Tante discussioni, decine di post su internet, battaglie legali
sui marchi registrati solo per un ideogramma, dalla semplice
rappresentazione, ma dal contenuto profondo, questo:
永.
Questo ideogramma viene comunemente tradotto in inglese con
'
always,
forever,
eternal'. In italiano il
miglior corrispettivo è eterno, proprio perché il suo utilizzo è
frequente per intendere qualcosa che non muore mai. Viene utilizzato
e tradotto anche come avverbio, con '
perpetually', che rende
molto bene l'idea.
Nella pronuncia standard viene letto come /yǒng/. Corrisponde
alla rappresentazione dell'acqua, con tratti un po' più complessi di
水, /shuǐ/. Quest'ultimo
indica proprio la semplicità dell'acqua e rimanda al suo significato
di essere liquido, fluente, rappresentando proprio lo stesso scorrere
dell'acqua. In cantonese è letto come /seui/.
Per quanto riguarda Yǒng (
永),
si trova spesso nelle poesie per indicare proprio l'incessante
scorrere dell'acqua, come se fosse il sangue nelle vene della terra.
L'ideogramma è composto da cinque segni ed in cantonese viene letto
come /wihng/. Qui nascono le diàtribe...
Alcuni Maestri, in anni non troppo lontani, preferirono utilizzare
la romanizzazione
Weng per indicare l'Arte Marziale
discendente dal
Tempio di Siu Lam del Sud, per distinguere la
loro linea dalle altre, che utilizzavano la romanizzazione
Ving o
Wing.
Al di là delle politiche di
marketing dei giorni nostri,
in qualsiasi modo intendiate romanizzare l'ideogramma, sappiate che
la pronuncia è e rimane /
wihng/. Visto che vogliamo portare
avanti una sana ricerca, mi pare giusto scrivere questa cosa.
L'importante è capirsi sul significato di ciò che si scrive.
Probabilmente l'uso della romanizzazione
Weng è utile al
giorno d'oggi per distinguere l'ideogramma succitato da quello
comunemente utilizzato dal GM Yip Man per differenziarlo, appunto, da
永. Si tratta di
泳,
sempre pronunciato /yǒng/ e molto molto simile al precedente, come
potete notare.
Proviene sempre da
水
/
shuǐ/, l'acqua, 'water' e da
永
/
yǒng/. Solito discorso, si noti che
永
/
yǒng/ (eterno) rappresenta anche l'acqua.
L'ideogramma utilizzato dal GM Yip Man si compone di 8 segni, tre più
del precedente, che troviamo sulla sinistra. Anche la pronuncia
cantonese è identica: /
wihng/. Il significato è spesso
connesso al nuotare... Solo i glossari degli addetti ai lavori (i
praticanti di
Wing Chun) ne riportano il significato di
'bello, radioso, splendente' e, in particolare, si sa che solo il GM
Yip Man ne diede tale significato agli occidentali...strano, no?
Attenzione, però, perché alcuni
amici cinesi, se pronunciate /wèng/, possono pensare alla
traduzione più vicina: 'giarra, coppo, orcio'. Se la /e/ diventa
lunga, invece, penseranno a 'vecchio, anziano'. Attenzione alla
pronuncia, insomma...
Altre volte, dei Maestri hanno utilizzato l'ideogramma
咏
o
詠 (pronunciato sempre
/
yǒng/), di uso più poetico. Sta per cantare, decantare o
recitare, narrare in forma poetica. Proviene dagli ideogrammi
口
/
kǒu/, la bocca, da
言
/
yán/, le parole e da
永
/
yǒng/, utilizzato nel suo valore di fluire.
L'ideogramma è composto da 8 o 12 segni ed in cantonese
(indovinate un po'?!) si pronuncia sempre /
wihng/. Il secondo
ideogramma,
詠 è
utilizzato in connessione con
言
/
yán/, che sta per 'parole' (
语言,
/
yǔyán/, infatti, stanno per linguaggio o lingua).
言 /
yán/
è usato anche per 'parlare, dire, commentare'. Viene dall'immagine
di un flauto, con la bocca che vi soffia dentro. Originariamente
assomimigliava molto a
音
/
yīn/, 'il suono'. L'unica differenza era la linea in
più che spesso veniva messa dentro al simbolo della bocca, formando
曰 nella
parte bassa di
音o
言.
Come componente di un ideogramma,
言
diventa
讠
nella sua forma più semplice, alla sinistra del carattere che
vuole accompagnare, come nel nostro caso. Singolarmente, in cantonese
viene pronunciato /
yihn/.
Molta confusione sotto il cielo? Può
darsi. L'importante è capire bene a cosa si fa riferimento quando si
parla delle Arti Marziali che utilizzano l'uno o gli altri
ideogrammi, perché stiamo parlando di due realtà vicine, ma
diverse. Alcune volte di più, altre meno, ma sempre di due stili
stiamo parlando, con un'evoluzione autonoma ed una storia solo a
tratti condivisa.