martedì 26 ottobre 2021

Consigli per imparare il Wing Chun








Imparare il Wing Chun, come per ogni Arte Marziale, è una cosa impegnativa che richiede molta determinazione.
Eccovi alcuni consigli per tracciare il vostro percorso di apprendimento.

1) Praticare arti marziali tutti i giorni e per più tempo possibile.

Come spesso accade, le cose date per scontato sono quelle più ignorate, eppure sono importanti. Non si impara il Wing Chun se non lo si allena, non basta l'atto formale di iscriversi ad un corso.
Si sa che il lavoro, la famiglia e i doveri ci portano via tutto il tempo a nostra disposizione e anzi non basta mai, ma se il nostro obiettivo è quello di imparare le arti marziali, purtroppo in qualche modo dovremo trovarne.
Se non riuscite tutti i giorni, dedicate alla pratica tutto il tempo che potete, bisogna allenarsi e allenarsi.

2) Alternare periodi di full immersion con periodi di basso regime.

Spesso può risultare più producente alternare dei periodi in cui ci alleniamo in modo impegnativo, con altri in cui facciamo un allenamento di mantenimento. Non mi riferisco al fisico, ma ad allenamenti tecnico/pratici.
Mantenere un regime alto per troppo tempo potrebbe creare dello stress con il rischio di effetti negativi sulla pratica.
Quindi come sempre è l'equilibrio delle cose ad avere la meglio.

3) Cambiare esercizi e argomenti di studio.

Non è bene fossilizzarsi sugli stessi esercizi e allenarsi sempre nello stesso modo, anzi è bene periodicamente cambiare "argomento".
Per esempio potremmo concentrarci per un mese sul Chi Sao per poi passare al Lat Sao nel periodo successivo. Oppure dedicare un tot di tempo alle tecniche di gambe e successivamente allenare quelle di braccia.
Il vostro programma dovrebbe prevedere una base di allenamento fisso che vi permette di ripassare i fondamentali,e una variabile che cambia in base a come siete predisposti.
Inoltre sarebbe bene allenare l'argomento scelto con esercizi sempre differenti.

4) Ripassare le forme ogni 8 ore.

Gli schemi di movimento del Wing Chun (principi e tecniche), devono essere interiorizzati per venire fuori nel momento del bisogno, non basta conoscerli in modo razionale, bisogna renderli istintivi. Solita differenza tra teoria e pratica.
Un movimento dovrebbe essere ripetuto almeno una volta ogni otto ore per far sì che rimanga sempre "caldo" e "attivo" nel nostro istinto.
La Siu Nim Tao (prima forma) ci dà un elenco di tecniche e principi base, almeno questa è da eseguire con questa frequenza. Le altre due forme a mani nude, se non è possibile ogni otto ore, vanno ripassate comunque giornalmente.

5) E' inutile perdersi in tecnicismi: il Wing Chun è efficacia.

Spesso i marzialisti, sopratutto chi pratica Wing Chun, si perdono nei tecnicismi. Essere bravi e tecnici non vuol dire fossilizzarsi sulla tecnica. Praticare arti marziali non è precisione millimetrica, ma concretizzazione dell'unione di mente e corpo. Essere tecnici è importante ai fini della pratica, non oltre.
Eseguire alla perfezione la sequenza di una sezione di Chi Sao non è praticare arti marziali, ma acquisire maestria nell'eseguire quella sequenza. L'esercizio, in questo caso la sezione, invece di essere lo strumento per allenarsi diventa l'obiettivo per cui vi allenate e questo è totalmente sbagliato.
Sarete bravissimi ad eseguire quella sezione ma in caso di necessità il Wing Chun non ci sarà.

6) Allenare il Chi Sao nel giusto modo e nella giusta misura.
Il Wing Chun è Chi Sao ma il Wing Chun non è Chi Sao...
Il Chi Sao è l'essenza del Wing Chun... i principi, le strategie, le tecniche, l'energia, il vostro corpo, la vostra mente. Tutto si fonde in un unica essenza che si sprigiona nel Chi Sao.
Ma fare Chi Sao non è fare Wing Chun. L'esercizio del Chi Sao è una componente del Wing Chun, ma non basta ad allenarsi correttamente, anzi: il troppo stroppia.
Molti praticanti basano quasi tutto il loro allenamento sulla pratica del Chi Sao. Il risultato è che diventano completamente inadeguati alla reltà del combattimento. Fatevi due conti.

7) Attenzione anche a timing, distance e test/sparring.

Nell'allenamento di un praticante di arti marziali non c'è solo la parte tecnica relativa alla propria disciplina, questo vale anche per il Wing Chun.
Il fatto che nelle forme, nel Chi Sao e nel Lat Sao, non ci siano esercizi per il tempismo, la gestione della distanza e l'allenamento pratico attacca/difendi, non vuol dire che non si debbano allenare.
Ogni disciplina marziale necessita di pratica incentrata su timing, distance e test/sparring.
Riflessi ed esperienza si fanno o così o combattendo per strada. A voi la scelta.

8) Il Wing Chun non è tutto, bisogna avere una visione a 360°.

Ok ci piace il Wing Chun, ma è bene guardare oltre, essere un po' curiosi. Dedicarsi ad una disciplina marziale non vuol dire tifare una squadra e mettersi contro un'altra. Sarebbe bene buttare un occhio a cosa si fa nelle altre discipline per avere sempre una visione ampia delle arti marziali. Provare anche qualcos'altro se il nostro insegnante non si preoccupa di darci un'infarinatura di più elementi.
Potrebbe essere interessante ed opportuno esercitarsi con armi bianche, provare del combattimento a terra, allenarsi con qualcuno che pratica diversamente da noi. Nella storia dell'umanità è stato provato più volte che il confronto ci fa crescere.

9) Essere critici ma non disfattisti: trovate un buon Maestro.

Praticare seguendo dogmi è come lanciarsi da un ponte perché ci dicono di farlo, e quindi il mio consiglio è quello di essere sempre critici e di usare la testa.
Se le cose sono troppo strane è totalmente inefficaci è inutile sbatterci la testa contro, perché se non funzionano in palestra non funzioneranno mai per strada.
Però fate attenzione, se una cosa non riuscite a farla non vuol dire che sia sbagliata, ed essere critici non vuol dire fare i disfattisti.
Come sempre è l'equilibrio delle cose ad avere la meglio. Provateci, allenatevi e poi con calma siate critici. Magari una cosa non è adatta solo per voi.
Cercate e trovate un buon Maestro e dei buoni compagni con cui andate d'accordo e portategli rispetto, qualcuno che vi passi la sua esperienza, che vi insegni il suo Wing Chun e non un programma fatto da altri e seguito alla cieca.

10) La mente governa sul corpo.

Infine ricordatevi sempre che è la mente a governare sul corpo e il corpo è uno strumento per placare la mente. Trovate nelle arti marziali la vostra forma di meditazione e vuotate la mente quando vi allenate. Concentratevi, non pensate ad altro.
Se non potete allenarvi durante il giorno, pensate al Wing Chun, agli esercizi, alle forme. Cercate di immaginare le sensazioni di quando vi allenate, di riprodurre nella vostra mente i movimenti, immaginate di farli per davvero. Ragionate sulle tecniche, sui principi, sulle strategie.
Quando vi allenate mentre eseguite le tecniche, immaginate di applicarle in contesti reali, comunicate alla vostra mente che quei movimenti sono da collegare alla realtà e non sono movimenti fini a se stessi.
Il corpo è il vostro strumento per arrivare alla mente, ma è nella mente che risiede l'istinto. E' li che dovete infilare il Wing Chun.

Ci sarebbero tantissime altre cose da dire, ma queste credo siano le più importanti, poi ognuno deve tracciare il proprio percorso diversamente dagli altri, perché è suo il percorso. Spero vi siano utili.

lunedì 25 ottobre 2021

La differenza tra il Wing Chun e il Wing Tsun

il Wing Chun o il Wing Tsun? alleniamoci a Torino



Prima di tutto parliamo di traduzione o meglio di traslitterazione.

Come tutti noi sappiamo il Kung Fu è cinese e la Cina è grande, se andate in Calabria e in Piemonte sentite parlare due lingue diverse, figuriamoci cosa accade in Cina.
I cinesi utilizzano gli Ideogrammi (da Wikipedia): "Wing Chun Kuen (永春拳, Pugilato dell'Eterna Primavera)"
Vengono utilizzati anche altri ideogrammi.
Il primo problema quindi è la traslitterazione degli ideogrammi in caratteri occidentali.
Ma allora perché si parla di lignaggio e perchè chi pratica Wing Chun si muove diversamente da chi pratica ad esempio Wing Tsun o Wing Tjun o Wing Tzun o Ving Tchun ?
In realtà è abbastanza semplice.

Le federazioni.

Per farla breve e semplificando esistono alcuni canali principali, o meglio più diffusi, e da questi svariate derivazioni.
Fino a pochi anni fa normalmente chi praticava "wing chun" era legato ad un canale più "tradizionale" (questo termine è da prendere molto alla leggera perché di tradizionale oggi come oggi c'è ben poco). Ad esempio chi segue il filone di Wong Shun Leung o di William Cheung solitamente si identifica così.
Chi invece segue il filone di Leung Ting (il ramo principale è nell'EWTO) normalmente si identifica con il "wing tsun" e solitamente segue un programma rielaborato e più "occidentalizzato".
Le forme sono sempre le stesse ma vengono eseguite in modo molto diverso, visivamente i primi si muovono passando da una postura all'altra rapidamente e facendo delle pause sulla postura (alcuni lo definiscono "scattoso"). I secondi normalmente seguono un flusso unico più morbido muovendosi più lentamente tra le posture e soffermandocisi di meno.
Il modo di fare le forme ovviamente influisce su tutto il metodo e tutto il loro WX.
Il tutto comunque pretende di arrivare da Ip Man.

Oggi le cose sono un po' cambiate.

Dai canali principali, per mille motivi diversi (opinioni diverse, motivi commerciali, ecc), sono nate altre ramificazioni. Alcuni hanno praticato da entrambi i canali principali, altri hanno subito influenze di altre Arti Marziali (Kali Escrima, Tai Chi, Boxe, Jeet Kune Do, Brazilian Jiu Jitsu, ecc), altri ancora per disperazione sono fuggiti da alcune federazioni più interessate a vendere un prodotto che non ad insegnare il WX, ed infine alcuni hanno tentato disperatamente di risalire ad uno stile più antico con risultati a mio parere palesemente ridicoli, o tentando di cambiare prodotto di vendita.
Generalizzando di solito chi nel proprio nome utilizza la "T" (Tzun, Tjun, Tchun, ecc) deriva in buona parte dal ramo di Leung Ting, chi invece continua ad utilizzare la "C" può derivare da qualsiasi cosa.
Wing Chun Kuen (kuen vuol dire "pugno") è il modo più diffuso di indicare questo stile di Kung Fu ed io ho scelto di utilizzare questo nome per non voler fare riferimento a nessun ramo.
A mio parere ogni lignaggio è interessante e ci sono molti spunti, ma sono gruppi con una mentalità troppo chiusa per i miei gusti e spesso non guardano al di la delle loro convinzioni.
Io sono dell'idea che c'è da imparare da chiunque e quindi seguo ogni canale ascoltando, confrontando e cercando di capire perché uno la pensa in un modo e uno di un altro.
Dalle diverse opinioni nasce l'evoluzione, il tradizionale è importante per studiare e capire, ma è dell'attuale che ci vestiamo tutti i giorni.

domenica 24 ottobre 2021

Alcune armi da combattimento corpo a corpo

Ne elencherò alcune esotiche piuttosto che quelle che tutti hanno già visto

1. Bagh Nakh: facile da nascondere, indossato sulla mano, quindi è difficile perdere la presa. Bagh significa tigre e Nakh significa unghie. (Hindi).



2. Katar: hai mai notato quanto sia difficile pugnalare la parte superiore del corpo di qualcuno con un coltello senza allungare il polso troppo forte? Quest'arma risolve questo problema.



3. Club di guerra con testa a sfera nativa dei boschi orientali - la testa a sfera all'estremità assicura che la massima forza venga trasferita al nemico attraverso la piccola area di impatto. Nota anche la curvatura in avanti, aumentando ulteriormente la potenza.




4.Gunstock war club - stessi punti del precedente, ma più lunghi, a 2 mani che lo rendono ancora più forte, è da notare il piccolo bordo in acciaio aggiunto sul retro.



5.Zulfiqar - una spada che si credeva fosse stata usata dal genero del profeta Maometto e persa nel tempo, il disegno è stato usato da altri nel corso della storia. Non c'è davvero una spiegazione per la forchetta in punta.



6.Kanabo - un grosso bastone usato per colpire avversari corazzati. Nota le manopole in acciaio. Si usa a 2 mani, ma può essere più piccolo per essere usato a 1 mano.





sabato 23 ottobre 2021

Il combattimento a terra nel Wing Chun Kung Fu



Ci sono arti marziali che si specializzano nel combattimento a terra, alcune più e alcune meno, mentre altre lo ignorano completamente. Ma qualunque sia l'arte marziale praticata bisognerebbe tenere conto di ciò che può succedere quando si cade a terra.
Spesso si sente dire che nel Kung Fu il combattimento a terra non è preso in considerazione, perché quando finisci a terra sei un uomo morto.
Innanzi tutto, prima di essere un uomo morto mi piacerebbe provare a sopravvivere, seconda cosa, vallo a dire a tutti quei combattenti che hanno fatto del suolo il loro principale campo d'azione e sono pericolosissimi.
Visto che le arti marziali devono essere vissute nel contesto di oggigiorno, il Wing Chun utilizzato come sistema di autodifesa deve obbligatoriamente prevedere anche un programma di combattimento/difesa a terra.
Al giorno d'oggi se qualcuno subendo un'aggressione finisce per terra, non deve essere un uomo morto, anzi, deve difendersi con ogni metodo e ad ogni costo.

Il Wing Chun a terra.

Prima di tutto è bene fare una semplice analisi superficiale dei sistemi di lotta a terra delle più comuni arti marziali.
Queste discipline sono regolamentate al fine di poter permettere un combattimento a terra. Difatti sono proibiti colpi, dita negli occhi, prese ai genitali, morsi e quant'altro.
Grazie a questo regolamento è possibile focalizzarsi sulla lotta, sulle "guardie", su leve articolari e strozzamenti, su immobilizzazioni e stritolamenti, ecc. Ma purtroppo buona parte di queste tecniche funziona con molta difficoltà in un contesto non regolamentato e quindi per strada.
Il Wing Chun non si specializza nella lotta a terra in modo analogo a discipline come il Judo, la Lotta Greco Romana o il Brazilian JuJitsu, proprio perché si sviluppa in un contesto non sportivo, quindi utilizza altri schemi.
Prima di tutto l'obiettivo principale è quello di tenere a distanza l'aggressore in piedi e non avvicinarlo per lottarci, e già questa "banale" differenza cambia totalmente la prospettiva se paragonata alle discipline citate, dove invece l'obiettivo è il grappling.
Seconda cosa, una volta obbligati al contatto pieno a terra, ci si comporta esattamente come in piedi, si cercano i "buchi" nella guardia dell'aggressore tramite il Chi Sao e si colpisce ogni volta che si può con tecniche atte a finalizzare il prima possibile rendendo inoffensivo l'aggressore. Colpi negli occhi, nella gola, nei genitali, ecc.
La guardia a terra prima del contatto è molto simile a quella in piedi. Sia le braccia che le gambe sono posizionate sulla Linea Centrale. Ogni volta che l'aggressore si avvicina con le gambe tenteremo di allontanarlo mirando alle ginocchia utilizzando tecniche di calci molto simili a quelle utilizzate in piedi.
Se l'aggressore riesce a superare la nostra guardia delle gambe, tenteremo immediatamente di ripristinare la distanza sfruttando la sensibilità delle gambe (chiamato da alcuni Chi Gerk) come nel Chi Sao con le mani.
L'obiettivo sarà quello di calciare nuovamente l'aggressore allontanandolo e rialzarsi il prima possibile se lo spazio tra voi e lui lo concede.
Solo quando questo non sarà possibile e l'aggressore riuscirà a finirci addosso, sfrutteremo la sensibilità di tutto il corpo come nel Chi Sao ed esattamente come in piedi lo colpiremo ogniqualvolta sarà possibile per cercare di renderlo inoffensivo.
I principi e le linee guida del Wing Chun sono perfettamente adattabili a ciò che può accadere a terra, ma è fondamentale esercitarsi perché quando siamo in piedi la gravità è sotto i nostri piedi, mentre quando siamo a terra la ritroviamo dietro la nostra schiena (è quasi ovvio dire che se cadete proni o di fianco la prima cosa da fare è posizionarvi con la schiena a terra).
Molto spesso può succedere che si cada insieme all'aggressore durante una lotta iniziata in piedi. In questo caso l'obiettivo sarà divincolarsi quanto prima, posizionare il piede tra voi e lui e calciare per allontanarlo e avere modo di rialzarvi esattamente come spiegato prima.
Il consiglio che mi sento di dare è di fare pratica con la lotta a terra senza colpi (come quella del Judo) per abituarvi alla diversa gestione del corpo, ed esercitarvi con il Chi Sao a terra esercitando la sensibilità di tutto il corpo. Questo è fondamentale per imparare a muovervi al meglio quando non riuscite a tenere l'aggressore a distanza.

venerdì 22 ottobre 2021

La difesa da coltello è realmente possibile?

 



No. Se l'aggressore ha un minimo di esperienza non si hanno che minime possibilità. Il coltello dona un vantaggio tale da annullare qualsiasi skill possegga l'aggredito. In anni di allenamento il momento della difesa da arma bianca rivelava la verità di quanto sopra: il più delle volte una stoccata arrivava a bersaglio. Una cosa strana: utilizzando un coltello vero su attacchi dichiarati e quindi facili da neutralizzare per gente con anni di palestra…..solo uno o due riuscivano a cavarsela. Eppure l'attacco pur in piena potenza era lineare. Con davanti il ferro vero ci si blocca punto e basta. Soluzione? Più ore dedicate a questo allenamento e sapere che anche una stoccata con un coltello di legno fa un male boia. Ma sopratutto bisogna studiare l'attacco reale che non è codificato come quello mostrato in palestra. Su di questo si studia e si studia qualcosa di valido consci che anche cosi si aumentano di poco le speranze di cavarsela contro chi il coltello lo sa maneggiare. Per chiudere con una nota positiva ho saputo oggi che un mio carissimo amico che pratica da 40 anni e che non vedo da 25 è stato aggredito da un tossico armato di coltello e se l'è cavata senza problemi, bisognerebbe conoscere la dinamica e etc. etc.


giovedì 21 ottobre 2021

Gli attori non stavano recitando

 


Quello che vedi sopra è il funerale di Chen ne L'ultimo combattimento di Chen.

NESSUNO in questa scena sta recitando.

Perchè? Perchè semplicemente questi filmati sono i veri filmati del vero funerale di Bruce Lee.

Nessuna parte di questo filmato è stata modificata per sembrare quello che realmente è.

E' una cosa molto macabra, ma devi capire che questo film è stato per anni un'accozzaglia di frammenti di pellicola perduti, e ad oggi ne sono stati ritrovati solo 36 minuti totali.

In qualche modo il film doveva essere completato.

mercoledì 20 ottobre 2021

Bruce Lee si è sovrallenato, ha agito troppo e si è esaurito da solo?

Non è un segreto che Bruce Lee si sia allenato duramente. Estremamente e duramente. Ha allenato il suo corpo a un livello così folle che aveva persino l'abitudine di colpire ripetutamente ghiaia, pietre e alberi per indurire le mani e aumentare la densità delle ossa delle dita e delle nocche.



Anche quando era in "modalità di riposo", Bruce Lee non si riposava mai del tutto, mai del tutto: era un esperto di multitasking e, ad esempio, usava le pinze per aumentare la forza di presa e la potenza dell'avambraccio mentre guardava il calcio o le notizie con gli amici famiglia. Inoltre teneva e rilasciava con disinvoltura pesi nelle sue mani o afferrava la superficie di qualunque cosa si fosse seduto o vicino.



Andava in bicicletta, ovunque, o quando faceva una commissione, correva. Era quasi perennemente in movimento. Era davvero qualcosa da vedere. Era sano? Non ne sono così sicuro. A volte il suo corpo provava un dolore tremendo, e lui semplicemente... continuava, continuava a spingere, senza mai riposare. Riposa, guarisci, ah! Rideva di quelle cose. Riposerò nella tomba, si vantava Lee. Ha dormito con un occhio aperto come un cowboy, nuovi esercizi, nuove routine e regimi per migliorare la sua forza erano sempre nella sua mente.

Il controllo che l'uomo aveva sul suo corpo era incredibile e la sua forza fenomenale e feroce. L'uomo era una tigre o un altro super predatore quasi quanto un essere umano. Verso la fine... in qualche modo si è evoluto. Era ancora un uomo, ma era anche un po' più di un semplice uomo. Era una leggenda. Consapevole di come, dietro ogni angolo di strada, uno sfidante potrebbe essere in attesa.



Bruce Lee è stato coinvolto in molti combattimenti, ha sempre sentito il bisogno di dimostrare il suo valore, di dimostrare la sua abilità, di dimostrare i suoi insegnamenti e di essere al top del suo gioco. Doveva sempre adattarsi, doveva stare sempre all'erta, sempre in guardia. Non deve essere stato facile. Era un tipo di fitness di prim'ordine, ossessionato dal cibo, dal bere e dalle abitudini di allenamento a un livello che sembra quasi impossibile. Ha preteso incredibilmente tanto da se stesso e dal suo corpo, ha corso come un cavallo da corsa in pista, all in, in una corsa ad alto rischio che sembrava non finire mai.

Alla fine non sono sicuro di cosa abbia ucciso esattamente Bruce Lee. Ho letto che potrebbe aver risposto male ai farmaci, facendogli gonfiare il cervello. La sua morte non è stata piacevole, ma sembra essere stata rapida e piuttosto improvvisa. Ha spinto il suo corpo oltre i limiti di ciò di cui un essere umano è capace? Verosimilmente. Ma che uomo era. E che vita ha vissuto!