domenica 11 settembre 2022

Quali sono le arti marziali migliori del mondo?


 

Per combattere? Quelle da contatto.
Indipendentemente dallo stile scelto, se nell’allenamento è previsto il contatto con un altro atleta, già la pone al di sopra di quelli votati solo alle forme.

In secondo luogo, dipende dal maestro/istruttore. Le arti marziali sono sì codificate (la maggior parte almeno, e il Judo che conosco lo è), ma essere maestri è un lavoro artigianale, come essere professori, idraulici, meccanici, o qualunque altro professionista. Se il maestro non è bravo nell’insegnare, seguire, invogliare e ispirare gli allievi, è tutto tempo perso. Se è bravo, quell’arte marziale diventa valida.

In terzo luogo, dipende dall’atleta.
Le arti marziali (come gli sport da combattimento ma più in generale qualsiasi tipo di disciplina/materia ti venga in mente) possono darti una base, ma a svilupparle secondo il tuo modo di fare, i tuoi punti di forza, le tue inclinazioni devi essere tu. Guarda queste discipline come l’insegnamento della grammatica, potrai conoscere tutte le regole se ti applichi… ma sarai tu poi a dover scrivere qualcosa e il tuo modo di scrivere sarà sempre unico e originale.

sabato 10 settembre 2022

永 - Eternal - Eterno


Tante discussioni, decine di post su internet, battaglie legali sui marchi registrati solo per un ideogramma, dalla semplice rappresentazione, ma dal contenuto profondo, questo: .
Questo ideogramma viene comunemente tradotto in inglese con 'always, forever, eternal'. In italiano il miglior corrispettivo è eterno, proprio perché il suo utilizzo è frequente per intendere qualcosa che non muore mai. Viene utilizzato e tradotto anche come avverbio, con 'perpetually', che rende molto bene l'idea.
Nella pronuncia standard viene letto come /yǒng/. Corrisponde alla rappresentazione dell'acqua, con tratti un po' più complessi di , /shuǐ/. Quest'ultimo indica proprio la semplicità dell'acqua e rimanda al suo significato di essere liquido, fluente, rappresentando proprio lo stesso scorrere dell'acqua. In cantonese è letto come /seui/.
Per quanto riguarda Yǒng (), si trova spesso nelle poesie per indicare proprio l'incessante scorrere dell'acqua, come se fosse il sangue nelle vene della terra. L'ideogramma è composto da cinque segni ed in cantonese viene letto come /wihng/. Qui nascono le diàtribe...
Alcuni Maestri, in anni non troppo lontani, preferirono utilizzare la romanizzazione Weng per indicare l'Arte Marziale discendente dal Tempio di Siu Lam del Sud, per distinguere la loro linea dalle altre, che utilizzavano la romanizzazione Ving o Wing.
Al di là delle politiche di marketing dei giorni nostri, in qualsiasi modo intendiate romanizzare l'ideogramma, sappiate che la pronuncia è e rimane /wihng/. Visto che vogliamo portare avanti una sana ricerca, mi pare giusto scrivere questa cosa.
L'importante è capirsi sul significato di ciò che si scrive. Probabilmente l'uso della romanizzazione Weng è utile al giorno d'oggi per distinguere l'ideogramma succitato da quello comunemente utilizzato dal GM Yip Man per differenziarlo, appunto, da . Si tratta di , sempre pronunciato /yǒng/ e molto molto simile al precedente, come potete notare.
Proviene sempre da /shuǐ/, l'acqua, 'water' e da /yǒng/. Solito discorso, si noti che /yǒng/ (eterno) rappresenta anche l'acqua. L'ideogramma utilizzato dal GM Yip Man si compone di 8 segni, tre più del precedente, che troviamo sulla sinistra. Anche la pronuncia cantonese è identica: /wihng/. Il significato è spesso connesso al nuotare... Solo i glossari degli addetti ai lavori (i praticanti di Wing Chun) ne riportano il significato di 'bello, radioso, splendente' e, in particolare, si sa che solo il GM Yip Man ne diede tale significato agli occidentali...strano, no?
Attenzione, però, perché alcuni amici cinesi, se pronunciate /wèng/, possono pensare alla traduzione più vicina: 'giarra, coppo, orcio'. Se la /e/ diventa lunga, invece, penseranno a 'vecchio, anziano'. Attenzione alla pronuncia, insomma...
Altre volte, dei Maestri hanno utilizzato l'ideogramma o (pronunciato sempre /yǒng/), di uso più poetico. Sta per cantare, decantare o recitare, narrare in forma poetica. Proviene dagli ideogrammi /kǒu/, la bocca, da /yán/, le parole e da /yǒng/, utilizzato nel suo valore di fluire.
L'ideogramma è composto da 8 o 12 segni ed in cantonese (indovinate un po'?!) si pronuncia sempre /wihng/. Il secondo ideogramma, è utilizzato in connessione con /yán/, che sta per 'parole' (语言, /yǔyán/, infatti, stanno per linguaggio o lingua).
/yán/ è usato anche per 'parlare, dire, commentare'. Viene dall'immagine di un flauto, con la bocca che vi soffia dentro. Originariamente assomimigliava molto a /yīn/, 'il suono'. L'unica differenza era la linea in più che spesso veniva messa dentro al simbolo della bocca, formando nella parte bassa di o .
Come componente di un ideogramma, diventa nella sua forma più semplice, alla sinistra del carattere che vuole accompagnare, come nel nostro caso. Singolarmente, in cantonese viene pronunciato /yihn/.
Molta confusione sotto il cielo? Può darsi. L'importante è capire bene a cosa si fa riferimento quando si parla delle Arti Marziali che utilizzano l'uno o gli altri ideogrammi, perché stiamo parlando di due realtà vicine, ma diverse. Alcune volte di più, altre meno, ma sempre di due stili stiamo parlando, con un'evoluzione autonoma ed una storia solo a tratti condivisa.

venerdì 9 settembre 2022

Cosa ha ispirato "Fight Club" di Chuck Palahniuk?

L'autore Chuck Palahniuk ha avuto l'idea del romanzo per la prima volta dopo essere stato pestato in un campeggio, quando si è lamentato del rumore della radio di un camper vicino. Quando poi è tornato al suo lavoro, era affascinato come nessuno gli abbia chiesto o fatto notare le sue ferite, invece gli fecero le solite domande del tipo: "come è stato il tuo weekend?". Palahaniuk arrivò alla conclusione che il motivo per cui le persone hanno reagito in quel modo era che se egli gli avessero chiesto cosa fosse successo, allora, sarebbe stato necessario un contatto personale, e i suoi colleghi semplicemente non gli importava di comunicare con lui su un livello così personale. Dunque lui fu affascinato da questo "blocco" della società, e ciò divenne la base del romanzo

Palahniuk ha affermato di aver trovato il film come una miglioria la suo romanzo.



giovedì 8 settembre 2022

Tan Sau - 攤手


Uno dei movimenti più comuni del sistema, il Tan Sau, che trovate anche scritto come Taan Sau, in alcune discendenze. Le possibili traduzioni sono molteplici, ma il senso è chiaro e fa sempre riferimento al disperdere o distribuire qualcosa. In Pinyin si trova scritto come Tān Shǒu.
[/taan/] fa spesso riferimento al distribuire, ma viene usato anche per indicare il 'prendere una quota'. Alcune volte è utilizzato per parlare della divisione in parti di un qualcosa, che sia l'energia, un bottino o una quota azionaria.
Si può trovare sia nella forma complessa, che ho riportato poco sopra, oppure nella forma semplice: . Quella complessa è composta da ben 22 segni grafici. La sua pronuncia è /Taan/. La forma semplice, , ha lo stesso significato, ma è composta di soli 13 segni. Deriva dalla combinazione di /shǒu/ e /nán/. Penso non ci sia più bisogno di parlare dell'ideogramma che sta per 'mano', ormai.
La cosa che più mi colpisce di questa ricerca che sto portando avanti è quella di non riscontrare quasi mai la traduzione che ci è stata comunemente data. Il Tan Sau è uno degli esempi eclatanti. A noi è arrivato, attraverso la mediazione inglese (Palm up hand, mano con il palmo in alto), senza alcuna attinenza con il suo senso, né con gli ideogrammi componenti. La traduzione migliore dovrebbe essere mano che disperde o che divide, nel senso proprio del termine. Si fa riferimento, quindi, ad un movimento e non ad una posizione della mano o del braccio, in questo caso.

mercoledì 7 settembre 2022

Che cosa c'è di così bello in Confucio?

Per capire cosa c'è di così grande in Confucio, devi ripulirlo dal fango con cui è stato ricoperto su di lui e capirlo partendo da chi era.

Ricorda che stai parlando del figlio illegittimo di un nobile minore e di un bellissimo musicista. Confucio era un musicista di grande talento, e cantava e suonava musica praticamente ogni giorno, e quando hai musica, devi ballare anche tu, vero?

Confucio non aveva carta. Per scrivere, dovevi tagliare il bambù (molto probabilmente con una pietra affilata), dividerlo, levigarlo (probabilmente con una zanna o una roccia ruvida), quindi arrostirlo sul fuoco. L'ho provato e lascia che te lo dica, anche con una sega e un coltello moderni, c'è davvero un sacco di lavoro!



Il punto è che la lettura e la scrittura non erano l'obiettivo principale del suo insegnamento, semplicemente perché erano molto problematiche. Confucio insegnò ai suoi studenti a cantare e ballare, a calcolare numeri, a tirare frecce, a scrivere ed a guidare un carro. Guidare un carro significava essere in grado di controllare almeno un cavallo che trascinava un carro sulle buche; questo era un lavoro fisico estenuante, quindi gli aurighi dei governanti erano tutti uomini alti e forti. Gli studenti di Confucio potrebbero non essere stati così alti, ma dovevano essere forti e andare d'accordo con i cavalli.

I rituali erano molto importanti nella società. A quei tempi non si poteva avere un rituale senza musica e non si poteva avere musica senza ballare. I rituali erano molto più orientati al corpo di quanto non lo siano oggi. C'erano regole su come entrare per vedere il sovrano, come salutare un ospite e così via, ed erano molto fisiche.

Quindi Confucio non era uno studioso dalla faccia bianca. Doveva essere un insegnante molto carismatico, perché attirava i migliori talenti del momento, e aveva tremila studenti, un numero che non fu eguagliato per secoli, finché la popolazione non aumentò.

Le sue idee erano rivoluzionarie. Ha portato l'istruzione alla gente comune. Chiunque potesse pagare una quota base (束 脩), per dimostrare la propria volontà di imparare, era il benvenuto. Rispettava le persone che facevano lavori umili e le trattava allo stesso modo in cui trattava noti studiosi. Era l'opposto di Socrate, che faceva domanda dopo domanda agli studenti; piuttosto, gli studenti venivano da lui con domande e lui dava loro risposte che generalmente li confondevano. Era loro dovere capire da soli. Quale risposta avessero ottenuto dipendeva da loro, perché persone diverse avevano risposte diverse. Confucio non aveva una "risposta standard" per nessuna domanda. Il modo in cui rispondeva dipendeva dai bisogni della persona che lo chiedeva.

Confucio non era l'idiota obbediente e ciecamente leale che diventarono molti "confuciani" successivi. Ha costantemente sfidato i governanti, chiedendo che aiutassero il popolo. Molto spesso i governanti si arrabbiavano con lui o si stancavano dei suoi continui richiami ai loro doveri verso il popolo, così trascorreva anni a vagabondare, cercando di trovare un sovrano che potesse soddisfare le sue richieste.

Confucio insegnò che il dovere di una persona leale era di interpellare il sovrano quando fosse necessario, e che il dovere di un buon figlio era interpellare suo padre quando fosse necessario. Non ha mai insegnato l'obbedienza cieca.

I primi confuciani sfidavano costantemente i governanti. Anche 荀子 Hsüntze / Xunzi (pochi secoli dopo), che la maggior parte delle persone non considera radicale, disse: 從 道 不 從 君 從 義 不 從 父 Segui il dao, non il leader; segui ciò che è giusto, non tuo padre.

Qualcosa che ho capito ultimamente, leggendo attentamente il decimo capitolo degli Analects, è quanto fosse acutamente consapevole di ciò che lo circondava Confucio. Non era Talete di Mileto, fuori dal contatto con l'ambiente circostante.

Quindi vedi che se leggi attentamente i primi testi, appare un'immagine diversa di Confucio da quella che gli ultimi fuddy-duddies hanno cercato di far passare alle persone.

Sono interessato alla psicologia evolutiva e sono costantemente sorpreso di quanto sia vicina la psicologia evolutiva a Confucio. La sua visione della condizione umana può sembrare che non sia niente di speciale, ma ha davvero capito la natura umana. Non dovrebbe essere ritenuto responsabile delle chiacchiere che le persone gli hanno attribuito molto tempo dopo che se n'era andato.


martedì 6 settembre 2022

Di cosa parla il libro tibetano dei morti

È il famoso Bardo Tödröl Chenmo, noto in Occidente come Il libro tibetano dei morti.

Racchiude gli antichi insegnamenti spirituali tibetani che descrivono il passaggio tra una vita ed un'altra, chiamato appunto Bardo. Il libro infatti spiega che è possibile “sfruttare” questo momento di transizione per dissolversi definitivamente nella Luce e uscire dal ciclo infinito delle reincarnazioni.

Il testo del Bardo Thodol viene recitato dai monaci tibetani al capezzale del caro estinto per accompagnarlo nel suo viaggio che prosegue nelle dimensioni più sottili e per aiutarlo nel momento del trapasso.

Lo scopo è quello di tranquillizzare l’anima che sta per affrontare questo viaggio nell’aldilà e fornirgli istruzioni pratiche per attraversare il Bardo e andare incontro alla “Chiara Luce”.

Sono stati scritti molti libri sull’argomento da parte di psicologi, esperti di regressione ipnotica.




lunedì 5 settembre 2022

Distanze di combattimento

Nel combattimento possiamo distinguere varie distanze di lotta. Potremmo parlare anche di cinque distanze, ma quelle principali sono tre. Nel Siu Lam distinguiamo tre fasi di combattimento: c'è una fase di contatto a distanza lunga (Heaven), una media (Man) ed una corta (Earth).
Per fare un paragone con altri lineage di Wing Chun, la fase Man è quella che assomiglia di più alla distanza in cui si esegue il Chi Sau. La fase Man, però, può andare ben oltre il Chi Sau (che possiamo a sua volta dividere nelle tre distanze, a seconda del contatto) fatto con il contatto sui polsi, essendo spesso e volentieri allenato da una distanza di Clinch, per intenderci. Da lì si possono allenare sia tecniche che princìpi propri dello stile.
All'interno del sistema è presente anche la piattaforma del Poon Sau (che può essere tradotto come "braccia che ruotano e si piegano"), sviluppata sul Poon Kiu. Il Kiu Sau che definiamo Poon può essere spiegato come la strategia di piegare ed abbassare le braccia dell'avversario. Probabilmente ci sarà pure una spiegazione migliore, ma passatemi questa...
I praticanti si devono allenare sempre nelle posizioni che poi saranno utili durante i combattimenti. Questo differenzia non poco i lineage che fanno allenare posizioni da studio ed adatte per il potenziamento del Qi ("il soffio vitale"), facendole passare per posizioni da combattimento... Anche il footwork (passi, posizioni dei piedi, principi di movimento delle gambe) e la gestione del peso, così come il controllo del corpo, vengono studiate per esser applicate al combattimento libero.
Le fasi, come dovrebbe essere ormai chiaro, non sono mai isolate, perché si passa continuamente da una fase all'altra, accorciando ed allungando la distanza, a seconda dell'abilità del lottatore, che mette in campo le sue armi migliori (ciascuno le sue). A livello didattico, è bene che i principianti si allenino su una determinata distanza, ma questo non può durare più di qualche mese. Bisogna impare a gestire tutte le distanze, per arrivare alla comprensione del confine veramente labile tra l'una e l'altra, durante i combattimenti.
Durante l'allenamento dei Kiu Sau, specialmente in un contesto non collaborativo, capita di dover rompere il ponte, di togliere il contatto con l'avversario, per colpire o per allungare la distanza. Significa che si può indietreggiare? Certo che sì! Lo scrivo per evidenziare la differenza rispetto a certi insegnanti che ti dicono che non si indietreggia mai nel Wing Chun...ma che siete tutti Caterpillar che andate sempre e solo avanti o di lato?!