnica marziale utilizzata dalla Tiandihui (天地会), una Società Segreta anti-mancese. Zhang Wu era un famoso attore teatrale.
« (Secondo una versione sulle origini) Yongchunchuan (永春拳) sarebbe il predecessore di Yongchunquan (咏春拳), essendo un tipo di scienza militare di combattimento della Tiandihui (天地会), un'organizzazione anti Mancese dell'epoca iniziale di questa Dinastia, creata da un superiore del Tempio Shaolin del Songshan in Henan. Questi la tramandò a Zhang Wu (张五), un interprete del ruolo marziale nel teatro cantonese.....Zhang Wu insegnò a vari attori dell'opera in Foshan. »
(Jin Ling)



Zhishan Chanshi

Un'altra storia vuole che il nome dello stile provenga dalla sala Yongchundian (永春殿) del tempio Shaolin del Sud di Quanzhou in Fujian (福建泉州南少林寺). Quando questo tempio venne dato alle fiamme, l'abate Zhishan Chanshi (至善禅师) si aggregò ad una compagnia teatrale (la Hong Chuanzhong 红船中) come sguattero. In seguito tutti i membri della troupe divennero suoi allievi. Questa tradizione mostra dei punti di contatto con la precedente, inoltre come la precedente ha molti elementi storici a supporto. Nelle generazioni del Wing Chun spesso incontriamo attori teatrali o membri di questa Hong Chuanzhong, come nel caso di Li Wenmao (李文茂) attore coinvolto nella Tiandihui, o come per Huang Huabao (黄华宝) e Liang Erdi (梁二娣) che erano della Hong Chuanzhong. Questa storia è riportata anche da Yip Man, nel suo scritto citato sopra. Secondo la sua versione nella "Giunca Rossa" si riunirono gli insegnamenti di Wu Mei e quelli di Zhishan Chanshi attraverso proprio Huang Huabao e Liang Erdi.


Il nome

Sempre secondo la leggenda, lo stile deve il suo nome alla prima allieva di Ng Mui, Yim Wing Chun (嚴詠春, in pinyin Yan Yongchun), codificatrice e riorganizzatrice dello stile presso il tempio della provincia di Kwantung (Guangdong). Un'altra ipotesi sull'origine del nome è legata all'idea che lo Yongchunquan possa provenire dal Baihequan di Yongchun in Fujian (福建永春白鹤拳).
Per un'altra tradizione orale invece, visto che si pretendeva che lo stile fosse stato ideato espressamente per combattere i Mancesi (la dinastia Qing), sembra che gli venne attribuito il nome "Wing Chun" in quanto tale termine aveva un significato simbolico per i rivoluzionari.
Yim Wing Chun sarebbe un personaggio di pura fantasia, visto che non compare in alcun modo nelle documentazioni relative a Shaolin ed alla nascita del Wing Chun, forse essa stessa facente parte della simbologia legata al nome. Altri sostengono che i migliori praticanti marziali cinesi del tempo si fossero riuniti per poter fondere le loro esperienze e conoscenze in un'unica arte marziale: la stanza dove portarono avanti tali studi venne chiamata Wing Chun ("Eterna Primavera"), a simboleggiare l'eterna evoluzione delle arti marziali.
Sembra che, siccome il nome Yongchunquan (永春拳) si legò alla Rivolta di Li Wenmao, per sfuggire alla persecuzione imperiale il nome venne cambiato in "Pugilato del Canto di Primavera" (詠春拳).


Lungo i tempi, tra realtà e leggenda

Lignaggio



Anche sullo sviluppo storico dello Stile, le versioni sono varie. Yip Man racconta che Yim Wing Chun trasmise lo stile al marito Leung Bok Chau (梁博儔, Liang Bochou ), che lo insegnò a Leung Lai Kwai (梁蘭桂, Liang Langui). In seguito Leung Lai Kwai lo passò a Wong Wa Po (黃華寶, Huang Huabao). Quest'ultimo faceva parte di un gruppo operistico ambulante, conosciuto come "Il gruppo della barca del giunco rosso" (Xi yu hong chuan zhongren jiejiao 喜與紅船中人結交), gruppo che viveva su una barca in Foshan (佛山, Fat Shan), nel XIX secolo circa. All'interno di questo gruppo c'era anche Leung Yee Tei (Liang Erdi), che strinse fratellanza con Wong Wa Po. Siccome Leung Yee Tei era stato allievo di Chi Shin (Zhishan Chanshi 至善禪師, ma si trova anche Jee Sim, altro monaco scampato all'assalto delle truppe della dinastia Qing assieme a Ng Mui), essi si scambiarono delle tecniche , in particolare Leung trasmise a Wong le tecniche del bastone Shaolin.
« Chi Shin insegnò le Tecniche della Lunga Pertica dei Punti Sei e Mezzo a Leung Yee Tei. Wong Wah Bo era molto vicino a Leung Yee Tei, ed essi scambiarono ciò che conoscevano sul Kongfu reciprocamente , collegando e migliorando le loro tecniche, e quindi le Tecniche della Lunga Pertica dei Punti Sei e Mezzo fu incorporata nel Kungfu Wingchun. »
(Ip Man, The Origin of Wing Chun)



Wong e Leung cercarono di adattare quanto appreso al proprio stile e fu così che vennero introdotte nel loro Wing Chun, che stando ad alcune ricostruzioni, fino ad allora prevedeva solo l'uso indistinto di mani nude e coltelli a farfalla (蝴蝶雙刀, Hudie Shuangdao) a seconda della necessità.
Come abbiamo visto, un'altra storia riguardo alla fondazione di questo stile indica Zhang Wu come il passaggio dal suo creatore nel Tempio Shaolin a Foshan, ed in particolare presso le troupe teatrali del luogo. Infatti Zhang Wu avrebbe trasmesso le proprie conoscenze agli attori. Wong Wah Bo e Leung Yee Tai avrebbero appreso proprio questo pugilato.
Leung Yee Tai a sua volta trasmise il Wing Chun al medico Leung Jan (梁贊, Liang Zan 1828-1901), grande esperto di arti marziali. Leung Jan divenne un eccezionale combattente e sostenne molti incontri (ricordiamo che all'epoca gli incontri concordati erano spesso vere e proprie sfide senza regole e che a volte solo il vincitore sopravviveva), senza mai essere sconfitto, tanto da diventare famoso nel sud della Cina col soprannome di "Re del Wing Chun", divulgando così lo stile. Furono famosi anche i suoi due figli: Liang Bi (梁璧)e Liang Chunjie(梁春皆). Tra i suoi allievi ricordiamo: Chan Wah Sun (陈华顺, Chen Huashun), Ruan Qishan (阮其山), Wu Shaolei (吴少雷), ecc.
In tempi differenti i maestri Fung Siu Ching (Feng Xiaoqing, 馮少青) e Yuen Kai Shan (Ruan Qishan, 阮奇山), diedero vita alla propria corrente fornendo la base ad altre nate successivamente, ad esempio il primo alla corrente "Chi Sim" nata a Hong Kong più o meno a metà 20. secolo, mentre il secondo alla sua omonima, in parte a quella Yip Man (葉問, Ye Wen, 1893 - 1972), in gran parte a quella Mai Gei Wong etc.
Come si evince anche dal lignaggio che proviene da Zhang Wu, il dato storico comune, è il passaggio di questo stile dagli ambienti del Teatro Operistico del Guangdong, in particolare dalla Compagnia del Giunco Rosso. Da questo punto in avanti le varie versioni trovano più punti in comune: si arrivò a Leung Jan, che insegnò lo stile a Chan Wah Sun (陳華顺, Chen Huashun), uno dei maestri di Yip Man.


Sei Scuole Principali

Secondo Li Zhihe esistono sei scuole principali (si da liupai, 六大流派) di Wing Chun.



  • Cen Neng Yongchunquan 岑能咏春拳.
In Cantonese il nome è Shum Lung Wing Chun Kuen. Questa ramificazione è diffusa nell'area di Canton ed è stata creata da Cen Neng nel 1948, che fu allievo di Ruan Qishan. Il Lignaggio: Wu Mei(五梅) →Miao Shun (苗顺)→ Yan Er (严二)→ Yan Yongchun (严永春)→ Liang Boliu (梁博鎏)→ Huang Huabao (黃華寶)→Huo Baochuan (霍保全), Feng Xiaoqing (馮少青) →Ruan Qishan, (阮奇山), Zhang Bao (张保)→Cen Neng.


  • Gulao Pianshen Yongchunquan 古勞偏身咏春拳.
Anche detto Heshan Yongchunquan 鶴山咏春拳, deve il proprio nome alla località in cui è diffuso, cioè Gulao 古勞, nel distretto amministrativo di Heshan 鶴山, in Guangdong. Questo ramo riconosce come proprio antenato e fondatore (shizu, 師祖) Liang Zan (梁贊). Il maestro di riferimento delle generazioni successive è Wang Huasan (王華三) che ha avuto come discepoli Lin Bochang (林伯長) anche conosciuto come Lin Bing (林兵), e altri. Secondo la rivista Jingwu Lin Bing fece la guardia del corpo a Sun Yat Sen nell'area di Nanyang.


  • Ye Wen Yongchunquan 葉問咏春拳.
La trasmissione di Yip Man. Yip Man insegnò parte del programma a Bruce Lee che lo fece conoscere all'America degli anni sessanta tenendolo come nucleo tecnico e concettuale del suo Jeet Kune Do. In occidente il Wing Chun è stato per lo più insegnato dagli allievi della scuola di Yip Man, tra cui spiccano Wong Shun Leung, Leung Sheung, Victor Kan , William Cheung e Leung Ting (fondatore del Wing Tsun, di cui ha registrato il marchio). Ad oggi è in atto un trattamento dello stile come un marchio, il che favorisce il proliferare di scuole che sulla carta insegnano la medesima arte, con nome diverso, pronunciato in maniera identica, però con differenze tecniche spesso abissali. Ancora oggi il significato del nome resta per certi versi incerto: molti ritengono infatti che il significato sia letteralmente "Pugilato della Radiosa Primavera", ma recenti studi dimostrano che il primo a dare agli occidentali una tale traduzione fu proprio lo stesso Yip Man e che in altre correnti il Wing Chun era conosciuto invece come "Pugilato dell'Eterna Primavera", con tanto di ideogramma leggermente diverso ma dalla stessa lettura.


  • Peng Nan Yongchunquan 彭南咏春拳.
Sempre nella linea di Chan Wah Sun sono da segnalarsi Peng Nan (彭南) ed il suo allievo Han Guangjiu (韩广玖) che sono importanti protagonisti attuali del Wing Chun di Foshan. (Chan Wah Sun →Chen Rujin 陳汝錦 →Zhao Jiu 招就→Peng Nan 彭南→Han Guangjiu 韩广玖)




  • Hongchuan Yongchunquan 紅船咏春拳.
In questa ramificazione si dice siano tramandati il Xiaoniantou di Huang Huabao 黃華寶 ed il Liudian bangun 六點半棍 di Liang Erdi 梁二娣. È praticata a Foshan ed è stata tramandata da Feng Xiaoqing (馮小青) che era anche esperto di Fujian Baihequan.


  • Paohualian Yongchunquan 刨花莲咏春拳.
Questo ramo è diffuso principalmente nella zona di Hong Kong.


Altre Informazioni sulle Ramificazioni

  • Rene Ritchie ha scritto un libro che descrive il Ruan Qishan Yongchunquan 阮奇山咏春拳, che nel titolo è reso, oltre che con gli ideogrammi, con Yuen Kay San Wing Chun Kuen. Questo ramo dovrebbe comunque coincidere o avere notevoli simiglianze con quello detto Cen Neng Yongchunquan 岑能咏春拳 descritto in precedenza.

Il metodo

La posizione più importante e caratteristica di questo stile è Erzi Qian Panma (二字箝半马, due caratteri del mezzo cavallo ferrato). Li Zhihe descrive questa posizione con il nome di Qianyangma (钳阳马, cavaliere a tenaglia chiusa).



Posizione Erzi Qian Panma nella forma Siunimtao

Dodici Modalità

Nel libro Yuen Kay San Wing Chun Kuen sono descritti 12 metodi (十二法, shi'erfa, sup yee faat) attraverso dodici ideogrammi che identificano altrettante azioni che caratterizzano la pratica dello stile. Esse sono:dap, cioè unire due "ponti"; jeet, cioè intercettare; chum, cioè cedere; biu, infrangere;chi, cioè attaccarsi; mo,cioè sentire; tong, cioè premere; dong, cioè oscillare; tun, cioè impossessarsi; chit, cioè tagliare a fette; tao, cioè muoversi furtivamente; lao, cioè lasciar passare. La voce Yongchunquan di Baidu riporta l'utilizzo di azioni o elementi che in parte coincidono esattamente a quelli descritti dal testo citato in precedenza, coincidendo a volte il carattere stesso utilizzato. Di seguito riporto l'elenco di Baidu omettendo la traduzione per gli ideogrammi che sicuramente coincidono alla traslitterazione dell'altro testo: da , che coincide a dap; jie , che coincide a jeet; chen , che coincide a chum; biao , che coincide a biu; bang , cioè le ali; wanzhi 腕指,cioè polso e dita; nian , che anche se non è il medesimo ideogramma, ha lo stesso significato di chi; mo , è mo; yun dang 熨荡, in parte coincide l'ideogramma di dong, ma si completa divenendo "premere oscillando" ; tou che coincide a tao; lou , che coincide a lao. Questa tabella associa i termini utilizzati nel libro Yuen Kay San Wing Chun Kuen agli ideogrammi che nel libro non sono stati forniti:


IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in italiano Nome in Cantonese
1 da unire due "ponti" dap
2 jie intercettare jeet
3 chen cedere chum
4 biao infrangere biu
5 chi attaccarsi chi
6 mo sentire mo
7 tang premere tong
8 dang oscillare dong
9 tun impossessarsi tun
10 qie tagliare a fette chit
11 tou muoversi furtivamente tao
12 lou lasciar passare lao



Pugni e Calci

Nell'immaginazione collettiva, tipici del Wing Chun sono i pugni a catena: pugni di tipo verticale, ossia con dorso della mano parallelo all'asse del corpo, portati in rapida successione che mirano a seguire l'avversario colpendolo ripetutamente finché non è in grado di opporre resistenza. Tuttavia il Wing Chun contempla praticamente tutti i tipi di pugni, allenati sistematicamente per risultare funzionali sia in contatto che ad una distanza maggiore, con un uso più dinamico delle braccia chiamato spesso "frusta", che consente al braccio di scaricare potenza dal corpo in qualsiasi posizione si trovi. Anche per quanto riguarda i calci, in realtà è presente ben più di quanto sembra, mentre applicativamente vanno solitamente impiegati ad altezza medio-bassa, anche se in certe situazioni nulla vieta un calcio al viso, altezza che viene comunque allenata per ragioni d'esercizio. Nel Wing Chun non sono contemplati calci "volanti" o "girati", come accade in altre arti marziali. I cosiddetti "otto calci del Wing Chun" sono impiegati sia per offendere l'avversario, che come parate. Di solito, nel combattimento, i calci vengono impiegati contemporaneamente ai pugni, ed hanno la funzione di colpire e rompere le articolazioni (caviglie, ginocchia, anche, ecc.) o provocare traumi in punti sensibili (addome, inguine, plesso solare, ecc.). L'allenamento dei calci, nel Wing Chun, segue la pratica dei "1024 calci", che prevede ripetizioni alternate, con ciascuna gamba, dell'intera sequenza degli 8 calci canonici (128 ripetizioni x 8 calci = 1024 calci).


Pratica delle Armi

Le armi tradizionali del Wing Chun sono il bastone (gun), con la forma Look Dim Poon Kwan (六點半棍, in pinyin Liu dian ban gun) ed i coltelli a farfalla, con la forma Bart Cham Dao (八斬刀, Bazhandao). Nelle scuole di Wing Chun incompleto, lo studio delle armi è però solitamente limitato ai livelli più avanzati poiché secondo la loro visione il combattimento a mani nude è considerato estremamente più importante. Pur trovando le sue origini principalmente negli stili animali di Shaolin (Wuxingquan), nel Wing Chun non vi sono espliciti richiami al mondo animale, ma il tutto è rapportato ad una "nuova" entità, l'essere umano. Almeno per quanto riguarda la corrente Yip Man, le armi non sono considerate come tali ma vengono usate in maniera sistematica come potenziamento attraverso specifici esercizi dello stile già a partire dalla seconda forma, Chum Kiu. Successivamente, le forme ad esse dedicate, in realtà sono livelli di affinamento di tutto il Wing Chun praticato fino ad allora.


Toccare e Sentire

Peculiarità e specializzazione tipica del Wing Chun è il "contatto" (che è il mo citato in precedenza a proposito dei dodici metodi), ovvero un utilizzo della percezione tattile e cinestetica dell'azione, intenzione e biomeccanica avversaria a corta distanza. In questo caso attacchi e difese, azioni e reazioni, sono studiati "sentendo" l'avversario in contatto su di noi, solitamente ed inizialmente con le braccia, ma poi anche con gambe, spalle, busto e tutto il corpo; le reazioni durante il combattimento in contatto divengono geometricamente logiche ma soprattutto istintive e più rapide, in misura molto maggiore di quanto lo sarebbero in relazione ad uno stimolo di tipo puramente visivo. Ovviamente tutto questo si fonde in maniera omogenea ed a seconda delle necessità con il combattimento senza contatto.
Non esistono "mosse" o "trucchetti", si creano delle basi tecniche da combinare inconsciamente a seconda delle necessità. Le tecniche singole non sono così numerose: l'idea, un po' come nella boxe occidentale, nella muay thai etc. è "minimo sforzo - massimo risultato", ovvero sviluppare reazioni il più possibile universali e che quindi abbisognano di meno "strumenti" possibili, da qui il detto secondo cui nel Wing Chun ogni tecnica non è altro che la deformazione di un pugno ed è unicamente uno strumento valido nella misura in cui lo è l'applicazione dei principi insegnati al corpo tramite gli esercizi dello stile.


Insegna di una palestra di wing chun a Hong Kong



I movimenti risultano esteticamente poco attraenti e per nulla acrobatici. Si riducono al minimo, sfruttando al massimo le proprie energie, amplificate e trasmesse dall'adeguato effetto leva fornito dal giusto uso del nostro corpo. Non esistono fantasie come calci volanti, urla o mistiche e nebulose pratiche esoteriche; soltanto praticità totale supportata da allenamento continuo.


Il Wude

Per qualcuno il WingChun si differenzierebbe dalle altre scuole che cercano di inculcare varie filosofie etico-morali (Wude) ed in contrasto con la tradizione Shaolin da cui pretende di provenire, trasmetterebbe soltanto la comprensione del bisogno di continuo allenamento, vera via verso la padronanza di qualsiasi attività. Infatti, una buona traduzione di “Kung Fu” può essere “maestria” oppure “duro lavoro”. Questa semplificazione probabilmente è attribuibile al Wing Chun come è arrivato in Occidente e forse ad Hong Kong, in realtà vi è chi riporta il Wude come aspetto importante anche di questo stile e per esempio vi è la testimonianza di Liang Huanzhi 梁焕枝 nel suo articolo Gu lao Yongchunquan gui yu wude 古劳咏春拳规与武德[. Nell'articolo Wang Jiawei "Yi dai Zongshi"王家卫《一代宗师》, poi si sottolinea come in Yip Man fosse profonda la conoscenza accademica ed il Wude, tanto da farne un modello di comportamento esemplare.


I Fondamentali

Le Posizioni

Wang Liansheng e Wang Li indicano come posizioni fondamentali Wai Qianyangma (外钳阳马), Nei Qianyangma (内钳阳马)Erzi Qianyangma (二字钳阳)Sanjiao Qianyangma (三角钳阳马), Qianyangma (钳阳马). Il Wushu Xiao Cidian elenca le seguenze: Erzi Qianyangma (二字箝阳马), Xiao Sipingma (小四平马),Sanjiaoma (三角马), Guima (跪马).



Gli Atteggiamenti delle Mani

Sia per il Wushu Xiao Cidian, sia per il libro di Wang Liansheng e Wang Li indicano come Atteggiamenti delle Mani (Shouxing) del Wing Chun, Fengyanquan (凤眼拳, pugno ad occhio di fenice) e Liuhezhang (柳叶掌, palmo a foglia di salice).



Le Tecniche delle Mani

In questo caso si parla di Shoufa (手法, tecniche delle mani). Secondo Beginning Wing Chun le azioni che si ripetono maggiormente in questo stile sarebbero Bong Sau (膀手), Taan Sau (滩手) e Fook Sau (伏手). Tutte queste sono tecniche con le mani. Il Zhongguo Gongfu Da Cidian indica come tecniche Cuoshou 挫手 (mani che abbattono), Liaoshou 撩手 (mani che alzano), Sanbangshou 三榜手 (mani in tre modelli),Zuoyou Pofeishou 左右破排手 (mani che fendono sulla linea a destra e a sinistra), Chenqiao 沉桥 (ponti/avambracci pesanti),Nianda 黏打 (colpi appiccicosi).


I principi del Wing Chun

I principi del Wing Chun creano un sistema di difesa aggressiva che consente di adattarsi immediatamente ai movimenti, la forza e al modo di combattere di un aggressore. Questi principi sono estremamente semplici. Ciononostante richiedono anni di pratica nelle forme del Wing Chun, nel Luk Sao, nel Chi Sao e soprattutto nel Go Sao con un insegnante preparato, per consentire al corpo di acquisire questi riflessi e capirne le applicazioni in situazioni reali.
Oltre gli otto principi esistono altri principi altrettanto fondamentali:
  • Il principio della linea centrale. (Zhengwuxian yuanli, 正午线原理 oppure Zhongxian lilun 中线理论).
Wei Feng 魏峰, afferma: Proteggi centralmente, applica centralmente (Shou zhong yong zhong, 守中用中) riferendosi proprio alla Linea Centrale Zhongxian 中线. Lo stesso principio è ripreso da Li Zhihe intitolando un paragrafo Principio del proteggere centralmente, applicare centralmente (Shou zhong yong zhong yuanze, 守中用中原则). Rene Ritchie chiama i principi Yaodian 要点 (punti chiave) e descrive tale principio come Ziwuxian 子午线 (jee ng sien, in Cantonese), definendolo Linea meridiana.


Il principio della linea centrale


  • Il principio di simultaneità di attacco e difesa (Shou gong tongqi守攻同期, allo stesso tempo difendere e attaccare).
Wei Feng rende questo principio con Gongshou Heyi (攻守合一, attacco e difesa uniti). Wei elenca tale principio come sesto.



  • Il principio della porta interna ed esterna (nei wai men yuanze, 内外门原则).
Per Li Zhihe questo è il terzo principio.
  • Il principio del cuneo.
  • Il principio della "raffica continua".
  • Il principio della molla.
  • Il principio dei quattro cancelli. (Simen yuanli 四门原理).
Li Zhihe scrive Simen Yuanze 四门原则 come quarto principio. Descrive quattro tecniche che servono per studiare il principio di chiusura di una strada o di un accesso (denominati appunto cancelli) a protezione della linea centrale, cioè la protezione dagli attacchi esterni e gestione della pressione degli attacchi sulle braccia. Queste quattro tecniche sono solo uno schema al fine di capire ed interiorizzare la posizione e la struttura di braccia e corpo per poter gestire la pressione e le energie ricevute: Bong Sao, Kao Sao, Jam Sao e Tan Sao.



  • Il principio del gomito fisso.
Li Zhihe lo rende con Budong Zhou Yuanli 不动肘原理; Wei Feng riferisce due teorie: Mai zheng lilun 埋踭理论, teoria del gomito nascosto e Shou zheng lilun 收踭理论, teoria del gomito raccolto.
  • Il principio del ridurre la corta distanza (duan ju jingjian yuanze, 短距精简原则).
  • Il principio della forza in un "cun" nel "ponte" corto (duan qiao cunjin yuanze, 短桥寸劲原则).
Alcuni di questi principi si compenetrano. A seconda della scuola di provenienza alcuni principi potrebbero sussistere e altri no, oppure taluni potrebbero essere concettualmente compresi in altri. Probabilmente i più noti, comunemente accettati e usati sono i primi tre (Linea centrale, Simultaneità attacco/difesa, Cuneo).
A ben vedere i principi sono caratteristici di questo stile. Queste "linee guida" hanno nella pratica del Wing Chun la stessa valenza della correttezza delle tecniche. Nel Wing Chun non possono sussistere tecniche senza principi.
Qui di seguito vengono riportati i principi del Wing Chun nella formulazione di Keith R. Kernspecht.


Principi di combattimento

Se la strada è libera avanza
Avanzare coperti andando a bersaglio è il principio di base. Se l'avversario non è a sua volta coperto bene dalla propria guardia, verrà colpito subito negli organi vitali.


Se la strada è chiusa "appiccicati" all'avversario
Se l'aggressore cerca di reagire non bisogna lasciargli l'opportunità di staccarsi e organizzare un contrattacco. Perciò attaccatevi a lui come un guanto, non lasciategli il tempo di retrocedere e organizzarsi, ma continuate ad attaccarlo.

Se l'avversario avanza, cedi
Normalmente un aggressore è fisicamente più forte della sua vittima, per questo nel Wing Chun ci si allena ad avere la meglio su forze superiori alla nostra. Il Chi sao insegna semplicemente a "svuotarsi" quando un attacco è troppo forte, e a reagire cambiando il proprio angolo e la propria posizione rispetto all'avversario.

Se l'avversario indietreggia seguilo
Anche se un nostro attacco viene evitato, ne segue immediatamente un altro - Il Chi sao allena i riflessi a sentire immediatamente qualunque "buco" nella difesa dell'avversario e ad approfittarne immediatamente, senza esitazione.



Principi di forza

Liberati della tua forza
Occorre essere rilassati, non tesi, per muoversi con fluidità e reagire alle azioni del proprio aggressore. Dando per scontato che non possiamo vincere lo scontro con i muscoli, la nostra stessa forza non deve diventare un freno, bensì dobbiamo lasciare la muscolatura rilassata, per poterci muovere nella maniera più continua e veloce possibile.


Liberati della forza dell'avversario
Questo è spiegato bene nel terzo principio di combattimento. Quando un aggressore cerca di usare la forza per avere la meglio, non bisogna cercare di opporsi con altrettanta forza, ma bisogna invece far andare a vuoto la forza di chi aggredisce, per poi usarla contro di lui (come dice il principio successivo).

Usa la forza dell'avversario
Con l'allenamento si impara che, assorbendo la forza dell'avversario, il nostro contrattacco diventa molto più potente, perché incameriamo la sua energia nei nostri arti, come molle che vengano compresse; siamo poi in grado di restituire tale energia una volta che queste "molle" vengano rilasciate.


Somma la tua forza alla forza dell'avversario
Oltre all'energia incamerata dal contatto con l'aggressore, nei nostri colpi scarichiamo anche tutta la forza che abbiamo a disposizione.


Le forme del Wing Chun

Solitamente le forme del Wing Chun sono 6, almeno nella corrente Yip Man . Le prime tre si eseguono a mani nude; la quarta all'uomo di legno; la quinta con il bastone lungo; la sesta con i cosiddetti "coltelli a farfalla".
Ecco una panoramica secondo la scuola Leung Ting Wing Tsun, con i nomi in uso presso quella scuola e relative diramazioni:
  1. Siu Lim Tao ("Piccola Idea")
  2. Chum Kiu ("Braccia a Ponte"/"Braccia che Cercano")
  3. Biu Chi ("Dita che trafiggono")
  4. Muk Yan Chong (Forma dell "Uomo di legno")
  5. Luk Dim Boon Kwun ("Bastone da 6 punti e mezzo")
  6. Bart Cham Dao ("Coltelli degli 8 tagli")
  7. Sap Lok Gerk Fat ("Forma dei 16 calci" solo per un Wing Chun alterato dall'esperienza)



Termini di Wing Chun

Trascrizione
della pronuncia cantonese
Caratteri semplificati Caratteri tradizionali Cantonese
(Trascrizione in yale)
Mandarino
(Trascrizione in pinyin)
Significato
(in italiano)
bong sao 膀手 (come semplificati) bong sau bǎngshǒu mani ad ala
cham/jam sao 沈手 沉手 cham sau chénshǒu mano che si immerge, mano pesante, mano profonda, mano che affonda
chi sao 黐手 (come semplificati) chi sau chǐshǒu mani appiccicose, mani incollate
fook sao 伏手 (come semplificati) fuk sau fúshǒu mano di controllo/ che controlla, Mano a ponte
gaun sao 耕手 (come semplificati) gang sau gēngshǒu mano che devia tagliando
gerk geuk jiǎo Gamba
jut sao 窒手 (come semplificati) jat sau zhìshǒu mano che strappa
huen sao 圆手 圓手 yun sau yuánshǒu mano che compie un movimento circolare
kuen (come semplificati) kyun quán pugno
lap sao 拉手 (come semplificati) laap sau lāshǒu mano che tira afferrando
man sao 问手 問手 man sau wènshǒu mano che cerca/chiede
pak sao 拍手 (come semplificati) paak sau pāishǒu mano che devia schiaffeggiando
sao (come semplificati) sau shǒu mano
sifu 师父 師父 si fu shǐfù maestro e padre, si collega al concetto che il proprio maestro diventa genitore.




si-hing



fratello maggiore (titolo onorario)
si-gay sorella maggiore
tan sao 滩手 攤手 taan sau tānshǒu mano che devia aprendosi/mano che devia mostrando
wu sao 护手 護手 wu sau hùshǒu mano che protegge/difende



Alcuni sifu (maestri) di Wing Chun

  • Yip Man (morto nel 1972)
  • Wong Shun Leung (黃淳樑, Huang Chunliang, allievo di Yip Man, morto nel 1997; famoso in Hong Kong per i suoi combattimenti beimo)
  • William Cheung (allievo di Yip Man, in attività)
  • Ip Chun (nato nel 1924; Primogenito di Yip Man)
  • Ip Ching (nato nel 1936; Secondogenito di Yip Man)
  • Austin Goh (proclamatosi allievo di Lee Shing)
  • Emin Boztepe (ex allievo di K.Kernspecht/L.Ting, capo della EBMAS, in attività)
  • Bruce Lee (celeberrimo allievo di Yip Man, considerato "la leggenda delle arti marziali", morto nel 1973)
  • Victor Kan Wha Chit (allievo di Yip Man, in attività)
  • S. Nello Neri 10° generazione discepolo G.M. Victor Kan




venerdì 19 febbraio 2021

Perché ho smesso di praticare o di gareggiare nelle arti marziali?


Venticiquennale, punto di partenza per il futuro

Ho praticato per una ventina d'anni le arti marziali per tante tante ore alla settimana. Mi sono servite sia dal punto di vista fisico che per un sostegno mentale quando la vita mi metteva alla prova. Pensavo di non poter vivere senza praticare.
Poi una serie di infortuni mi hanno costretto a smettere. E, prima dell'ultimo incidente, mi stavo rendendo conto in ogni caso di essere arrivato (forse) al limite del mio talento.
La vita è strana, un mese prima guai se non avessi praticato per tre giorni di fila, il mese dopo stavo pensando ad un' alternativa. Meno male, si fa di necessita virtù.
Potessi ricominciare? Magari, sarebbe meraviglioso ma con un'altra consapevolezza.
Ci penso spesso? Non più di una volta alla settimana.