lunedì 15 agosto 2022

Le arti marziali ideali per donne e ragazze


Dipende da quali sono i motivi per cui le “donne e le ragazze” decidano di iniziare a praticare le arti marziali…
Prendendo ad assioma che il motivo sia tenersi in forma, migliorare la percezione del proprio corpo ed apprendere tecniche che potrebbero essere utili in caso di aggressione credo che una delle arti marziali più indicate sia l’Aikido, per una serie di ragioni:
  1. Non prevede percussioni al viso, quindi occhi neri, nasi o zigomi rotti, labbra spaccate (salvo incidenti possibili nelle arti marziali come in qualsiasi altra disciplina sportiva) sono fuori discussione.
  2. Per la sua stessa natura molto tecnica l’Aikido tende a minimizzare l’importanza della differenza di forza fisica e di peso fra aggressore e difensore. Dato che statisticamente le donne sono più leggere e meno muscolose degli uomini, imparare una disciplina essere più piccoli non è necessariamente uno svantaggio potrebbe essere una buona idea.
  3. Gli aikidoisti lavorano molto sull’elasticità e sulla resistenza, meno sul potenziamento muscolare.
  4. Per la sua progressione didattica, chi pratica Aikido impara velocemente a reagire ad una presa o ad uno strattone, mentre ci vogliono molti anni per iniziare a difendersi da percussioni come pugni o calci.
    Nella malaugurata ipotesi di doversi trovare a fronteggiare un aggressore, è molto più probabile che una donna trovi un imbecille che cerca di strattonarla per un polso o per la spalla piuttosto che qualcuno che si metta in guardia e inizi a boxare.


Il mio ragionamento comunque cade se le ragioni che spingono ad avvicinarsi alle arti marziali sono altre: dimagrimento, potenziamento muscolare, agonismo…
Uno può provare a generalizzare, ma bisognerebbe conoscere i dettagli della storia e delle aspettative di ciascun praticante per poter dare consigli!


domenica 14 agosto 2022

Se qualcuno più grande e più forte di te ti attaccasse e la fuga non fosse un'opzione, cosa potresti fare per porre fine al combattimento il più rapidamente possibile

Ovviamente, questi trucchi NON sono da usare su tuo zio ubriaco che si è comportato da stronzo. Sono per cercare di fermare un omone che vuole ucciderti ...
Girati in modo da stare in piedi lateralmente al tuo aggressore, spingi il tuo peso lateralmente verso di lui mentre sollevi il piede più vicino a lui all'altezza del ginocchio e colpisci con il bordo o il tallone di quel piede il suo ginocchio, DURAMENTE, facendo cadere il tuo peso nel calcio.


Puoi anche dar un pestone frontale sullo stesso bersaglio.


Non importa quanto sia grande e forte, danneggerai abbastanza il ginocchio, NON POTRANNO nemmeno alzasti in piedi, è fisicamente impossibile.
Anche un colpo alla trachea può ridimensionare ...



Starei però davvero attento con questo colpo, schiaccia la trachea e il tuo aggressore si strozzerà a morte in modo molto spiacevole e raccapricciante.
Ancora una volta, questo funzionerà anche su uno grosso e forte.


Gli occhi sono vulnerabili, indipendentemente dalle dimensioni,


TUTTE queste sono tecniche che ti consentono di mantenere le distanze [NON VUOI farti prendere da un grosso bruto], danneggeranno qualcuno molto più grande e più forte e potrebbero consentire a una persona più piccola e più debole di scappare.
NON PENSARE che potrai "picchiare" un uomo molto più grande di te, NON pensare che "lo prenderai a calci in culo", negli sport esistono delle classi di combattimento per una ragione.
Non pensarci nemmeno come a una "lotta", pensa "sono stato attaccato, devo scappare".


sabato 13 agosto 2022

La maniera più efficace per difendersi da un'aggressione con arma da taglio

Difesa da coltello: basta sciocchezze. Parlando di sicurezza ...



Analizziamo una possibile aggressione da arma da taglio.
Scenario 1 (il peggiore): aggressore intenzionato ad uccidere, difensore disarmato e impossibilitato alla fuga.
E' l'unico caso in cui tenterei una delle tecniche di disarmo che conosco: morto per morto almeno vendo cara la pelle, sapendo comunque che le probabilità di finire all'ospedale o al camposanto sono altissime.
Scenario 2: aggressore intenzionato ad uccidere, difensore impossibilitato alla fuga ma con qualcosa in mano.
Già la situazione migliora un po', un bastone, uno sgabello, un ombrello, qualcosa di più lungo di un coltello permette di tenere a distanza l'aggressore e ferirlo o spaventarlo prima di finire male. In questo caso cercherei di capire da come lo tiene in mano se ho davanti un esperto o un principiante e tenterei di ferirlo con quello che ho attaccando punti vulnerabili: occhi, gola, tempie… Probabilità di prendersi la coltellata sempre alte.
Scenario 3: difensore con possibilità di fuga.
Se possibile fuggire sempre. Consegnare portafogli, chiavi della macchina, di casa, cellulare, foto della propria sorella, ma cercare di cavarsela evitando l'aggressione. Non ne vale la pena.
Il coltello è un'arma incredibilmente veloce e versatile, può essere usata in spazi stretti senza rischio di venire impacciati. Inoltre un aggressore armato di coltello con grandissima probabilità è abituato ad usarlo, ed è psicologicamente preparato a ferire un'altra persona, vantaggio tattico pazzesco.
Nessun insegnante di Arti Marziali che si rispetti millanterebbe di poter insegnare tecniche affidabili per difendersi a mani nude da una coltellata. Se l'aggressore lo sa usare, il coltello non glielo toglie di mano neanche Bruce Lee.




venerdì 12 agosto 2022

In quanto tempo si impara il Wing Chun Kung Fu?




Questa è una delle domande che sento più spesso e che prima io stesso ho fatto.

"Quanto ci vuole per imparare il Wing Chun"  


Bhe in quanto tempo si possono imparare le Arti Marziali? bella domanda! tutta la vita? nemmeno?
Le Arti Marziali sono come camminare per una strada senza conoscere esattamente la meta.
Più o meno sai che direzione vuoi prendere ma non sai precisamente dove è il punto di arrivo, dove ti fermerai.
La cosa più bella è che quando riesci a decidere quale è il tuo traguardo durante il percorso per raggiungerlo cambierai, crescerai e quel traguardo non andrà più bene … e forse sarà proprio quello il momento in cui lo avrai raggiunto e avrai il doppio della voglia di proseguire.
Molti si lamentano perchè praticano Arti Marziali (spesso Kung Fu) e non riescono a vedere la concreta applicazione di quello che imparano e hanno la percezione di non imparare praticamente nulla.
Bhe io li capisco e forse è anche vero che non imparano nulla, li appoggio.
Credo che abbiano ragione perchè una persona che inizia a prendere confidenza con le Arti Marziali e che le conosce grazie all'idea comune che si ha di queste, non può eseguire forme e tecniche senza capire a cosa servono, siamo occidentali la nostra educazione ci ha forgiato così, io imparo una cosa e so come devo usarla e a cosa mi serve … è lo stesso motivo per il quale tutti quanti a scuola ci chiedevamo a cosa servivano le equazioni di matematica, e molti non le studiavano perchè pensavano non servissero a nulla o comunque non le capivano … eppure grazie a quelle voliamo e costruiamo edifici immensi.
Bhe, forse è il metodo che non funziona perchè queste persone eseguono le forme "copiandole" e senza capire come usarle, ripetono le tecniche come "pappagalli" ma non ne capiscono i principi… insomma non imparano nulla e hanno ragione.
Bisogna andare di pari passo tra teoria e applicazione, principio e tecnica, forma e esercizio, bisogna scolpire la statua grezza e dargli una parvenza di uomo … in quel momento arriva la risposta.
Quando queste persone riescono a cancellare l'idea che hanno delle Arti Marziali e riescono a tastarle, masticarle e iniziano a capirle, in quell'istante in loro cambia il "traguardo" e non correranno più dietro l'obbiettivo "aver imparato le Arti Marziali" ma proseguiranno verso "praticare e migliorare nelle Arti Marziali".
E anche a loro la domanda farà sorridere e si risponderanno: tutta la vita!
Le Arti Marziali sono un percorso in salita e più vai in alto più aumenterà il tuo livello di consapevolezza, più saranno migliorate le tue capacità, più ti sentirai in sintonia con la disciplina che pratichi e la farai tua adattandola a te.
Se non riesci a superare questa fase sarai uno dei tanti che pratica Arti Marziali in un corso qualunque solo perchè va di moda.






giovedì 11 agosto 2022

Le scuole di wing chun sono davvero efficaci



Poche, anzi, direi pochissime. Il 90% delle tecniche che vedo fare nei corsi non serve a niente in uno scontro reale. Quando un predatore ti aggredisce, non rispetta le regole che ci sono in un ambiente controllato come quello di un corso, può utilizzare delle armi e coglierti di sorpresa. La chiave per un addestramento efficace è prima di tutto psicologica: bisogna capire come gestire la paura e le reazioni fisiologiche che essa scatena, poi si potrà parlare di tecniche di combattimento del wing chun.

mercoledì 10 agosto 2022

I principi base del "trapping"

Intrappolare, catturare, fare prigioniero...questo è il senso del verbo inglese to trap. Nel Wing Chun viene utilizzato molto, ovviamente in area anglofona in maniera preponderante, soprattutto per l'uso che ne fece un certo Bruce Lee (sul suo nome originale sarà interessante scrivere qualcosina in seguito)...  

I principi di base del trapping nel Wing Chun sono 5:

1) Afferrare (ad es. Lap Sao o Kam Na Sao) e colpire;
2) Agganciare (ad es. Kau Sao o Huen Got Sao) e colpire. Questo controllo del braccio avversario avviene senza afferrarlo saldamente con le dita (come si fa con il Lap Sao, ad es.). Non a caso il Kau Sao viene tradotto con "mano/braccio che scava";
3) Schiaffeggiare o creare uno shock (ad es. Pak Sao) e colpire;
4) Premere (ad es. Gum Sao) e colpire;
5) Serrare (tutti i movimenti che servono a bloccare l'arto avversario tra il nostro braccio e il corpo) e colpire.

martedì 9 agosto 2022

Jeet Kune Do Storia e Origini

Jeet Kune Do

Questa forma elevata d'Arte Marziale è stata accettata e lodata da tutto il mondo (del settore), ma non fu creata migliaia o centinaia di anni fa ma solo nel 1965, da un uomo esperto e determinato chiamato Bruce Lee.

Il Maestro Bruce Lee inizio da bambino ad intraprendere le Arti Marziali con il Wing Chun, sotto la tutela del gran maestro, scomparso, Yip Man; studi appresi a causa della sua insicurezza personale dovuta al modo di vita dei sobborghi di Hong Kong.
Si appassionò sempre di più in quello che faceva, e si mise a studiare la filosofia delle Arti Marziali, diventando un ricercatore di saggezza, cosa che ben presto lo portò a diventare un pensatore profondo, un praticante di Arti Marziali straordinariamente esperto, un essere umano carismatico ed affascinante.
Non è facile comprendere l'essenza del significato del Jeet Kune Do, ma il suo concetto racchiude l'essenziale, comprensibile a chi puro ricercatore che volge il suo allenamento al miglioramento individuale senza fossilizzarsi su una forma e senza limitarsi a tecniche prestabilite e schemi formalizzati;

Bruce Lee dapprima praticò il Wing Chun come sistema di base, e poi svariati altri sistemi ,dai quali ricavava il meglio, scartando quello che c'era di superfluo e ne fece un sistema personale, con l'intento di recuperare la vera arte.IL JEET KUNE DO è un sistema non classico ma Diretto.
Quest'arte consiste nel semplificare, essere noi stessi; é la realtà'; nel vero senso del termine, senza vincoli, limitazioni, parzializzazioni e complessità'.Il JEET KUNE DO non ha forma, così che possa adottare tutte le forme, e non avendo un stile specifico può adottare ogni stile; si serve di tutti i metodi ma non é condizionato da nessuno di essi.
Esiste libertà' la dove non esiste condizionamento meccanico.il JKD è solo un nome finalizzato al riconoscimento di un pensiero, di una filosofia, di concetti e maniere che si contraddistinguono da qualsiasi Disciplina o Stile…
Il JKD come scopo principale vuole spingere ogni individuo a ricercare se stesso, a comprendere umilmente le proprie limitazioni per poter costruire su di sé un nuovo essere, migliore perché tendente al miglioramento perpetuo dovuto alla consapevolezza dei propri difetti; il JKD ha lo scopo di migliorare ogni individuo attraverso lo studio filosofico e alla ricerca dell'efficacia, non dello studio tecnico elaborato ai fini di un combattimento sportivo.

Con le sue idee diventò ben presto un innovatore di tutte le Arti, e la sua filosofia trovò accoglimento anche presso grandi Maestri americani che fino ad allora seguivano la dottrina del Karate tradizionale.

Una frase di Bruce Lee, mentre spiegava la sua teoria della semplicità per una maggiore efficienza tecnica, dice: "…è come quando uno scultore modella una statua, generalmente non aggiunge dell'argilla continuamente, al contrario, dopo aver formato la struttura base, toglie lentamente l'argilla fintanto che la sua statua riveli le parti essenziali…"
Nell'allenamento del JKD è indispensabile una buona preparazione atletica, iniziando un training leggero, come una corsa e un pò di stretching, per arrivare a migliorare le proprie capacità fisiche con corsa, salti con la corda, flessioni sulle braccia, addominali, e un certo percorso è segnato anche da ore alla settimana con l'ausilio di pesi e attrezzi da palestra per rafforzare la massa muscolare e quindi aumentare, in base all'allenamento definito, la forza esplosiva, ottima spinta per ogni colpo.

Lo spazio e la distanza sono fondamentali nel combattimento, perché delimitano il raggio d'azione del combattente, sia per l'attacco sia per la difesa.
Nel JKD sono state studiate "quattro distanze", proprio per non limitare gli attacchi e la difesa in un'unica posizione:"Kicking range", distanza da calci; è la distanza più lunga da coprire;

"Boxing range", distanza di pugni; distanza ravvicinata che viene coperta dal pugno avanzato (Jab)

"Trapping", distanza base del JKD, dove i due avversari si trovano a distanza molto ravvicinata, cercando di chiudere la distanza e di "intrappolare" l'altro per evitare difesa e contrattacchi;

"Grappling", Combattimento in piedi o al suolo, finalizzato all'immobilizzazione dell'avversario tramite sistemi di proiezioni e leve. In questa fase i due avversari creano un combattimento "corpo a corpo".
Altro punto fondamentale da non sottovalutare mai in nessun tipo di combattimento è la giusta scelta del "tempo": un tempo ritmato e regolare, renderebbe prevedibile ogni attacco, mentre un attacco in tempi spezzati e irregolari diventerebbe più difficile da contrastare poiché più imprevedibile.
In ultima analisi il JEET KUNE DO é più questione di spiritualità e fisico personale altamente sviluppati ,che pura e semplice tecnica
Il J.K.D. ad a che fare con l'intelligenza ed all'addestramento, non con la tecnologia. "Quando sentirai dire che il JEET KUNE DO é diverso da " Questo " o da "Quello ", non ti formalizzare è solo un nome".
Cosi' Bruce Lee terminava li suo libro TAO OF JEET KUNE DO.