giovedì 18 febbraio 2021

Quali sono le differenze tra kung fu, karate, judo e taekwondo?


Il TaeKwonDo. La storia, la filosofia e l'abbigliamento – Pubblisportstore

Allora, se dovessi rispondere esaustivamente, staremmo qui dei giorni. Non perché sia un guru, o un genio, ma perché ci sono molti aspetti che vanno analizzati.
Cercherò di essere sintetico:

Kung fu:
Dal cinese 功夫, "abilità", oppure "uomo che lavora", inteso anche come "abilità che si acquisisce con il lavoro". I Cinesi preferiscono chiamarlo "Wushu", 武术 (wu, guerra e shu, arte, tecnica), ovvero traducibile approssimativamente come "Arte della guerra". E' l'insieme degli innumerevoli stili di arti marziali cinesi. Si dividono in stili del nord e del sud (anche se è una distinzione che va presa cum grano salis) e in stili interni ed esterni. Quest'ultima divisione si fa in merito all'energia che si sprigiona durante l'esercizio di queste discipline. Chi pratica un kung fu di scuola esterna, enfatizzerà l'atletismo e la potenza dei gesti. Chi pratica uno stile interno si focalizzerà sull'energia interna nascosta nel corpo, con movenze morbide e fluide. In alcuni stili si praticano anche sequenze di movimenti preordinati, chiamati taolu. Ora passo ad alcuni esempi di stili famosi di queste due scuole
Il Wushu comprende:
Scuole interne:
Baguazhang, Wing Chun, Taijiquan (Tai Chi)
Scuole esterne:
Shaolin, Fanziquan, Cailifo
Altro stile famoso è l'Hung Gar, potente e stabile (come molti stili del Sud), che però comprende anche posizioni più fluide e che pertanto, ho evitato di inscrivere in una delle due scuole qui sopra. Poi esistono i cosiddetti stili imitativi, che imitano le movenze degli animali, tipo l'huquan (pugilato, stile della tigre), longquan (stile del drago) ecc.
Il Wushu, come insieme di stili marziali diversi, comprende tecniche di braccio, di gambe, proiezioni e chiavi articolari. Altri movimenti sono testate, ginocchiate e gomitate, mani ad artiglio di tigre ecc. Si fa pratica anche con varie armi, spade, coltelli lance ecc. E' chiaro che ogni stile ha aspetti diversi, e ci sono davvero moltissimi stili.
Ci sarebbero molte cose da dire ancora, ma passiamo al karate.

Karate
E' un'arte marziale che si focalizza principalmente sulla percussione (quindi pugni e calci), chiamati genericamente "atemi", e tecniche di mano nuda. Difatti in Giapponese 空手, "mano vuota", da "kara", vuoto e "te", mano. Di solito sono tecniche esplosive e dirompenti, ma alcune scuole di karate incorporano anche movimenti morbidi e fluidi, come vedremo poi. Originaria di Okinawa, è stata sistematizzata dal Giapponese Funakoshi Gichin. Comprende l'esecuzione dei kata (forme di movimenti preordinati), del kumite (combattimento, con vari gradi di libertà motoria) e dei kihon (tecniche fondamentali). Il karate ha vari stili, tra i quali citiamo il famoso Shotokan, il Goju-ryu e il Kyokushin. Il classico "colpo di karate" si chiama "shuto", ma praticamente ogni parte delle mani e dei piedi può essere usata per colpire mortalmente (dita delle mani e piedi, taglio di mani e piedi, tallone e polso ecc.) nei punti vitali del corpo umano. Nel Karate sono presenti anche colpi con ginocchia e gomiti. Ogni stile di karate ha molti kata e tecniche in comune alle altre scuole, ma si differenzia per la diversa filosofia nell'esecuzione delle tecniche o del combattimento. Per esempio il Kyokushin è rinomato come stile "estremo", perché in genere ha allenamenti e Kumite (in questo stile si fa a mani nude e a contatto pieno) molto più "tosti " degli altri stili. Il Goju-ryu si chiama così perché comprende sia tecniche dure (go) che morbide (ju). E così via. L'obiettivo del Karate è incapacitare, o addirittura uccidere, l'avversario con il minor numero di movimenti, di solito uno (un colpo, un morto). Chiaro che in allenamenti e altre situazioni deve essere impiegato con cautela, per questo molti stili di Karate sportivo usano un Kumite a punti, senza contatto o con contatto limitato. Questa sportivizzazione (concettualmente e fisicamente) del karate non sta bene ad alcuni tradizionalisti, difatti si parla di "Karate sportivo" e "Karate tradizionale".

Judo
Il Judo 柔道, via della cedevolezza o gentilezza, è un'arte marziale Giapponese che deriva dal Ju Jutsu Giapponese (vi prego non confondetelo con il Jiu-Jitsu, che è brasiliano ed è un altra arte marziale). I judoka (praticanti di Judo) usano le proiezioni, le leve e le chiavi articolari e gli strangolamenti. Fondamentali anche le tecniche di controllo e le cadute (ukemi). Questo perché si dice che il Ju Jutsu fosse praticato dai samurai, che nei campi di battaglia usavano armature, che quindi non potevano essere colpite efficacemente da colpi di percussione. A livelli elevati si insegnano anche gli atemi, che però costituiscono un repertorio inferiore rispetto a quanto citato sopra. La tattica nel Judo consiste nell'adeguare i propri movimenti e la propria forza a quelle dell'avversario. Ad esempio, se il mio avversario è molto forte e mi tira, io non gli resisterò tirando a mia volta, perché perderei forze e probabilmente perderei lo scontro. Al contrario, quando mi tira forte, con un piccolo sforzo lo posso spingere (seguendo quindi la traiettoria del mio avversario) e far cadere in moltissimi modi, sprecando poca energia ed ottenendo il miglior risultato. In sintesi, minimo sforzo, massimo risultato. Un po' come il Karate, ma declinato in maniera totalmente diversa. Il fondatore del Judo, Kanō Jigorō, è famoso anche per aver inventato il sistema delle cinture (anche se la vicenda da cui è nato questo sistema è nata da un appunto fatto da Funakoshi, amico di Kanō). O meglio, i Giapponesi ne avevano solo due, in passato. La bianca, che via via diventava nera con l'esperienza. Kanō introdusse le altre cinture colorate, per dare il senso di progressione dello spirito e della tecnica del praticante. Ad ogni cintura corrisponde e corrispondeva, un bagaglio di tecniche preciso, che andava ampliandosi via via che aumentava il grado. Per i contatti che intercorrevano tra i maestri di Judo e Karate, anche il Karate assunse questo sistema subito dopo il Judo. Anche il Judo ha dei kata.
Il Judo ha dato vita ad un'altra arte marziale, il Jiu-Jitsu Brasiliano o BJJ, che raccoglie tutte le mosse di lotta a terra del Judo e le sviluppa in tutte le maniere possibili, aggiungendo elementi anche da altre forme di lotta. Il BJJ quindi si è sviluppato autonomamente, con un repertorio di tecniche esclusivo e specialistico della lotta a terra, ma comprende anche delle tecniche di lotta in piedi, sebbene in misura minore rispetto al Judo.

Taekwondo
Il taekwondo 태권도, 跆拳道, (da tae, spezzare con i piedi, kwon, colpire con il pugno e do, via, metodo; traducibile con "arte dei calci e dei pugni") è un'arte marziale coreana, basata principalmente sui calci, ma che include anche tecniche di autodifesa. E' uno sport olimpico (come il Judo), ma è anche un'arte marziale con tratti filosofici e meditativi, come il resto delle discipline qui descritte. E' la sintesi di antiche arti marziali coreane che sono state influenzate dall'influsso di quelle giapponesi. Il taekwondo è a contatto pieno. Nello sparring, per evitare infortuni, data la potenza dei calci eseguiti, si usa un busto e un caschetto (anche se i più esperti possono fare a meno di quest'ultimo). Ha due stili, il tradizionale e lo sportivo. Il tradizionale è il Taekwondo codificato dall'esercito della Repubblica di Corea, che porta con sé la cultura e la filosofia religiosa coreane. Quello sportivo ha due federazioni, l'ITF e la WTF. Queste due federazioni hanno delle differenze tecniche, oltre che diversità nel metodo d'insegnamento e nelle regole di sparring. In genere, sembra che la WTF sia più diffusa tra noi, anche se l'ITF sembra avere più libertà nell'uso di colpi di braccio. Previsti i kata, che si chiamano "pumsae" o "poomsae" (quelli WTF hanno il nome di elementi naturali; quelli ITF sono 24 come le ore di un giorno, poiché la vita dell'uomo paragonata a quella dell'eternità è di un giorno) ed il sistema di cinture.
Ricorriamo a dei classici film per esempi
Kung fu. Stili imitativi della Mantide (Li) e della Tigre (Chan), con qualche altro stile (stile dell'ubriaco).
Michael Jai White ci mostra l'efficacia del Karate:
Compilation di mosse di Judo nei film famosi, tra cui John Wick e JW 2:
Scott Adkins, che ci mostra i suoi calci di Taekwondo (WTF):
Una chicca: Pure lo scarsissimo Yamcha fa uso del Wushu:
La sua mossa tipica in "Dragon Ball" (prima serie) era la "Zanna di Lupo", un mix tra lo stile del leopardo (all'inizio) e della tigre (quando afferra il braccio di Tienshinhan).
Ci sarebbero moltissime altre cose da dire, ma le differenze più comuni tra queste arti marziali sono queste, se non vado errato.


mercoledì 17 febbraio 2021

Si possono imparare le arti marziali da soli?


Risposta breve: no.


Per imparare qualsiasi arte marziale ci vogliono molti anni di pratica sotto la guida di un professionista pronto a limare e correggere tutti quei piccoli errori che un principiante non noterebbe mai.
Ancora più importante: per poter studiare qualsiasi arte marziale serve un compagno con il quale praticare e affinare le tecniche. Da solo finiresti a fare una specie di "danza", deprivata di qualsiasi contenuto marziale. È vero che ci sono molte arti marziali (come il Karate o il Tai Chi) che prevedono forme fatte da soli, ma si tratta di un lavoro di memorizzazione che non può prescindere dalla pratica a coppie.
E' vero che in circolazione si trovano una miriade di libri e video didattici, e questa abbondanza può far cadere nell'errore che potrebbero essere sufficienti per imparare. In realtà i manuali ed i video didattici servono come supporto didattico per chi sta studiando o per chi ha bisogno di un ripasso, non per chi parte da zero.
Un esperto (parlo di almeno 10 anni di pratica alle spalle) può in effetti imparare tecniche nuove dai libri o dai video, ma per farlo servono basi solide (ed una successiva messa in pratica in palestra di quanto visto). Libri e video sono un po' come delle ricette di cucina: un pasticcere professionista può fare una buona torta anche partendo da una ricetta del tutto nuova, ma deve avere solide basi tecniche per poterci riuscire. Di certo non proveresti a fare una torta come questa senza sapere neanche tenere un mestolo in mano!


Se vuoi avvicinarti alle arti marziali cerca un buon dojo ed un bravo maestro: è l'unica opzione. Quando sarai esperto, allora potrai trovare una tua strada da autodidatta, ma dopo aver costruito delle solide fondamenta su cui costruire.


martedì 16 febbraio 2021

Medicina tradizionale cinese

Risultati immagini per Medicina tradizionale cinese

La medicina cinese è annoverata tra le medicine non convenzionali e si ritiene costituisca il più antico sistema medico conosciuto. Essa è un sistema medico complesso, la cui versione più diffusa è il modello della medicina tradizionale cinese (MTC) , la cui fondazione risale all'epoca di Mao. Quando invece si parla di medicina classica cinese (MCC) si fa riferimento ai modelli medici più antichi.


Storia

Introduzione

La medicina cinese si basa ovviamente su una sua lingua ed una sua cultura. Le distanze tra la medicina cinese e la medicina occidentale sono prima di tutto distanze tra ambiti di pensiero più vasti, differenze nella concezione della natura e del suo rapporto con l'uomo, ma ancora più profondamente differenze tra modi di sistematizzare il mondo e di pensarne i problemi. Se le domande che ci si pongono sono diverse, non deve sorprendere che le risposte siano molto differenti e difficilmente comparabili. Chi legge per la prima volta testi di medicina cinese ha difficoltà a capire quale posto abbiano nel mondo del reale termini come Qi, Yin e yang, Meridiani, 5 fasi, ecc.
Questo problema è acuito dalle cattive traduzioni di questi termini apparse in occidente, le quali hanno legato la Medicina cinese all'ambito New Age (Qi letto come "forza vitale" è un classico esempio) e che invece le è sommamente alieno. Per superare questo ostacolo è necessario sforzarsi di andare oltre l'aspetto strano e antiquato dei termini, per analizzare invece le relazioni che li legano e imparare ad apprezzare la struttura della teoria.
Un altro problema è rappresentato dalle "letture" occidentali della medicina cinese, spesso polarizzate (anche se negli ultimi anni le cose sono molto migliorate) verso una denuncia acritica e disinformata, che rende la medicina cinese un fenomeno antiscientifico ed ingenuo; oppure verso un'apologia totale e misticheggiante, che considera la medicina cinese salvifica, la medicina perfetta, il sistema onnicomprensivo.
Entrambi questi approcci non rendono ragione della realtà multiforme del fenomeno: il risultato di centinaia di anni di discussioni e critiche, analisi, sperimentazioni e, tentativi di approfondimenti filosofici, hanno contribuito affinché, con detti impegni, fosse possibile superare la crisi dell'incontro avvenuto con la medicina classica cinese, risultando questi, la base principale per una vasta parte della popolazione mondiale.
D'altro canto, questo sistema è figlio della sua cultura, è un prodotto umano, una sistematizzazione che non risponde solo al "dato" ma anche agli indirizzi teorici e al profilo filosofico nel quale è nata, e ne sconta limitazioni e rigidezze. Solo attraverso un approccio storico, che valuti quindi la medicina cinese nell'insieme del suo sviluppo e delle sue relazioni e non solo nel prodotto finale, si può rendere giustizia a un sistema veramente affascinante anche solo come avventura intellettuale.
Si può citare a questo proposito l'opinione di uno dei più importanti storici della scienza cinese (Nathan Sivin, 1968): la tradizione cinese è certamente scienza, secondo qualsiasi definizione che non sia completamente campanilistica, ma eccetto che a quel livello che la rende scienza, i suoi obiettivi divergono in maniera così costante dai nostri che qualsiasi similitudine diventa gratuita.



Alcune differenze importanti

Per capire la medicina cinese occorre prima di tutto comprendere alcune differenze sostanziali tra le concezioni occidentali e quelle della tradizione cinese, almeno per quanto riguarda l'ambito della medicina.
Il Corpo
Secondo i cinesi il corpo è l'universo in miniatura ed è allo stesso tempo uno specchio dell'ordine sociale; infatti la simbologia usata nel dialogo dell'Imperatore Giallo con il suo consigliere (il testo fondamentale della medicina cinese) è la stessa usata per descrivere l'Impero.
Il sistema viene descritto in termini di uffici nella burocrazia centrale del corpo, non in termini anatomici. Gli organi sono meri correlati del sistema di funzioni.
Anche nel caso della medicina, il corpo viene costruito in maniere completamente diverse. Per tradurre il termine greco per corpo - sarkos - un termine che denota chiaramente il fisico (soma, erroneamente tradotto con corpo fisico, indica invece "l'idea del corpo"), ci troviamo di fronte a quattro termini: shen, t'i, ch'u e hsing. Di questi i primi tre (shen, t'i e ch'u) hanno una denotazione più ampia (denotano o implicano il concetto di personalità o persona), mentre il quarto, hsing ("forma") era usato raramente. Secondo Sivin (1995) il corpo cinese è "composto soprattutto da ossa e carne vagamente definita e attraversata da tratti circolatori"; questi tratti collegano degli "insiemi di funzioni", i cosiddetti organi, per cui si può dire, con Unschuld (1993) che la patologia cinese è funzionale. Come si legge sul Classico dell'Imperatore Giallo: "Il soggetto del discorso... è il flusso libero ed il movimento centrifugo e centripeto del qi divino (shen qi). Non sono pelle, carne, tendini ed ossa" (Larre, Rochat de La Vallée 1994). L'etica buddhista, con la sua idea di sacralità del corpo, ad un certo punto si innesta sulla filosofia confuciana e contribuisce a rendere il corpo cinese un tutto indiviso, per studiare il quale il medico deve osservare le funzioni, l'equilibrio delle sostanze. Un corpo dissezionato non è di alcun interesse per il terapeuta, ed è significativo che nella medicina cinese l'immagine tipica usata per descrivere la morte imminente sia quella di una separazione tra yin e yang.



Appunti di storia della medicina cinese

1. Dinastia Xia e Shang (2100-1100 a.C.). Medicina ancestrale.
  • Medicina e atti guaritivi dominati da culto per gli antenati e dalla divinazione.
  • Causa principale di malattia è il dispiacere/disappunto degli antenati.
  • La forma principale di diagnosi è la divinazione, e la forma principale di terapia consiste nell'ingraziarsi gli antenati.
  • La prima testimonianza scritta di fitoterapia risale al XXI secolo a.C.
2. Dinastia Zhou e Periodo delle primavere e degli autunni (1100-476 a.C.). Medicina demoniaca.
  • Medicina dominata da sciamanesimo e demonologia.
  • Causa principale di malattia è l'attacco demoniaco.
  • La forma principale di diagnosi è la divinazione e la forma di terapia più importante è l'esorcismo dei demoni. Alla fine di questo periodo, però, appaiono le principali teorie che caratterizzeranno poi la storia della medicina cinese, e iniziano ad essere usate terapie a base di piante e l'agopuntura.
  • Molte registrazioni di prescrizioni fitoterapiche su ossa e strisce di bambù
3. Periodo dei regni combattenti (476-221 a.C.). In questo periodo emergono tutte le teorie principali della medicina cinese: yin-yang, wu-hsing (5 fasi), 5 sapori, 5 colori, il sistema delle corrispondenze, Qi, diagnosi del polso, i canali o meridiani, punti di agopuntura. Questi concetti non diventano parte di un sistema organico ed integrato se non dopo il 300 a.C. Tra il III e il II secolo a.C. essi iniziano ad essere usati insieme secondo una dottrina cosmologica matura, per ragioni in parte arbitrarie ed in parte utilitaristiche. Il qi è un concetto abbastanza vasto e di grande applicabilità, yin-yang rappresenta una categorizzazione in base due molto adattabile, come pure le wu-hsing.
Il ruolo del medico e dello sciamano si separano.
Si sviluppano le Sei Scuole Filosofiche:
  • Scuola Dao
  • Scuola Yin-yang (Naturalista)
  • Scuola Confuciana
  • Scuola Mohista
  • Scuola Legalista
  • Scuola dei Nomi
Uso empirico delle piante. Le teorie dello Yin-Yang e delle 5 Fasi si sono sviluppate, ma non sono ancora state applicate alla fitoterapia.

4. Dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) Con il I secolo a.C. yin-yang e wu-hsing divengono vere e proprie categorie del qi, usate per declinarlo; esso stesso viene ad essere definito in maniera più chiara: materia, materia trasformativa, materia di qualche tipo che incorpora vitalità (a differenza degli elementi greci che sono solo materiali).
Shen Nong Ben Cao (300 a.C.-100 d.C.).
  • Comprende 366 piante divise in tre categorie:
1.Piante Comandanti (120)
2.Piante Ministro (120)
3.Piante Assistente o Messaggero (126)
  • Elenca combinazioni di piante e controindicazioni
  • Menziona i 5 sapori e le 4 energie
  • Descrive preparazioni galeniche
  • Parla di dosaggi
  • Consiglia l'uso di piante calde per problemi freddi e di piante fredde per problemi caldi
  • Parla delle modalità e tempo di somministrazione
  • Parla del trattamento di varie malattie.
Ma Wang Dui - Prescrizioni per i 52 malesseri (circa 100 a.C.)
  • Descrive 247 piante, le preparazioni galeniche, l'uso empirico delle piante stesse
Shang Han Lun - Discussione sulle malattie causate dal freddo (circa 200 d.C.)
  • Primo manuale clinico cinese, caposaldo della storia della medicina.
  • Stabilisce l'identificazione degli schemi dell'organismo
  • Parla delle malattie da freddo, ma comprende molte prescrizioni anche per patologie da caldo. Ancora in uso a tutt'oggi.
5. Dinastie del Nord e del Sud (420-581) Shen Nong Ben Cao Jing (circa 500 d.C.)
  • Per la prima volta vengono classificate le piante a seconda del tipo di malattia.
6. Dinastia Tang (618-907) Il Buddhismo arriva in Cina ed influenza la medicina cinese. Vengono fondate scuole di medicina cinese; la fitoterapia viene sistematizzata. Prodotta la prima Farmacopea Ufficiale, anche se non legalmente vincolante.
Qian Jin Yao Fang di Sun Simiao.
  • Contiene 232 prescrizioni e tratta di malattie febbrili, ginecologia e pediatria.
  • Contiene una quantità di indicazioni su igiene, ginnastica, ecc.
  • Descrive, diagnostica e tratta efficacemente il gozzo, legandolo correttamente alla vita in montagna, e prescrive alghe, fucus e tiroide di pecora.
7. Dinastia Song. Si sviluppa la scuola dello Yin Nutriente. In questo periodo il sapere empirico sulle piante si unisce alla teoria delle corrispondenze sistematiche, Yin-yang, 5 fasi ecc.
Zhen Zhu Nang. Contiene per la prima volta lo schema teorico completo della fitoterapia: 4 energie, 5 sapori, yin-yang, 5 fasi, movimenti delle piante ascendenti e discendenti, meridiani di entrata, tonificazione o sedazione.

8. Dinastia Ming. Nasce la teoria sulle malattie da caldo, che si separa dalla teoria dello Shang Han Lun, perché le malattie calde si differenziano dalle fredde per tre ragioni:
1. sono causate da un tipo di fattore patogenico perverso molto forte ed infettivo
2. il fattore patogenico entra dalla bocca e dal naso
3. il trattamento principale è la dispersione con piante fredde

9. Dinastia Qing. Sviluppi ulteriori della teoria delle malattie calde. Dal 1840 introduzione della medicina occidentale e graduale perdita di importanza di quella cinese.
Rielaborata e aggiornata, la medicina tradizionale viene insegnata nelle università cinesi e praticata negli ospedali accanto alla medicina convenzionale.
Alla base della MTC vi sono tre principi fondamentali:
  • l'uomo è ciò che c'è di più importante e il suo valore supera tutto il resto; questo sottolinea l'importanza dell'etica professionale,
  • la prevenzione: gli sforzi devono mantenere una buona salute attraverso la cura dell'alimentazione,
  • l'ambiente sociale e naturale, come il corpo e lo spirito umano, formano un tutt'uno, si influenzano a vicenda, sono connessi tra loro e interdipendenti.
Cinque sono gli strumenti di diagnosi e terapia delle MTC:
  • la diagnostica energetica, un sistema di esame del paziente che usa come punti diagnostici, polsi, occhi, cute, lingua e altri simili.
  • la farmacologia cinese, che utilizza piante, minerali e animali in diverso modo da quello della medicina convenzionale.
  • l'agopuntura: attraverso l'introduzione di sottili aghi in particolari punti dei meridiani, dove scorre l'energia;
  • il massaggio: si può agire sul sistema tendino-muscolare, osteo-articolare, dei meridiani e dei singoli punti di agopuntura.
  • la ginnastica medica: il paziente esegue esercizi, sia lenti che vigorosi, coordinati ad una corretta respirazione.

Sono inoltre previste tecniche complementari, tra cui:
  • la moxibustione è ottenuta stimolando i punti di agopuntura col calore di un cannello di erbe (generalmente artemisia) infiammato chiamato moxa.
  • la coppettazione: sulla pelle del paziente vengono applicate delle 'coppette', dopo che l'aria al loro interno è stata riscaldata; in questo modo si crea una pressione negativa che solleva la cute come una ventosa.
Oggi esistono molti nuovi approcci alla MTC, che vanno dalla stimolazione elettrica o laser, all'integrazione con altre terapie alternative come la fitoterapia e l'omeopatia, osteopatia, yoga, shiatsu.




Basi della terapia della medicina tradizionale cinese

La teoria della medicina cinese utilizza le categorie di Yin e yang e quelle delle cinque fasi, per catalogare e sistematizzare i dati ottenuti tramite l'osservazione del paziente, e per individuare il rimedio più indicato per lo schema di disarmonia osservata nella persona. Il concetto di "corrispondenza sistematica" è alla base di tutta la medicina cinese.
Il primo concetto da esaminare è quello della coppia di opposti complementari, yin e yang, usato come categoria fondamentale. La medicina cinese individua quindi nell'uomo le cosiddette Sostanze Fondamentali (Qi, Sangue, ecc.) che devono essere viste come enti funzionali piuttosto che come vere sostanze, e che vengono distinte in gradi di yin o yang; gli Zang-Fu, o Organi, che si dividono in Organi yin e Organi yang. Anche gli Organi devono essere visti come insiemi di funzioni piuttosto che come organi materiali. Organi e Sostanze Fondamentali sono in mutua relazione, nel senso che gli organi yin operano, trasformano, raccolgono, immagazzinano e fanno circolare le sostanze, e le sostanze yang sostengono, nutrono, difendono, lubrificano gli organi.
Quando il medico cinese si mette di fronte ad un paziente, ed opera con i quattro metodi di osservazione, egli cerca di inserire l'insieme dei segni e sintomi in un quadro sempre più dettagliato, che inizia con una distinzione tra categorie grossolane (yin/yang, interno/esterno, caldo/freddo, ecc.), per poi operare delle distinzioni sempre più fini, basate sempre sulla dinamica yin/yang e correlate alle cinque fasi, alle 5 coppie di organi e alle 5 sostanze fondamentali, e alle 6 influenze patogeniche esterne. Dato che tutto l'universo può essere categorizzato secondo questa doppia rubrica 2/5, anche le piante medicinali possono essere descritte in questo modo. Una volta individuata la disarmonia e descritta in termini di categorie si utilizzeranno quelle piante o quelle formule che si accoppiano in maniera allopatica alla disarmonia, cioè contrastando la natura della disarmonia.
Un buon equilibrio energetico Yin-Yang garantisce armonia e benessere psicofisico; qualsiasi alterazione nella distribuzione del Qi comporta un indebolimento delle capacità difensive e l'insorgere di una patologia. L'equilibrio energetico può essere aggredito da diversi fattori esterni (i fenomeni climatici stagionali, le epidemie, i traumi, le punture e i morsi di animali) o interni (gli squilibri emotivi, gli errori alimentari e le cattive abitudini di vita). La cura di ogni malattia si basa sul riequilibrio energetico Yin-Yang attraverso diverse tecniche terapeutiche, dietetica, farmacopea, massaggio, bagni, esercizi terapeutici (Qi Gong e Tai Chi Chuan, combinazione di movimento ed energia), tecniche di rilassamento e meditazione, discipline che tendono alla conservazione di uno stato di buona salute. Solo dopo l'insorgere della malattia si arriva all'uso di tecniche come l'agopuntura e la moxibustione. La farmacopea cinese si avvale di migliaia di sostanze minerali, animali e vegetali, in pillole, polveri, decotti, frizioni, unguenti. La dietetica è il principale fattore di mantenimento della salute e di prevenzione, si basa sull'evitare eccessi alimentari e tramite l'assunzione degli alimenti in base alle stagioni, una masticazione lenta e lunga, la combinazione dei sapori, un'adeguata integrazione di liquidi lontano dai pasti.
I principali organi sono relazionati a cinque sapori fondamentali (Acido, Amaro, Dolce, Piccante, Salato) che ne stimolano la funzionalità. Ogni alterazione energetica di Yin-Yang, viene ripristinata attraverso la scelta di determinati alimenti. Sia il corpo sia la psiche vivono con la stessa energia, non vi può quindi essere scissione tra malattie fisiche e mentali, perché entrambe sono sintomo di uno squilibrio energetico. Qualsiasi terapia influenza in sinergia corpo e mente, da qui il vasto utilizzo della MTC in entrambi i campi.
La più singolare tra le pratiche legate alla medicina tradizionale cinese è l'agopuntura che agisce sulla complicata rete dei meridiani e consiste nell'applicazione di sottili aghi sulla superficie cutanea in corrispondenza di precisi punti, per stimolare il flusso energetico dove vi è un blocco, un ristagno, una carenza.
Un'altra pratica comune e in associazione all'agopuntura è la moxibustione, che stimola tramite il calore gli stessi punti utilizzati in agopuntura, grazie all'utilizzo di piccoli sigari ottenuti da foglie di artemisia essiccate e opportunamente accesi.
Anche il massaggio cinese (tuina) prevede la stimolazione, mediante tecniche di manipolazione, dei meridiani per ristabilire l'equilibrio della circolazione energetica all'interno del corpo, tonificando il flusso energetico nei meridiani in cui è deficitario e disperdendolo in quelli in cui il flusso è eccessivo.


Yin e Yang nella medicina cinese


Simbolo dello Yin-yang o Taijitu (太极图)



La filosofia taoista della Cina vede l'intero cosmo quale manifestazione del Tao, o principio fondamentale centro, motore e scopo di ogni elemento, onnipresente ma impercettibile e indefinibile. Il Tao viene, tra le altre cose, raffigurato anche come una sfera divisa in due identiche metà sinusoidali intersecate l'una nell'altra, una di colore bianco e una di colore nero con al loro interno un piccolo seme del colore opposto, che rappresentano lo yin e lo yang. È la raffigurazione del principio della creazione da cui tutto nasce. Ogni espressione della natura ed ogni essere vivente sono emanazioni del Tao, che si manifesta attraverso una forza di trasformazione: il Qi ("chi", pronuncia italiana "ci", con la C dolce), soffio vitale, vibrazione vitale dell'universo presente in ogni manifestazione della natura e nell'uomo, ed espressione dell'attività dinamica di due polarità primordiali opposte ma complementari dette yin e yang. La metà di colore nero, con il seme bianco al suo interno è lo Yin che rappresenta l'aspetto femminile, negativo, ricettivo, interno, freddo, oscuro di ogni fenomeno; la metà bianca con il seme nero rappresenta il principio opposto e complementare, è lo Yang che rappresenta l'aspetto maschile, positivo, creativo, esterno, caldo e luminoso. Le due polarità non sono entità materiali, non esistono singolarmente e si completano vicendevolmente.
Yin e Yang
  1. Tutte le cose hanno due aspetti yin e yang
  2. Ogni aspetto può essere a sua volta diviso in due parti yin e yang
  3. Yin e yang si creano vicendevolmente
  4. Yin e yang si controllano vicendevolmente
  5. Yin e yang si trasformano l'uno nell'altro
Yin Yang
Condensato Espanso
Scuro Chiaro
Femminile Maschile
Freddo Caldo
Negativo Positivo
Umido Secco
Riposo Movimento
Chiuso Aperto
Energetico Fisico
Spirituale Materiale
Trasformazione Nutrimento



La medicina cinese e i 5 movimenti

L'universo è visto come descrivibile o rubricabile secondo le cinque fasi, o movimenti primordiali, dette wuxing, fasi dinamiche impegnate in una trasformazione ciclica; studiando i cinque movimenti si vede come ogni elemento è associato a una fase diversa, a una stagione, ad un colore, ad un organo e a funzioni del corpo umano, ad un'emozione. La rappresentazione grafica di queste cinque fasi è circolare come tipico della simbologia del tao:
  • il legno, in associazione al colore verde, simbolo della vegetazione della terra e che si risveglia in primavera, stagione yang.
  • Il fuoco comprende ciò che brucia e si alza: associato al rosso e all'estate, con la sua mobilità, la luminosità e il calore è l'espressione dello yang per eccellenza.
  • la terra per seminare, crescere, maturare; simbolo della fine dell'estate ed espressione della polarità yin.
  • il metallo, rigido e indeformabile, rappresenta la durezza e la fissazione, ma anche l'autunno (espressioni dell'yin).
  • l'acqua scende, ristagna, si insinua in ogni dove, attirata verso il basso e l'oscurità: rappresenta il massimo dello Yin, il suo colore è il nero e la stagione che la esprime è l'inverno.
Le cinque fasi o movimenti non sono passive, ma dinamiche che attuano una trasformazione ciclica che si alterna a fasi di "generazione" e "distruzione": ogni elemento origina dal precedente e origina il seguente. Il legno genera il fuoco, dalle cui ceneri si genera la terra, dalla quale viene estratto il metallo, il quale nel processo di liquefazione genera l'acqua, che a sua volta dà origine al legno degli alberi; ciclo ininterrotto di generazione e trasformazione di ogni cosa della natura.
Si associa ad ogni fase una parte del corpo umano: il legno al fegato, il fuoco al cuore, la terra alla milza e pancreas, il metallo ai polmoni, l'acqua ai reni.
Vi è un secondo ciclo che spiega la funzione di controllo di ogni fase sulla successiva.
Il medico cinese deve considerare tale interdipendenza tra organi e funzioni del corpo, emozioni, situazioni climatiche e stagionali per poter comprendere i meccanismi tramite cui influenzare e incrementare le funzioni vitali.



Medicina cinese e meridiani

Nell'uomo il Qi scorre incessantemente attraverso linee di scorrimento invisibili, i meridiani, che presiedono alla circolazione dell'energia nel corpo umano. Vi sono 12 meridiani principali (jingmai), 8 meridiani curiosi (qijingmai), 15 meridiani longitudinali (bieluomai), 12 meridiani trasversali (luomai), 12 meridiani distinti (jingbiemai), 12 meridiani tendino-muscolari (jingjinmai) e 12 zone cutanee (pibu). I meridiani costituiscono e garantiscono l'unione uomo – cosmo.


L'anatomia secondo la medicina cinese

Secondo l'anatomia cinese, il corpo umano è strutturato in cinque organi pieni (zang): Cuore (xin), Polmoni (fei), Reni (shen), Milza-Pancreas (pi), Fegato (gan) e cinque visceri cavi (fu): Intestino crasso (dachang), Stomaco (wei), Intestino tenue (xiaochang), Vescica (pangguang), Cistifellea (dan); ad essi va aggiunta una funzione yin a cui soggiace il cuore, detta "ministro del cuore" o pericardio (nota anche come "circolo sessuale"); e un'ultima funzione metabolica, denominata "Triplice Riscaldatore" (sanjiao), situata all'altezza dello stomaco, considerato il sesto viscere, che non ha una sua struttura anatomica, ma è un viscere/funzione, in rapporto con gli altri che sono sotto la sua direzione/protezione.
Organi (Yin) e visceri (Yang) sono tra loro dipendenti e complementari: ciascuno di essi rappresenta un "insieme energetico" e ricopre funzioni specifiche.
Gli Organi (Zang-Fu)
Organi yin
  • il Cuore e Pericardio: "il Cuore comanda il Sangue e lo Shen. Inoltre è la casa dello Shen". "Il Cuore si apre nella lingua; la sua luminosità si mostra nel viso". È sede dello spirito vitale (Shen), comprende l'apparato cardiovascolare, permette all'individuo di essere cosciente di sé e di determinare il suo posto nell'universo determinando i corretti andamenti esistenziali;
  • I Polmoni: "I Polmoni comandano al qi." "I Polmoni muovono e regolano i canali dell'acqua". "I Polmoni comandano la superficie del corpo". "I Polmoni si aprono nel naso". I Polmoni governano l'insieme del sistema respiratorio, naso, trachea e bronchi, e la funzione cutanea (epidermide e peli corporei), sono artefici della capacità introspettiva. È sede dell'anima corporea (Po);
  • il Fegato: "Il Fegato comanda il flusso e la distribuzione". "Il fegato immagazzina il Sangue". "Il fegato comanda i tendini e si manifesta nelle unghie". "Il fegato si apre negli occhi". È sede dell'anima eterea (Hun), sovraintende alle implicazioni metaboliche e vascolari della ghiandola, determina nell'individuo la capacità decisionale e strategica;
  • la Milza: La Milza comanda le trasformazioni ed il trasporto". "La Milza comanda il movimento ascendente di ciò che è puro". "La Milza governa il Sangue". "La Milza comanda muscoli, carne e i quattro arti". "La Milza si apre nella bocca". È sede del pensiero (Yi), determina la capacità cogitativa e memorizzatrice e guida anche le funzioni pancreatiche e il sistema linfatico;
  • I Reni: "i Reni immagazzinano lo Jing (l'Essenza)". "I Reni comandano l'Acqua". "I Reni comandano le ossa". "I Reni producono il midollo". (I Reni immagazzinano lo Jing >>> lo Jing produce il midollo e di conseguenza l'encefalo >>> il midollo crea e sostiene le ossa). Sono la sede dello Zhi, della volontà, del vigore fisico e del centro genitale, regola la funzione urinaria e quella endocrina delle ghiandole surrenali e delle gonadi;
  • il Triplice Riscaldatore è in rapporto con gli altri organi e visceri, che agiscono sotto la sua protezione e direzione.
Il continuo e stretto legame di interdipendenza tra organi e visceri viene assicurato dall'energia che circola attraverso i meridiani e si distribuisce nel corpo secondo cicli definiti, dagli organi pieni ai visceri cavi, parte dalla periferia e parte dall'interno; lungo il tragitto dei meridiani emergono sulla superficie della pelle centinaia di punti particolari, ognuno in relazione diretta con un insieme di cellule, una funzione del corpo, un organo o un'emozione, e che possono essere stimolati con l'agopuntura.

Le "Sostanze fondamentali" nella MTC

Qi

Questa parola di difficile traduzione, è preferibile lasciarla non tradotta, per evitare fastidiosi riduzionismi come nel caso di "Forza Vitale" o "Energia", parole e concetti assolutamente occidentali. Ted Kaptchuk tenta comunque una descrizione e parla di "materia sul punto di diventare energia ed energia sul punto di materializzarsi". L'ideogramma di Qi deriva dal disegno del vapore che si alza al di sopra di una pentola contenente riso, un ideogramma che contiene l'idea di movimento (centrale per la comprensione del qi) ma anche della materia (è il movimento di vapore, e si alza da una pentola di riso). Una discussione tra Larre e La Valle: "in generale, è il modo in cui si svolge l'esistenza degli esseri nella sua composizione yin/yang. In particolare, è ciò che assicura i movimenti dell'animazione fisica e psichica. I soffi, senza forma, producono, animano e mantengono ogni forma. Essi traggono forza e rinnovamento dal lavoro che si effettua (grazie a loro) sulle sostanze trasformabili. Tutto si compie grazie ai soffi. Non è la quantità dei soffi a determinare la salute, ma è l'armoniosa distribuzione di tutti i costituenti che si portano là dove sono richiesti. Le circolazioni, gli scambi, le trasmissioni, le trasformazioni dei liquidi in vapori e dei vapori in liquidi, da alimenti in essenze e da essenze in soffi, il mantenimento di una dolce temperatura, il rispetto dei ritmi e dei cicli, le aperture e le chiusure degli innumerevoli orifizi e porte dell'essere; tutti i movimenti e le trasformazioni che producono e sostengono la vita… si compiono grazie ai soffi."
Il Qi si origina nella Milza e nei Polmoni, e attraverso il Fegato è utilizzato dall'organismo per le varie funzioni.
I classici descrivono così le funzioni del qi:
  • È fonte di ogni movimento e accompagna ogni movimento (movimento inteso in senso universale e generale, sia movimento inorganico che organico)
  • Protegge il corpo (si dice che se il corpo si ammala deve esserci una deficienza di qi)
  • Fonte di trasformazioni armoniose nel corpo (il qi presiede alle trasformazioni del cibo, dell'acqua e dell'aria in Sostanze Fondamentali; anche questo può essere visto come una forma di movimento)
  • Governa il "trattenimento" delle Sostanze e degli Organi
  • Scalda il corpo (il calore come fondamento della vita e come movimento)
  • È una Sostanza Yang.
Il Qi si suddivide in:
  • YUAN QI (Qi ancestrale)
  • GU QI (Qi Alimentare)
  • ZONG QI (pettorale)
  • ZHEN QI (Qi Vero)
  • YING QI (nutritivo)
  • WEI QI (difesa)
  • ZHONG QI (centrale)
  • ZHENG QI (corretto)
L'unione di ogni forma genera il qi corretto (zhenqi) che fluisce nei meridiani (jingluo)
Ogni uomo, alla nascita, è dotato di un patrimonio energetico ereditario, il Qi ancestrale (Jing Qi), trasmesso dai genitori e fonte di ogni vitalità. È una forza non modificabile né rinnovabile e, una volta esaurita, l'individuo muore: ha quindi necessità di protezione.
Accanto al Qi originario ci sono anche due energie fondamentali assimilabili dall'ambiente esterno: l'energia respiratoria, assorbita tramite l'ossigeno presente nell'aria (Zhong Qi), e l'energia alimentare (Gu Qi), ricavata dal cibo consumato. Queste due forme di energia sono continuamente reintegrabili; per il mantenimento della salute è quindi indispensabile prestare attenzione alla qualità dell'alimentazione e allo svolgimento di esercizi respiratori.
Il qi alimentare (Gu Qi) si trasmette all'uomo durante l'assimilazione, si evidenzia:
  • nel potere vitale derivato dalla terra, dall'acqua, dal sole (o jing), (poco resistente nel tempo),
  • nel sapore (wei), i sapori sono cinque più due accessori e sono divisi in sapori yang e yin, quelli yang hanno la capacità di velocizzare, esteriorizzare e far salire l'energia, quelli yin generano l'opposto. Ogni sapore è legato ad uno dei 5 elementi: al xin il sapore acre, al suan quello acido, al gan il dolce, il ku l'amaro, lo xian il salato;
  • nella natura, agisce sul dinamismo energetico dell'individuo; le nature sono cinque e divise in yang, calde e tiepide (con capacità ipertoniche ed acceleranti), e yin, fredde o fresche (con capacità opposte), vi è anche una natura neutra con capacità armonizzante, inerte e tonificante;
  • nella tendenza, cioè la capacità di indurre le proprie peculiarità energetiche nelle quattro direzioni: alto, basso, esterno e interno; l'innalzamento, porta le caratteristiche dell'elemento nelle parti superiori del corpo, l'abbassamento, le porta nelle parti inferiori, un alimento interiorizzante porta le sue caratteristiche all'interno, quello esteriorizzante le porta alla cute;
  • la quinta caratteristica è il tropismo per i canali energetici, la capacità di un alimento a dirigere le sue energie verso uno o più meridiani, in tal modo si possono scegliere gli alimenti in funzione a determinati effetti energetici;
  • nell'odore;
  • nel colore.
Oltre al qi originario esistono due energie dell'ambiente esterno: l'energia respiratoria, assunta sotto forma di ossigeno, l'energia alimentare, assunta dagli alimenti, entrambe sono reintegrabili.


Xue ("Sangue")
Il Sangue cinese non coincide con il sangue in senso stretto, anche se ne condivide delle funzioni. Circola mantenendo, nutrendo e umidificando il corpo (insieme ai Fluidi), attraverso vasi e meridiani. È prodotto da Milza e Rene, è veicolato dal cuore e custodisce il feto.
È una Sostanza Yin



Jing ("Essenza")
Sostanza di importanza fondamentale, nel senso proprio della parola, perché sottende la vita organica ed è fonte di cambiamento organico; una sua specie viene trasmessa ad ogni persona dai propri genitori, e regola il successivo svilupparsi della persona. Lo Jing sostiene e nutre, sta alla base della riproduzione, della crescita e dello sviluppo, e le malattie di tipo congenito vengono pensate come dovute a deficienze dello Jing. Viene associato al movimento tipicamente organico. È meno attivo, quindi più yin, del qi, ma più attivo, quindi più yang, dello xue.

Shen ("Spirito")
Sostanza tipica della vita umana, della coscienza, del movimento sia fisico che mentale. È una sostanza, e quindi ha sempre degli aspetti materiali, a differenza di quanto la traduzione potrebbe suggerire, e non ha un'esistenza separata dal corpo, nel senso che è il movimento del corpo (movimento volitivo, cosciente, a differenza dello Jing che è movimento organico ma necessariamente cosciente). È una sostanza yang.

Jinye ("Fluidi organici")
Sono tutti i fluidi non associati al Xue. Pur essendo anch'essi una Sostanza Fondamentale, non sono meno importanti delle altre. Comprendono saliva, sudore, lacrime, ecc. Sono separati a livello dallo Stomaco ed elaborati come tali dalla Milza, la loro funzione primaria è quella di inumidire tutte le parti del corpo e consentire il fluire del qi soprattutto tra pelle e muscoli. Il SoWen dice che "lucida l'involucro della pelle".
Il legame di interdipendenza tra organi e visceri è stabilito dall'energia che passa nei meridiani, si estende al corpo secondo cicli definiti, dagli organi pieni ai visceri cavi; attraverso il percorso dei meridiani sorgono sulla superficie epiteliale punti relazionati con cellule, funzioni, organi, emozioni.

Le otto regole e i quattro esami

Il medico cinese considera Otto regole, criteri diagnostici per una classificazione primaria dei sintomi rilevati. I segni della malattia si districano in otto quadri a loro volta suddivisi in quattro coppie di opposti: Yin-Yang; Interno-Esterno; Freddo-Caldo; Vuoto-Pienezza:
  • La prima coppia fa una distinzione in Yin-Yang caratterizza la malattia, con la differenziazione tra malato yin (freddo, immobile, senza sete, con respirazione debole e preferenza per il buio e la solitudine) e yang (irrequieto, accaldato e assetato, con respirazione forte e predilezione per la luce e la compagnia).
  • La seconda coppia Interno-Esterno stabilisce la direzione in cui si sviluppa la malattia e la superficialità o profondità della stessa.
  • La terza coppia Freddo-Caldo diagnostica i sintomi da freddo o da calore.
  • La quarta coppia Vuoto-Pienezza indica lo stato dell'energia essenziale dell'organismo e permette di diagnosticare un indebolimento delle riserve fisiologiche e una situazione di malattia cronica oppure un'iperattività energetica e una patologia acuta.

La visita diagnostica si snoda quindi in quattro tecniche successive, detti i Quattro esami: l'ispezione, l'ascolto e l'apprezzamento degli odori, la raccolta dell'anamnesi e la palpazione; l'insieme dei dati raccolti consente di determinare la causa e i caratteri delle malattie:
  • Nella fase dell'ispezione il medico controlla l'aspetto generale del paziente, la costituzione e gli atteggiamenti, il colorito del viso, lo stato della lingua;
  • segue poi l'ascolto dei suoni (voce e respirazione, ma anche tosse o singhiozzo) e la valutazione degli odori corporei.
  • La fase dell'anamnesi prevede un interrogatorio per ricavare informazioni sulle sensazioni di freddo o di calore avvertite dal paziente, su sudorazione, mal di testa, tipo e localizzazione dei dolori, feci, urine, modalità di alimentazione, sete, sonno, ciclo mestruale, e sulle malattie precedenti.
  • La quarta tecnica consiste nella palpazione di diverse parti del corpo e di vari punti dell'agopuntura, e nell'esame del polso. Il medico esplora con tre dita il polso del paziente in tre punti diversi, per studiare lo stato degli organi e dei visceri, dei meridiani e l'insieme della circolazione, riflessi a livello dell'arteria radiale; questa analisi offre l'opportunità di valutare le condizioni energetiche generali, la sede della malattia e, secondo alcuni, anche la prognosi.



La MTC e la farmacologia

Seguendo i medesimi principi della dietetica (sapore, natura, meridiani destinatari, tendenza), la farmacologia cinese usa tutto ciò che è presente in natura, nel regno animale, vegetale e minerale con una maggior potenza energetica rispetto alla dietetica, tanto da risultare a volte tossica e perfino mortale; per tale motivo l'approccio farmacologico è consigliato per brevi periodi e sotto uno stretto controllo.
La farmacologia impiega decotti, estratti, polveri, compresse e capsule, cerotti, sciroppi e polveri micronizzate.


Reazioni avverse

Da alcuni studi effettuati a Taiwan e in California dal 1997 al 2000 su migliaia di campioni di MTC è emerso che circa il 20% dei medicinali presentava adulterazioni da caffeina, paracetamolo ed altre sostanze farmaceutiche non segnalate in grado di dare possibili reazioni avverse. Gli stessi studi hanno evidenziato contaminazione da metalli pesanti come piombo, arsenico e mercurio.




lunedì 15 febbraio 2021

Qi Gong

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Il termine Qì Gōng si riferisce a una serie di pratiche e di esercizi collegati alla medicina tradizionale cinese e in parte alle arti marziali che prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione e particolari movimenti di esercizio fisico. Il qi gong si pratica generalmente per il mantenimento della buona salute e del benessere sia fisici sia psicologici, tramite la cura e l'accrescimento della propria energia interna (il Qi).


Etimologia

La parola (cinese semplificato , pinyin qi) significa sia aria sia spirito, esprimendo così un concetto di "soffio vitale", con un'accezione simile a quella del greco antico pnéuma (πνεῦμα) e del sanscrito prana (प्राण). La parola (pinyin gōng) significa tecnica o abilità. Il termine completo qi gong vuol dire quindi tecnica del respiro o tecnica dello spirito, indicando l'arte di far circolare l'aria nel modo più adatto per raggiungere e mantenere il benessere psicofisico.


Caratteristiche generali

Esistono molte tecniche diverse di qi gong. Il qi gong si può praticare in modo statico oppure in movimento e prevedere movimenti prefissati (qi gong energia lavoro). In Cina, molte forme di qi gong tradizionale sono collegate con la medicina, con correnti filosofiche come il taoismo, il buddismo e con le arti marziali.
Anche i princìpi di riferimento cambiano a seconda della finalità con cui si pratica il qi gong. Per finalità terapeutiche o igieniche il qi gong attinge ai princìpi della medicina tradizionale cinese. Se praticato con finalità spirituali, si basa su principi collegati all'alchimia cinese e alle indicazioni del pensiero spirituale o religioso a cui fa capo. Anche nel caso di pratica come arte marziale, molti stili di qi gong fanno riferimento alle corrispondenti correnti di pensiero culturali e spirituali in cui l'uso marziale si è venuto a sviluppare.
Le reazioni di fronte alla pratica del qi gong sono variegate. La maggior parte dei medici occidentali, una parte dei dottori della medicina tradizionale cinese e il governo cinese considerano il qi gong essenzialmente dal punto di vista dell'esercizio fisico, vedendolo come una pratica congiunta di tecniche di controllo di respirazione e del movimento che può contribuire a mantenere la forma e il benessere fisico. Altri si pongono da un punto di vista più metafisico, arrivando a sostenere che la respirazione e gli esercizi di movimento avrebbero un'importante influenza sulle forze dell'universo; questo risvolto del qi gong tuttavia viene generalmente considerato una credenza.

Storia

Il qi gong ha una storia molto antica, invece l'origine del qi gong moderno si colloca nel 1955 in corrispondenza dell'apertura di un ospedale di qi gong a Tangshan e della pubblicazione dei libri La pratica della terapia Qi Gong (Liao Fa Shi Jian) di Liu Guizhen e Qi Gong per la salute (Qi Gong Ji Bao Jian Qi Gong) di Hu Yaozhen.



L'influsso della medicina cinese

La descrizione di alcuni esercizi fisici atti a mantenere la salute si trova già nello Huángdì nèijīng Suwen (黄帝内经素問 Il libro interiore dell'Imperatore Giallo - Domande semplici), risalente al 200 a.C. e scritto sotto forma di dialogo tra l'imperatore e un suo consigliere. Il testo è anche il trattato di medicina cinese più antico di cui si è tramandata la versione integrale.
Nel 1973 presso il villaggio di Mawangdui 马王堆, vicino a Changsha 长沙 (capitale della provincia dell'Hunan 湖南省), vennero ritrovati all'interno di una tomba risalente al primo periodo della dinastia Han 汉朝 (all'incirca 2500 anni fa) diversi frammenti parzialmente illustrati uno dei quali mostra quarantaquattro uomini impegnati in esercizi di controllo della respirazione e del movimento. Le posizioni portano il nome di animali selvatici che simboleggiano il tipo di malessere o di malattia che l'esercizio serve a contrastare. Sebbene questi documenti rappresentino chiaramente elementi in seguito entrati a far parte del qi gong, non è tuttavia possibile desumere da essi che all'epoca esistesse già un metodo completamente strutturato.
Nella sua evoluzione, la medicina cinese ha sviluppato una concezione del corpo umano come rappresentazione di un universo in miniatura. In questo contesto, ha assunto importanza anche la funzione del Qi inteso come energia interiore la cui qualità e il cui flusso più o meno armonico influenzano lo stato di benessere o l'insorgere della malattia. Da questo filone di pensiero derivano direttamente i concetti di Yin e yang 阴阳 e dei cinque elementi taoisti.
Fu durante il periodo delle dinastie Sui 隋朝 e Tang 唐朝 (tra il 581 e il 907 d.C.) che le teorie mediche e il concetto di Qi della letteratura taoista Yangsheng si collegarono insieme a formare una vera e propria specializzazione medica.
Secondo questa teoria, il Qi è presente negli organi del corpo umano e circola al suo interno seguendo i meridiani vitali, producendo un effetto protettivo sia all'interno che alla superficie del corpo umano. Dal punto di vista della medicina, la salute è protetta e mantenuta dall'opera congiunta delle sostanze Qi, ossia Jīng (l'essenza), Xuè (il sangue) e Jīnyè (津液 letteralmente saliva o sudore, in senso più lato i fluidi corporali) e l'esercizio serve per garantire questo corretto funzionamento complessivo. L'accrescimento e il controllo del Qi acquista così un ruolo fondamentale.
Seguendo il principio che è meglio mantenere la buona salute piuttosto che curare la malattia, il qi gong terapeutico prevede un'elevata quantità di serie di esercizi finalizzati a prevenire gli squilibri del Qi. Un esempio è la serie del Dao Shi Qigong (qi gong ordinato o taoista) che prevede esercizi diversi in armonia con le stagioni dell'anno, a evidenziare l'influenza reciproca e inscindibile tra l'ambiente interiore e quello esteriore.

L'influsso del taoismo

Alle origini di quel che si definisce taoismo c'è il Dàodéjīng (道德經 Il libro del Tao), un testo risalente al 400 a.C. circa e attribuito tradizionalmente al filosofo Lǎozǐ 老子 la cui stessa esistenza è incerta. Il libro è una raccolta di pensieri di origine più antica, fino a quel momento tramandati soltanto oralmente, integrati da una serie di riflessioni a commento. I circa 5000 logogrammi di cui è composto parlano del Tao (in pinyin Dào) (, cammino) e della virtù (, ), usando una formulazione enigmatica e aperta a molteplici interpretazioni. Questo carattere criptico dei contenuti è formulato chiaramente fin dalla frase iniziale del testo: "Il Tao di cui tratto non è un Tao eterno".
La civilizzazione del confucianesimo viene vista solo come un'estraneazione dall'ordine naturale. Il libro invece suggerisce uno stile di vita semplice e la cura del Qi, indicando come regola ottimale quella del non intervento (无为 wúwéi), ossia lasciare che le cose seguano il loro corso naturale. In modo ancor più radicale, il filosofo Zhuāngzǐ 庄子, nel quarto secolo a.C., si spinge a rifiutare regole e convenzioni sociali in nome della libertà dell'individuo.
Nel corso del terzo secolo a.C. si diffuse la corrente di pensiero dell'Huang Lao, basata su una combinazione degli insegnamenti medici di Huángdì 黄帝 con quelli spirituali di Laozi. In questa forma di taoismo si manifestano un forte significato politico e una certa scienza in merito alla preservazione del corpo. Nello stesso periodo di tempo, si diffuse in parallelo la convinzione che alcune tecniche di qi gong potessero portare all'immortalità fisica. L'ideale dell'immortalità in effetti è in relazione diretta con il postulato di base dell'integrità dell'ordine cosmico: il corpo continuerà a funzionare stabilmente e in modo sicuro come l'intero universo se si comprende come mantenerlo secondo le regole del Tao.
A partire dal 200 d.C., il medico Hua Tuo formalizzò così la cosiddetta "arte dei cinque animali" (五禽戲 Wŭ Qín Xì): "... gli antichi saggi curavano l'arte della respirazione. Allungavano gli arti e i lombi e muovevano i muscoli dell'addome. Così fermavano l'avanzare del tempo. Possiedo un metodo che è chiamato l'arte dei cinque animali: la tigre, il cervo, l'orso, la scimmia e l'uccello".
Fra le diverse tecniche per prolungare la vita, nel taoismo gioca un ruolo fondamentale l'alchimia. In particolare, vengono distinte due categorie: l'alchimia esterna (waidan) e quella interna (neidan). L'alchimia esterna tenta di rendere il corpo incorruttibile tramite elisir ottenuti per distillazione o miscelazione di sostanze. L'alchimia interna invece si basa su tecniche meditative e di controllo del respiro e dei movimenti del corpo per ottenere l'immortalità dello spirito. L'insieme di queste possibilità, il prolungamento della vita, il ringiovanimento e il mantenimento della salute, viene riassunto nel termine Yăngshēng (养生 nutrire il corpo), che oggi si usa anche per indicare le tecniche di Qi gong di carattere medico.
Il termine non va confuso con quello quasi analogo Yăngshén (养神 nutrire lo spirito), che si riferisce a tecniche più meditative, nelle quali l'alchimia viene intesa come mezzo di trasformazione della consapevolezza. Una delle principali scuole di questo tipo di qi gong alchimistico fu il Tai Yi Jin Hua Zong Zhi (Il segreto del fiore d'oro). La tecnica risale probabilmente al primo taoismo ed è descritta per la prima volta nei lavori di Wei Bo Yang (circa 140 d.C.). Nelle sue evoluzioni successive compare un'evidente influenza buddhista tanto che il metodo è diventato un componente importante in alcune varianti dello Zen. Questo tipo di qi gong è puramente meditativo e inizia con il controllo e il pilotaggio del respiro, senza prevedere alcun tipo di esercizio fisico. Da questa stessa tecnica, nel secondo secolo d.C., derivò una forma religiosa di taoismo (Il signore del cielo), probabilmente anche come risposta al rapido diffondersi del buddhismo.
Un ruolo importante giocava anche la cura delle malattie mediante rituali e talismani, così come erano importanti le pratiche divinatorie. A differenza del taoismo filosofico, il taoismo religioso andò sviluppando un ampio pantheon con una miriade di divinità difficilmente inquadrabili in un quadro sistematico e mentre nei templi divenne operante una forma di religiosità più popolare, nei monasteri, specie in quelli più isolati, a partire dal XII secolo si evolsero le tecniche di Yangshen Qi gong.
A partire dalla fine del VI secolo, l'impatto del buddhismo sulla vita intellettuale della Cina fu considerevole così come lo fu quello del taoismo, apprezzato e promosso soprattutto nelle classi sociali più elevate. Durante questo periodo particolarmente travagliato della storia cinese, che durò fino alla fine della dinastia Tang (907), i contenuti delle due filosofie religiose si mescolarono nel processo di collegamento con le teorie della medicina tradizionale. Fu così che pratiche rituali, ideali spirituali e tecniche di cura si combinarono insieme dando vita a una serie di nuove concezioni. Probabilmente fu proprio in questo periodo che si svilupparono gli esercizi di qi gong collegati alle stagioni dell'anno sul concetto di mantenere il qi e in generale il mondo interiore in armonia con le fasi del mondo esteriore.
All'inizio del primo millennio, lo Yuanqi Lun (raccolta di testi sul Qi originario) insiste continuamente sull'importanza di mantenere il cuore vuoto e quindi sull'efficacia degli esercizi di controllo della respirazione e del corpo come precondizione per accedere al Qi originario. Oltre al cuore, inteso come sede dello spirito, nel Qigong taoista giocano un ruolo essenziale anche i tre Dan tian e le cosiddette Piccola circolazione celeste e grande circolazione celeste. In una serie di indicazioni complesse
e spesso contorte, l'adepto viene istruito a purificare il proprio qi e a fondere insieme i tre Dan tian per ricomporne l'unità originaria.
Con l'inizio della dinastia Song, le idee neoconfuciane divennero il nuovo punto di riferimento per lo sviluppo intellettuale cinese. Il qi venne così studiato in modo più sistematico e scientifico, con importanti ricadute positive sulle teorie mediche. Le pratiche taoiste rimasero confinate nell'ambito di templi e monasteri. I centri principali di questa cultura sono Wudang, nella provincia di Hubei, Emeishan nel Sichuan e Laoshan nello Shijingshan.