mercoledì 21 aprile 2021

Wing Chun funzionale

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Il Wing chun è ben noto per le sue strutture uniche, parata e contattacco simultanei, trapping, i pugni tirati in modo rapido, l'utilizzo della distanza più breve tra due punti e una strategia che include il controllo del centro con una costante pressione in avanti. Molti dei concetti e delle tecniche funzionano molto bene in un contesto di autodifesa o in palestra con un compagno di allenamento collaborativo, sfortunatamente il modo in cui vengono sempre più comunemente insegnati e praticati rende il wing chun inefficace sia in un contesto di combattimento sportivo che per l'autodifesa dura e pura . In questo post, tuttavia, cercherò di mostrarvi come rimediare a questi inconvenienti.

Problemi e soluzioni Wing Chun

La radice della maggior parte dei problemi che un praticante può riscontrare nella pratica del wing chun oggi è principalmente legata a come viene insegnato. Molte scuole purtroppo pur di tenersi stretti i propri allievi, si concentrano maggiormente sugli esercizi o l'eseguzione di forme in solitario, e quando i praticanti si trovano ad eseguire un allenamento con un partner spesso iniziano da posizioni in cui nessuno dei due è in grado di difendersi o attaccare. Oltre ai metodi di allenamento non realistici e alla mancanza di metodi di allenamento realistici, le tecniche vengono aggiunte ad altre tecniche (di solito sotto forma di complesse combinazioni di trapping e blocco) che funzionano solo in una classe di studenti cooperativi o di wing chun condizionati proprio a fare questo genere di esercizi. Quando un praticante si allena in un qualsiasi stile di arti marziali in un ambiente cooperativo o fortemente condizionato/stilizzato, molto probabilmente le tecniche eseguite possono risultare, come le combinazioni e i metodi di allenamento sorprendentemente inefficienti e inefficaci in un contesto reale. Questo è ciò che sfortunatamente sta accadendo con il wing chun oggi, e così vanno perse quelle tecniche e quei principi che si possono trovare alla radice della nascita di questo stile.
Oltre ai problemi tecnici dell'addestramento, è necessario che il praticante apporti aggiunte e adattamenti affinché il Wing Chun che sta studiando torni a fare parte di un sistema di autodifesa completo. Ovvio che la stessa cosa si può dire di ogni stile. I pugni da una configurazione a pugno chiuso devono essere convertiti in palmi, dalla staticità delle posizioni si deve essere in grado passare ad un sapiente footwork (dinamico o statico), e devono essere aggiunti allenamenti con l'uomo di legno, sacchi da boxe a terra e l'apprendistato con le armi.



Perchè il wing chun è fantastico

Struttura tecnica

Le tecniche del wing chun, incluse le tecniche di parata e il conseguente trapping, servono per intrappolare o bloccare gli arti di un avversario al fine di mantenere o creare un'apertura per l'attacco. Le strutture fisiche di queste tecniche sono uniche e si basano su un corretto allineamento osseo piuttosto che sulla forza muscolare. Queste tecniche, combinate con un costante movimento in avanti, possono essere estremamente efficaci nell'autodifesa.

Attacco e difesa simultanei

Il Wing Chun enfatizza il principio di simultaneità sia nell'attacco che nella difesa, o nelle intercettazioni, quindi potenzialmente ci possiamo trovare nella situazione che ogni volta che blocchiamo una tecnica del nostro avversario, possiamo sferrare un attacco simultaneo. Anche ad un livello intermedio di apprendistato dello stile, troviamo dei principi che possono essere usati per deviare un attacco in arrivo, aprendo una breccia nella difesa del nostro avversario. Mentre questo è molto comune in sport da combattimento come il pugilato e il pugilato thailandese è molto meno comune in altre arti marziali tradizionali. Una struttura tecnica solida, una costante pressione in avanti con un principio costante di contrattacco si combinano per creare uno stile formidabile.

Trapping

Nel corso degli anni, soprattutto da quando le MMA sono diventate cose popolari e praticate dai primi anni '90, è nato un serio dibattito sull'efficacia del trapping nello stile wing chun. Questo genere di principio è molto raro che si possa applicare in un combattimento sportivo e ora molti combattenti lo considerano del tutto inefficace. Ci sono tre motivi per questo giudizio, a mio avviso ingiusto.
Primo, perché la maggior parte dell'allenamento eseguito nella stragrande maggioranza delle scuole di wing chun non è realistico, i praticanti non sono in grado di applicare nulla contro un abile combattente, men che meno il complesso trapping che si è studiato con un partner cooperativo. Pertanto, dà l'impressione di non funzionare. In secondo luogo, poiché sembra non funzionare, sono pochissimi i combattenti sportivi che lo prendono sul serio per addestrarlo in maniera che possa diventare efficace. I combattenti non pensano che funzioni, quindi non imparano a usarlo in primo luogo. E in terzo luogo, il trapping è più adatto all'autodifesa che al combattimento sportivo. In un incontro, entrambi i contendenti sanno cosa succede, iniziano da una distanza e sono meno impegnati. È più difficile applicare il trapping con qualcuno che si muove dentro e fuori dalla nostra portata. In uno scenario di autodifesa, invece, il trapping è un'ottimo modo per aiutare a eliminare una minaccia immediata, in cui la trappola serve a impedire all'avversario di difendersi dall'attacco.
Il trapping può anche essere usato efficacemente nel combattimento. Ma sono le trappole semplici quelle che funzionano, e non le combinazioni complesse praticate in molte scuole di wing chun. Un colpo rapido (pak sao) o pull/jerk (lop sao) e un contrattacco simultaneo funzionano molto bene, e tecniche come il bong sao possono essere usate per creare innumerevoli opportunità per ginocchia, gomiti, strozzature o clinch.

Due contro uno

Alcune scuole di wing chun trasmettono in prevalenza questo principio. L'idea è di mantenere una posizione di vantaggio (esterna) da dove si possano usare due mani contro una mano del nostro avversario, piuttosto che stare in piedi "petto contro petto" e combattere due braccia contro due braccia. Nel pugilato questo principio lo si applica girando verso l'esterno mentre si colpisce. Ma nel wing chun, intrappolare, bloccare e afferrare giocano tutti un ruolo importante, quindi se ci si riesce a posizionare all'esterno con un colpo che entra in contatto con il braccio esterno del nostro avversario, e poi afferrarlo o bloccarlo mentre lo contrattacchiamo può funzionare molto bene.

Wing Chun Training

Forme e allenamento in solitario

La maggior parte degli stili di wing chun usa forme da eseguire da soli come metodo principale di pratica. Tuttavia, all'insaputa di molti, tutti gli stili/lineage della scuola wing chun all'inizio non includevano le forme. Nei lignaggi più noti, come ad esempio quello della linea di Yip Man, fanno, pensare che le forme siano una parte necessaria del wing chun. Anche se ci sono alcuni innegabili vantaggi nell'effettuare le forme da soli, questi benefici e molti altri possono essere raggiunti egualmente attraverso la pratica con dei partner. Pertanto, il mio consiglio è di allenare le forme da soli, solo quando non avete partner disponibile con cui praticare.
Le forme di wing chun se osservate con un occhio critico sono abbastanza illogiche. Ognuna di esse ha 108 movimenti, non perché sia la combinazione ideale di tecniche fini a se stesse, ma solo perché questo numero è basato sulle superstizioni cinesi. Le forme quindi sono state create per soddisfare queste superstizioni piuttosto che come una logica sequenza ideale di movimenti per l'allenamento. Se un praticante di wing chun pratica le tecniche da solo, nell'aria, per lui sarebbe più efficiente ed efficace creare una sequenza di tecniche che vorrebbe praticare e semplicemente eseguirle in un modo che abbia un senso, invece di fare una sequenza di 108 movimenti predisposta per non rispecchiare l'effettiva applicazione delle tecniche di combattimento o di autodifesa in essa contenute.
Non c'è niente di sbagliato nella pratica delle forme. Dico solo che si possono ottenere dei risultati interessanti anche con l'utilizzo di sacchi da boxe, un manichino di legno o persino in aria se non sono disponibili dei bersagli. La pratica delle forme deve essere utilizzata per lavorare sui miglioramenti strutturali/tecnici, velocità, potenza, per migliorare il condizionamento e per l'esercizio. Se un praticante sente la necessità di creare una sequenza di tecniche per una più facile ripetizione o come un personale catalogo di movimenti da addestrare, va bene. Ma è importante uscire dagli schemi prestabiliti e puramente teorici. Durante la pratica bisogna sempre immaginare di avere un avversario di fronte a noi e usare tecniche e combinazioni in un modo che abbiano un senso pratico nella realtà.

Trapping

Tutti i blocchi che si riescono ad eseguire nel wing chun sono delle "trappole" in un certo senso. Sono tutti fatti con l'energia che spinge in avanti, con lo scopo di bloccare il proprio avversario e arrestare la sua capacità di bloccare o contrastare il nostro attacco. Praticare una trappola e trasformarla in un attacco, contro un avversario minaccioso, è sia utile da sola che come passo intermedio verso l'uso di trappole contro i successivi attacchi in entrata.
Solitamente si inizia tenendo come punti di riferimento, un braccio in avanti come è tipicamente fatto nel wing chun, questa guardia ha alcuni vantaggi. Addestra i praticanti a cercare una posizione esterna vantaggiosa contro una minaccia, al fine di utilizzare "due mani contro una". Ma è altrettanto importante se non più importante allenare il trapping a partire da una posizione non legata. C'è un detto nel wing chun: "Se c'è un ponte, attraversalo, se non c'è un ponte, costruiscine uno". NON è necessario il contatto con il ponte o il contatto braccio contro braccio per intrappolare. Tuttavia, questo può rendere più facile realizzare il trapping. Spostarsi semplicemente verso l'esterno del proprio avversario può creare quel punto di riferimento per giungere al contatto, ed è un buon modo per addestrare "costruire un ponte e attraversarlo".
Tuttavia, si tenga sempre ben presente che in un combattimento dinamico (rispetto a una minaccia in cui si è in grado di attaccare per primi), non si avrà questo ponte o punto di riferimento per più di una frazione di secondo, e anche se riusciremo ad eseguire la tecnica, sarà in una situazione dinamica e molto movimentata. Il trapping eseguito anche da posizioni non congeniali, è pensato per essere applicato in una situazione di pericolo reale....

Integrare con lo Sparring

Una volta che uno studente si sta addestrando bene le trappole e gli attacchi del Wing Chun, deve essere integrato con uno sparring il più realistico possibile, in cui entrambi i praticanti sono d'accordo al 100% di essere imprevedibili e non collaborativi. La maggior parte degli sparring può essere eseguita a intensità da bassa a moderata, con o senza enfasi. Idealmente, i praticanti dovrebbero avere una solida capacità di boxare, e uno può assumere il ruolo di attaccante mentre l'altro tenta di usare le difese del wing chun. Ciò contribuirà a garantire che gli studenti siano in grado di difendersi dagli attacchi più comuni, e non solo da praticanti dello stile wing chun.


martedì 20 aprile 2021

Calcio (pedata)

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Un calcio è un colpo dato con una parte degli arti inferiori (piede, tibia, ginocchio, o genericamente la gamba).
È un termine di uso comune adottato poi nell'ambito sportivo, in particolare nel combattimento corpo a corpo, nelle arti marziali e negli sport da combattimento.
Nelle arti marziali si parla di "calcio" quando si colpisce con il piede o la tibia, mentre i colpi di ginocchio sono denominati diversamente (normalmente "ginocchiate"). Il calcio è usato nel combattimento soprattutto per attaccare, ma può essere usato anche come arma difensiva nei confronti di altri calci (come lo "stop kick" nel Wing Chun o nel Jeet Kune Do). Sferrare un calcio richiede maggior tempo rispetto al pugno, sebbene sia molto più dirompente e potente dei colpi con le mani, vista la muscolatura coinvolta, il peso dell'arto e il tipo di movimento.
I calci sono una parte fondamentale in molte arti marziali. Alcuni esempi sono: il wushu, il karate, la kickboxing, la Savate, il tangsudo o il taekwondo; altre arti, invece, non usano alcun tipo di calcio, come nel caso dello Jūdō o del pugilato.
Altre arti marziali possono usare alcuni tipi di calci, sebbene limitati agli attacchi alle gambe e alle parti più basse (calcio basso, low kick) del corpo dell'avversario.
Esiste un gran numero di calci; molti hanno dei nomi specifici e spesso lo stesso movimento ha nomi diversi nelle diverse arti marziali. Questo è evidente soprattutto quando i paragoni sono fatti tra le arti marziali occidentali e le arti marziali orientali.
Comunque, prescindendo dai nomi specifici dati ai vari colpi secondo l'arte marziale o secondo la lingua del paese d'origine dell'arte stessa, i calci si possono classificare in diversi modi:
  • Secondo la direzione del calcio rispetto al proprio corpo: calci frontali, calci laterali, calci posteriori (tutti eseguibili a diverse altezze: calci bassi, medi ed alti, con traiettorie ascendenti, discendenti o dirette e parallele al suolo).
  • Secondo il tipo di movimento: calci lineari, calci circolari, calci con rotazione e calci volanti.
  • Secondo la modalità di esecuzione: calci frustati, calci spinti, calci con o senza "caricamento", a gamba flessa, semiflessa o dritta (estesa).
A questo si aggiunge che i calci possono essere eseguiti applicando diverse varianti, quali parti diverse che arrivano a contatto del bersaglio (palla del piede, dita, tallone inferiore o tallone posteriore, taglio o pianta del piede, collo del piede o tibia...) o particolari modalità del movimento di esecuzione (movimenti con intra-rotazione o extra-rotazione della gamba, con movimenti di allontanamento o di avvicinamento della gamba al proprio corpo, per calci circolari anche movimenti "dritti" o "rovesci", in senso orario od antiorario, "aprendo" o "chiudendo"...).
Dalla combinazione dei vari elementi si ottiene la grande varietà di calci esistenti nelle arti marziali

lunedì 19 aprile 2021

Keith R. Kernspecht

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Keith Ronald Kernspecht (Kiel, 28 giugno 1945) è un maestro dell'arte marziale cinese wing chun.


Biografia
Keith R. Kernspecht iniziò da ragazzo la pratica di arti marziali giapponesi, diventando un esperto di karate e jūdō. Nei primi anni settanta fondò a Kiel il Budo Zirkel (Circolo del Budō), un'associazione che aveva come scopo lo studio e la diffusione delle arti marziali in Germania. In quest'ambito, nel 1976, invitò per la prima volta in Europa il maestro Leung Ting, del quale divenne allievo. Così il wing chun cominciò a diffondersi dapprima in Germania, poi, intorno alla metà degli anni ottanta, nel resto d'Europa.
Kernspecht dirige la EWTO (Europäische Wing Tsun Organisation, Organizzazione europea del Wing Chun, affiliata alla IWTA di Leung Ting) con sede legale Kiel e sede centrale didattica a Heidelberg. L'EWTO conta circa 2000 scuole nei paesi di lingua tedesca, più alcune centinaia nel resto d'Europa.


domenica 18 aprile 2021

Yin e yang

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Il concetto di yin (nero) ([ín]) e yang (bianco) ([jǎŋ]) ha origine dall'antica filosofia cinese, molto probabilmente dall'osservazione del giorno che si tramuta in notte e della notte che si tramuta in giorno o dalle osservazioni e riflessioni che Laozi faceva nei confronti del fuoco, notandone il colore, il calore, la luce e la propensione della fiamma di svilupparsi verso l'alto. Da qui tutta la classificazione in "yin" e "yang" anche di ogni fenomeno naturale (es. il fuoco è caldo, emette luce, sale verso il cielo quindi yang). Questa è una concezione presente nelle due religioni propriamente cinesi: Taoismo e Confucianesimo.
Questo concetto è anche alla base di molte branche della scienza classica cinese, oltre ad essere una delle linee guida della medicina tradizionale cinese. Esso è pure un punto centrale di molte arti marziali cinesi o esercizi come baguazhang, taijiquan, Qi Gong e della divinazione I Ching.

Caratterizzazione

I caratteri tradizionali per yin (, , yīn) e yang (, , yáng) possono essere separati e tradotti approssimativamente come il lato in ombra della collina (yin) e il lato soleggiato della collina (yang). Siccome yang fa riferimento al "lato soleggiato della collina", esso corrisponde al giorno e alle funzioni più attive. Al contrario, yin, facendo riferimento al "lato in ombra della collina", corrisponde alla notte e alle funzioni meno attive. Il concetto di yin e yang può essere illustrato da questa tabella:



yin
Yang
oscurità
luminosità
confusione
chiarezza
femminile
maschile
terra
cielo
demoni
dèi
luna
sole
notte
giorno
passivo
attivo
freddo
caldo
negativo
positivo
nord
sud
ovest
est
terra
aria
acqua
fuoco



Lo yin (nero) e lo yang (bianco) sono anche detti "i due pesci yin e Yang" (陰陽魚), perché sono due metà uguali con la maggior concentrazione al centro e sul rispettivo lato, quando lo yang raggiunge il suo massimo apice comincia inevitabilmente lo yin. Le due polarità non implicano affatto la divisione yin = male e Yang = bene, ma semplicemente due polarità energetiche (Tao te Ching).

Origine

Prima della creazione dell'universo esisteva solo il Wu Chi, che possiamo definire il potenziale nulla; da qui poi ha inizio il Tai-Chi che è la prima forza che nasce, poi dividendosi crea lo yin e lo yang. Questi si uniscono in modo armonioso, infatti si rappresenta con un cerchio con le due metà separate da una linea curva. In ogni metà è presente una piccola quantità del rispettivo opposto: nello yin è presente un po' di yang e nello yang è presente un po' di yin.

Principi

Tutto il mondo manifesto si regge sui due principi yin e yang;
  1. Lo yin e yang sono opposti: qualunque cosa ha un suo opposto, non assoluto, ma in termini comparativi. Nessuna cosa può essere completamente yin o completamente yang; essa contiene il seme per il proprio opposto.
  2. Lo yin e lo yang hanno radice uno nell'altro: sono interdipendenti, hanno origine reciproca, l'uno non può esistere senza l'altro.




sabato 17 aprile 2021

Hek Ki Boen Wing Chun






L'Hek Ki Boen Eng Chun Kun (in Fukinese: 黑旗門詠春拳) è un'arte marziale interna della famiglia Wing Chun Kung Fu, disciplina cinese originaria della provincia del Fujian.

Storia o leggenda

La nascita del sistema Wing Chun è incerta. Esistono diverse ipotesi e racconti, ma nessuna di questa è certa e verificabile. Secondo l'Hek Ki Boen Eng Chun il sistema venne creato durante la dinastia Ming al fine di combattere gli attacchi dei Qing del XVII° secolo. Guerrieri, monaci e praticanti di arti marziali si riunirono nel tempio Shaolin del sud nella provincia del Fujian, qui si allenarono e crearono una nuova arte marziale, il Wing Chun. La sala in cui avvenivano gli allenamenti si chiamava Eng Chun Tim che significa "sala dell'eterna primavera". Quando i Qing vennero a conoscenza della presenza dei ribelli nel Tempio Shaolin del sud, inviarono molte truppe che bruciarono il Tempio. Cinque monaci sfuggirono al rogo e, per contrastare i Qing, crearono 5 società segrete che vennero identificate come Black Flag, Red Flag, Yellow Flag, White Flag e Green Flag. Tjia Fun Jiao fu l'ultimo capo istruttore della società segreta Black Flag, si trasferì in Indonesia nel 1907. In Indonesia conobbe e insegnò le sue conoscenze di arti maziali a Kwee King Yang (morto nel 1986 all'età di 97 anni). Uno degli allievi di Kwee King Yang è stato The Kang Hai, attualmente il più anziano insegnante di Black Flag Wing Chun.

Diffusione del sistema

Lin Xiang Fu (林祥福), allievo diretto di The Kang Hai, è la persona che, nel 2004, ha deciso di diffondere il sistema Black Flag Wing Chun tramite l'organizzazione internazionale Hek Ki Boen Kuntao, nata nel 2011. Lin Xiang Fu, dopo aver ottenuto l'approvazione per la diffusione del sistema, ha aperto una scuola di arti marziali in America e ha iniziato la diffusione del sistema.

Etimologia

Secondo la storia del Hek Ki Boen Eng Chun il nome nasce dalla sala 詠春 del tempio Shaolin del sud. La sua traslitterazione dal Fukinese è Eng Chun, mentre la traslitterazione dal Cantonese è Wing Chun. La società segreta da cui nasce il sistema 黑旗門詠春 viene traslitterato in Hek Ki Boen Eng Chun (chiamata anche HKB Eng Chun o HKB Wing Chun) e significa "loggia della bandiera nera", da cui il nome inglese Black Fag Eng Chun o Black Fag Wing Chun.

Principi

Principio Im e Yang

Per il principio Im (Yin) e Yang l'universo è composto da queste due energie opposte. Per l'equilibrio del combattimento ad attacchi di energia Yang si deve rispondere con tecniche di energia Im e viceversa. Questo principio si applica a tecniche di mano, calci, passi, ecc.

Detach

Il principio del datach ha origine nel Buddhismo Chán. Secondo il detach (distacco) spazio e tempo non devono esistere. Il distacco ha valenza mentale e corporea, quindi la mente deve essere libera e il corpo rilassato. Il detach è suddiviso in tre stadi:
  1. microcosmo: distacco da se stessi separando mente, corpo e Qi;
  2. macrocosmo: distacco dall'illusione del mutamento Yin Yang;
  3. vuoto: distacco da ogni forma, apparenza e teoria.

Gradi

L'Hek Ki Boen Kuntao prevede i seguenti gradi:
Classe
Maglia
Cintura
Livello
Master
Rossa
Rossa
Master Level 4
Rossa
Master Level 3
Rossa
Master Level 2
Rossa
Master Level 1
Elite Black Sash
Nera
Nera
5th Degree Black Sash
Nera
4th Degree Black Sash
Nera
3th Degree Black Sash
Nera
2th Degree Black Sash
Leadership
Verde
Nera
1st Degree Black Sash
Blu
Student Level 11
Verde
Student Level 10
Arancio
Student Level 9
Gialla
Student Level 8
Bianca
Student Level 7
Orientation
Bianca
Nessuna
Student Level 6
Nessuna
Student Level 5
Nessuna
Student Level 4
Nessuna
Student Level 3
Nessuna
Student Level 2
Nessuna
Student Level 1

Forme del Hek Ki Boen Wing Chun

In generale le "forme" sono degli allenamenti composti da un insieme di tecniche, movimenti, posizioni e passi. Lo scopo delle forme è di allenare le tecniche/posizioni e altre capacità quali forza, velocità, energia, ecc.
Il sistema Hek Ki Boen Wing Chun ha in programma le seguenti forme, suddivise per classe:
Classe
Forma
Traduzione
Leadership, Elite Black Sash e Master
Sam Chian Po
Tre passi di battaglia
Siauw Liam Do
Piccolo allenamento
Sat Si Mui
Attaccare su 4 direzioni
Elite Black Sash e Master
Hua Kun
Forma del fiore
Ti Sam Chian Po
Tre passi di battaglia (posizione bassa)
Tim Kiao
Affondare il ponte
Master
Sip Ji Kun
Forma del carattere (10)
Dummy Form
Forma del manichino




venerdì 16 aprile 2021

Chi sao






Il termine Chi Sao (黐手, Lingua cantonese chi1 sau, Mandarino standard chǐshǒu), in italiano letteralmente: mani appiccicose, si riferisce a uno degli esercizi più importanti nella pratica dello stile di kung-fu Wing Chun, e consente di sviluppare una reattività tattile immediata ed istintiva in risposta all'azione dell'avversario.

Il principio

La peculiarità del Wing Chun si fonda sulla naturalezza dei suoi principi, uno dei quali statuisce di non concedere mai spazio all'avversario, il che si traduce in pratica nel cercare sempre il contatto con lui: tenendo gli arti dell'avversario a contatto con i propri, è possibile percepirne forza e direzione del movimento, e di conseguenza applicare gli altri principi e contrattaccare immediatamente. A sviluppare la necessaria sensibilità serve proprio l'esercizio del Chi Sao, che praticato con continuità e dedizione permette di rendere i movimenti di risposta un processo non ragionato e, di conseguenza, molto più veloce.

La pratica

Si svolge solo in due e, come da una parte si costruisce una certa familiarità col compagno abituale (cosa che ci aiuta all'inizio a familiarizzare con i movimenti in sé e per sé), in seguito è importante esercitarsi con il maggior numero di praticanti possibile, per ampliare il nostro bagaglio di "sensibilità".
Inizialmente si esegue con una mano sola (dan chi sao), alternata (mentre io uso la sinistra, il compagno userà la destra, e viceversa) eseguendo alcune delle tecniche fondamentali in relazione a quelle portate dall'altro.
Esercitate a sufficienza le mani singole si passerà al chi sao vero e proprio a due mani, che prevede alcune sequenze di esercizi prestabilite (i cosiddetti cicli) e la tipologia libera. Partendo da alcune delle tecniche che si sono apprese nella pratica a mano singola si inizia a studiare con il "poon sao", l'esecuzione delle tecniche fondamentali del Chi Sao con ambedue le mani. Nel Chi Sao flessibilità e sensibilità sono indispensabili sia per acquisire i principi di questa pratica sia per l'efficacia delle tecniche. Nel Wing Chun si vuole essere come l'acqua, mentre si cede da una parte si entra da un'altra, cercando continuamente una fenditura scoperta da "riempire".
È bene specificare che il Chi Sao non è combattimento. Esso è un esercizio. Le tecniche del Chi Sao saranno poi utili nello scontro reale ma comunque anche quando effettuato liberamente il Chi Sao non vuole essere uno scontro reale e totale. Esso ha un puro scopo esercitativo, talvolta didattico o comunque di abilità limitata al Chi Sao stesso e ai princìpi ad esso relativi.

giovedì 15 aprile 2021

Di cosa non dovresti mai aver paura in un combattimento di strada?




L'unica cosa che non dovresti assolutamente aver paura di fare quando si tratta di una rissa di strada, è andartene ed evitare la rissa in primo luogo.

Una risposta scappatoia, lo so, perché non include la possibilità che tu venga aggredito di sorpresa, ma è la prima risposta onesta da dare e non sono un esperto di risse di strada per dire altro.