domenica 14 febbraio 2021

Siu Nim Tau

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La Siu Nim Tau o Siu Lim Tao o Sil Lim Tao (小念頭 in cinese, piccola idea in Italiano ) è una forma del Wing Chun.
La Siu Nim Tau è una forma a mani nude, l'unica dello stile in cui non compaiono movimenti di gambe e spostamenti ma si esegue restando in posizione Yee Chi Kim Yeung Ma (posizione 'a carattere due' in adduzione in cinese, oppure in alcune associazioni del mondo occidentale, è conosciuta anche con l'acronimo in Inglese I.R.A.S ).
La Siu Nim Tau introduce agli allievi alcuni principi fondamentali del Wing Chun:
  • mantenere la linea centrale [Joan-Xian]
  • mantenere una posizione stabile corretta della schiena
  • far nascere l'energia dal gomito
  • l'indipendenza dei movimenti dalla respirazione
L'idea alla base delle versioni più antiche di questa forma, è di praticare con essa un allenamento di Qigong specifico per il Wing Chun usando i movimenti del corpo, soprattutto delle gambe e della colonna vertebrale, ma con il corso degli anni tale concetto è stato fortemente ridotto anche se in molte scuole viene accostato l'insegnamento della pratica dei cosiddetti "esercizi preparatori" derivanti proprio dal Qi gong.
Nella maggioranza delle scuole, essa è la prima forma che viene insegnata agli allievi, date le sue caratteristiche già citate e la maggiore semplicità (è l'unica forma che non richiede di coordinare più movimenti insieme), ma anticamente non era previsto alcun ordine fisso di apprendimento delle forme.





sabato 13 febbraio 2021

Nelle arti marziali si riesce ad intercettare i pugni


Ho usato il termine "arti marziali" per includere anche gli sport da combattimento. Quindi illustrerò casi di entrambe le categorie. La risposta è sì, gli artisti marziali riescono ad intercettare i pugni. Ma attenzione, non è una cosa facile e non è così diffusa come si pensi. Molto più diffusa è la parata, dell'intercettazione vera e propria. Di solito i termini si fondono, tanto è vero che in inglese, il termine "parry" risolve la situazione per entrambe i termini. Poi c'è il blocco, dove si ferma il colpo con il proprio corpo.
Qui distinguiamo: la parata si attua quando si vede il colpo avversario, o lo si sente arrivare, e quindi ci si protegge, smorzando o annullando gli effetti del colpo. Ci sono moltissime parate, ma ricordiamoci come anche nel pugilato Mayweather faccia uso delle mani, delle spalle o del corpo per difendersi con successo.

Floyd "Money" Mayweather Boxing Career Collage Premium Poster ...

Senza intercettare (pratica che richiede riflessi fulminei e spreca energie), questo pugile è in grado di difendersi ragionevolmente bene da eventuali colpi di risposta. Questa mossa è sia una parata che un blocco. Tu reagisci a colpi avversari, ma non sai di preciso che colpi siano. Oppure lo sai, ma non vuoi esporti, non vuoi consumare energie, non fai a tempo o non sei capace di intercettare… Quindi ti proteggi con il corpo. Mossa valida con tutti i tipi di pugili, sia con quelli più potenti di te, che quelli più rapidi, che quelli più tecnici.
L'intercettazione, invece, è quando vedi arrivare il colpo, ti coordini e "afferri" il colpo dell'altro, deviandolo, o trattenendo l'arto del tuo avversario. Come succede ad esempio nel Wing Chun, dove ci sono esercizi appositi, sotto il nome di "chi-sao", o "mani appiccicose":
Nel "chi-sao" i contendenti sono quasi sempre con le mani a contatto, ma il ragionamento vale anche per le intercettazioni a distanza. Chi pratica Wing Chun "percepisce" il colpo a livello anche tattile, agendo d'istinto e coordinandosi, ma non ragionando analiticamente, ma a livello inconscio. Tutta sta pappardella per dirti che agiscono d'istinto, non pensando. Quindi agiscono più velocemente, perchè sono svincolati da reazioni motorie troppo "meditate". Semplicemente, applicano quello che studiano ogni giorno, in modo che diventi "automatico" e non debbano stare a pensarci su.
Esistono ovviamente molte altre intercettazioni di colpi, tipo nella muay thai ti insegnano che quando si riesce a vedere il calcio dell'altro, di solito un middle kick, si può afferrare la gamba dell'avversario, e spazzare con un calcio basso il tuo contendente, che a quel punto è rimasto su una sola gamba. E' una mossa che utilizza molto Giorgio Petrosyan nei suoi match. Oppure si afferra il calcio e si risponde:


Training 👊👊 - Giorgio Petrosyan | Facebook


Ovviamente, i calci si intercettano ed afferrano molto di più, perché sono più lenti rispetto ai pugni. Ecco perché nel Wing Chun si lavora più sui riflessi tattili ed istintivi, perché sono più immediati e possono contrastare la maggior velocità dei pugni. Però anche nella MT si intercettano i pugni, eccome.
Nella MT si intercettano i pugni con le ossa dure dei polsi, di modo che non ci si faccia troppo male, e al contempo si possa danneggiare l'avversario opponendo una parte dura del proprio corpo. Questo succede anche nel Karate, o in alcuni stili di Kung Fu.
Le parate sono di solito più diffuse delle intercettazioni, perché sono istintivamente più rapide, più facili da apprendere ed hanno un minor consumo di risorse fisiche. L'intercettazione richiede dei riflessi ed una coordinazione più raffinata, rispetto alla parata. Inoltre, alcune intercettazioni espongono il praticante, mettendolo a rischio di altre combinazioni di colpi dell'avversario. A meno che l'arte marziale in questione si fondi proprio sulla coordinazione e sulla rapidità, come il Wing Chun. Però le intercettazioni possono deviare la forza dell’avversario, sbilanciandolo o rendendolo soggetto ad altre mosse combinate.

Questi sono solo alcuni esempi, ma ce ne sarebbero tantissimi.

venerdì 12 febbraio 2021

È vero che le tecniche di difesa del Wing Chun sono inutili se si viene attaccati con un coltello?

Se si è stati istruiti adeguatamente, nelle tecniche del Wing Chun ciò può fare la differenza fra essere tagliato e essere ucciso. Intanto la prima cosa che ti dicono: se sei di fronte a un coltello, scappa; se vuole i soldi, daglieli. Anche queste sono tecniche di difesa. Il coltello non si inceppa e non si scarica, infatti è l'arma che fa più vittime al mondo. Se questo non è possibile, perché l'aggressore ti vuole ferire e tu sei chiuso, o perché sei intenzionato a difendere una persona aggredita che non è in grado di fuggire né di difendersi, sicuramente le tecniche del Wing Chun tornano utili per avere più possibilità di non essere ammazzati.

Tra le tante cose che possono aiutare, alcune sono: sapere che è necessario ripararsi, facendosi scudo con l'avambraccio che non contiene organi vitali ed è duro da tagliare, meglio se protetto da un maglione o un giubbotto arrotolato; sapere che chi ha un coltello sicuramente attaccherà col coltello, dando un minor margine di imprevedibilità e facilitando la difesa; sapere che bisogna accettare nella migliore ipotesi di finire tagliati; cercare nei dintorni oggetti per proteggersi, come una sedia, o da lanciare all'aggressore, come una bottiglia, per distrarlo e aver modo di allontanarsi, o anche per contrattaccarlo efficacemente, come un bastone o un manico di scopa. Con un bastone in mano la situazione cambia radicalmente, perché il difensore può colpire prima l'attaccante. E ovviamente, se si ha la possibilità di farlo in sicurezza o in caso disperato, tentare di colpire l'aggressore in organi delicati o vitali (un calcio ai genitali, un colpo alla gola).

L'attacco medio con un coltello si svolge in questo modo: il tuo attaccante ti afferra per il braccio o per i vestiti e, con la mano libera, ti infila il coltello dentro e fuori ripetutamente, come un ago di una macchina da cucire che entra e esce dal tessuto.

Potresti aspettarti di essere pugnalato 10 o 20 volte o anche di più.

Le vittime affermano che spesso le pugnalate non sembravano altro che colpi al corpo, poi hanno visto il sangue uscire dalle ferite e hanno avuto le vertigini per la perdita di sangue.

In uno scenario del genere, devi reagire e reagire violentemente.

Anche se non sei afferrato dall'aggressore, probabilmente verrai tagliato, anche se sei una cintura nera di 88° grado.



E, se il tuo aggressore ha già il coltello fuori, e non hai un'arma a portata di mano - ti prenderà OGNI volta. Pensaci: ogni volta.

Ci sono alcune tattiche di difesa che sono buone, ma non funzioneranno se la tua mente sarà sconvolta al primo taglio o pugnalata, o se sarai super intimidito dalla vista di una grande lama lucida.

In una lotta con i coltelli, la distanza è tua amica e dovresti usare ogni oggetto disponibile per respingere l'aggressore fino a quando non riesci a liberarti.

I coltelli sono in qualche modo persino più mortali delle pistole. È improbabile che tu venga colpito più di una volta da un aggressore con pistola, mentre la maggior parte degli aggressori con coltelli ti pugnalerà più volte. La perdita di sangue da un proiettile, a seconda di dove colpisce, può essere molto inferiore rispetto a 10-20 ferite da taglio profondo.

Nel caso peggiore possibile (es. presi di sorpresa alle spalle, vestiti alla leggera e senza vie di fuga vicine) c'è poco da fare: verrai ferito in modo più o meno grave e forse ucciso.

Io so come usare il coltello per uccidere (non che ci voglia molto eh) e sono piuttosto sicuro ti infilerei la lama un bel po' di volte nel corpo prima che tu possa anche solo capire cosa stia succedendo. Figurati un qualsiasi criminale a cui importa zero di te.

L'unico modo in quella situazione lì è tirare fuori la rabbia primordiale e cavare gli occhi al bastardo o assestargli un colpo alla gola, sempre se tu non sia già a terra in una pozza di sangue…

In una situazione più decente, dove ti accorgi del pericolo puoi scappare, tenere le distanze o impiegare delle contromisure, es. un ombrello può fungere da ottima arma improvvisata, così come una valigetta o borsa, che possono pure fungere da "scudi".

Se poi porti delle "armi" con te ancora meglio, tipo uno spray al peperoncino o torcia in grado di abbagliare un aggressore.

Esistono metodi di resistenza passiva che possono offrire maggiore protezione che il vestiario normale.

Aggiungo una o due cose. Il coltello ha dei vantaggi: estende la portata dell' offensiva, è letale nei combattimenti ravvicinati non rallenta significativamente l'aggressore perché leggero e soprattutto, non richiede una grande maestria per essere usato decentemente. Il coltello viene usato quotidianamente da tutti, per mangiare, in alcune professioni ecc. Inoltre si presta ad una quantità enorme di usi diversi, con molte tattiche e tecniche diverse, anche a seconda delle proprietà del coltello stesso. Pensiamo al solo modo di impugnarlo, le guardie, le varietà di fendenti e combinazioni, pugnalate ecc. Questo significa che se uno scarso nel combattimento corpo a corpo prende in mano in coltello e minaccia una persona anche più esperta, quella esperta deve comunque prestare moltissima attenzione, e non é detto che ne esca illesa, anzi, molto probabilmente ne uscirebbe comunque ferita, anche in modo grave. Ti immagini se il possessore del coltello fosse mediamente capace o addirittura molto abile? Anche nella mia palestra di Wing Chun facciamo delle tecniche di autodifesa, e pure sparring, ma onestamente dubito che molti di noi uscirebbero vivi o illesi da un'aggressione con coltello. E come me, molti hanno praticato anche altre arti marziali. Se addirittura le tecniche di autodifesa che si applicano non sono sperimentate, ma solo simulate, la situazione diventa molto, molto brutta.

Partiamo dal presupposto che il grosso problema per una persona inesperta è la non fluidità nella realizzazione delle tecniche. Un neofita decide che vuole fare una determinata cosa e, nel tentativo di riuscirci, non presta attenzione a tutte le altre possibilità che gli si presentano davanti.
Questo perché è abituato a praticare le tecniche in maniera "scolastica", su un partner che gliele lascia fare.
Nella vita vera (e parlo dentro ad una palestra, fuori da essa il tutto è amplificato) l'avversario capisce subito cosa vuoi fare non permettendotelo e lavorando di conseguenza.

Se hai praticato quelle tecniche in situazioni reali, e il tuo aggressore no, hai qualche possibilita', nelle condizioni giuste. Se hai imparato solo in palestra, un buon istruttore, Sifu nel mio caso, quando ti insegna la prima tecnica ti dice sempre che e' meglio evitare. Se non puoi evitare, meglio evadere, se non puoi evadere, usa quel che trovi, e comunque cerca di evadere.

Il Wing Chun praticato per anni, permette di apprendere tecniche di autodifesa.
Quando le impari e le provi coi compagni, sembrano utili, efficaci e anche piuttosto semplici a volte.

In una situazione reale però non è come in palestra e non è come nei film.
Chi attacca non si para davanti a Noi sguainando il coltello e dicendoci un paio di frasi a effetto da cattivo di strada, prima di tentare un singolo affondo.
Chi ci aggredisce non ci vuole sfidare secondo le regole del bushido.
Non ce ne accorgiamo finché non è troppo tardi o siamo comunque presi alla sprovvista, a meno che il Wing Chun non sia il nostro lavoro o che viviamo in una zona talmente degradata da essere stati aggrediti molte volte.

Diciamo appunto che un coltello in mano a un uomo può equivalere agli artigli di un leopardo, per cui è meglio stare alla larga dall'idea di potersi difendere a mani nude.

Per difendersi con efficacia contro un avversario più grosso servono anni di allenamento fisico, tecnico e psichico specifico. E benché si possa essere bravi in palestra, bisogna anche possedere il sangue freddo in situazioni di stress necessario per combattere con efficacia in una situazione del genere.

In compenso se il tuo addestramento è stato valido ti permette di usare praticamente qualsiasi cosa a portata di mano per riequilibrare la situazione.



giovedì 11 febbraio 2021

Kuji In

 



Rin - La forza della mente e del corpo

Kyo - Direzione dell'energia

To - Armonia con l'universo

Sha - Guarire se stessi o gli altri

Kai - Premonizione del pericolo

Jin - Lettura dei pensieri altrui

Retsu - Padronanza del Tempo e dello Spazio (nel clan Shingan ryù Yagiu è al sesto posto e definisce la padronanza del dolore fisico)

Zai - Controllo sugli elementi della Natura

Zen - Illuminazione

mercoledì 10 febbraio 2021

Quali sono le parti più sicure del corpo su cui ricevere un pugno o un calcio ben assestato?


A parità di livello non si può vincere una partità a scacchi senza perdere alcun pezzo.
In uno scontro fisico limitato a calci e pugni le parti del corpo a cui “si può rinunciare” sono il muscolo pettorale, la spalla ed il gluteo e, più in generale, il lato esterno di braccia e gambe, come ad esempio gli avambracci. Anche in allenamenti di palestra si può scaricare con tecniche di mano all'altezza dei pettorali, ma naturalmente con il costato, il fegato, la milza, il plesso solare o la mandibola bisogna stare invece leggeri.
Coprire il viso con la spalla su una tecnica di pugno è una strategia di protezione molto utilizzata.
Per quanto riguarda i calci i glutei, come nel classico calcio nel sedere, possono assorbire forti urti. Già l'esterno coscia, così tanto usato negli incontri sportivi, accusa molto di più. Per non parlare dei genitali e dell'articolazione del ginocchio che può seriamente danneggiarsi con un calcio potente.
Anche nella difesa da armi da taglio vale la regola della parte esterna degli arti: meglio subire un taglio alla spalla che all'ascella, all'esterno avambraccio che all'interno del polso, all'esterno coscia che un taglio all'altezza della femorale.
È sempre una buona strategia di sopravvivenza deviare i colpi pericolosi verso le zone a cui si può rinunciare.


Quanto scritto si può sintetizzare, nelle arti marziali cinesi, con il detto: 保护内门 Bǎohù nèi mén, “proteggi la porta interna” e trova il suo archetipo nella posizione fetale: chiusura del delicato lato interno, yin, ed esposizione del più coriaceo lato esterno, yang.

martedì 9 febbraio 2021

Perché ogni esperto di arti marziali sente il bisogno di dire che anche scappare via è importante

Rissa nel Catanese, dalle parole pesanti all'uso del coltello ...


Perché è la cosa più intelligente da fare. Se hai modo di fuggire, perché scontrarsi?
Potresti comunque farti male tu, oppure danneggiare l'avversario (e magari avere problemi legali), la fuga è certamente un'opzione migliore.
In anni recenti credo di essermi trovato in situazioni pericolose tre volte.
La prima erano quattro contro uno, sono sfuggito (peraltro rimanendo perfettamente lucido e agendo razionalmente) al pestaggio per un pelo e con difficoltà e non me ne pento. Quattro ubriachi di notte, di che dovrei vergognarmi nell'essere fuggito? Erano in torto marcio, ma che ci avrei guadagnato nel restare e cercare di combattere? Me le sarei prese e basta, senza dimostrare nulla a nessuno se non la mia stupidità a loro.
Un'altra volta saremmo stati due contro uno in nostro favore, ma il tizio era ovviamente strafatto. Magari avremmo "vinto", ma quale sarebbe stato il punto? E magari invece avrebbe messo a segno un pugno e uno di noi ci avrebbe rimesso dei denti. Sono riuscito a calmarlo e ce ne siamo andati pacificamente.
La terza volta è diversa: la fuga non era un'opzione, avevo una persona da proteggere e non potevamo andar via. Sono restato fermo e ho reso ben palese di essere pronto a tutto. Il mio avversario era ovviamente un po' fuori di testa (cocainomane, come avremmo scoperto più avanti) ma quando ha visto che non cedevo qualcosa è scattato ed è finita a tarallucci e vino. Anzi, ci ha offerto delle birre, quando un minuto prima minacciava un pestaggio. Ci è andata bene.
In chiusura: lo scontro è sempre l'ultima spiaggia, se hai modo di evitarlo fallo.


lunedì 8 febbraio 2021

Io dico che ne vale la pena

 

Cari amici del blog,
piano piano state aumentando...non può che farmi piacere...
Spero che questi post servano a qualcuno per migliorare la sua pratica del Wing Chun.
Uno dei lettori di questo blog mi ha messo in guardia, perché "prima o poi qualcuno ti verrà a cercare per tutte le informazioni presenti sul blog". La mia risposta è che il rischio ne vale la pena.
E' solo nel confronto che si può migliorare.
Ho investito tempo e denaro in viaggi per incontrare maestri, alcuni dei quali non sono più tra noi, per avere queste informazioni!
Nessuno di loro mi ha mai chiesto un centesimo, perché la più grande soddisfazione che può avere un insegnante è vedere la continuità e la serietà nello studio della propria materia.
A mia volta non ho alcuna intenzione di di chiedere soldi alla generazione che verrà dopo di me nel Wing Chun e quindi spero che attraverso questo mio piccolo spazio, così come attraverso le lezioni che impartisco, che quest'arte marziale possa essere appannaggio di tutti, senza limiti di età, geografica, di razza o classe sociale.
Non esiste che si debbano pagare centinaia di lezioni private per apprendere un sistema!
Che dire, per il resto? Io continuo a studiare ed a praticare il Wing Chun. Tutto il resto è noia (cantava qualcuno)!